Introduzione all'iconografia
-Con 60 illustrazioni in bianco e nero
(Di fronte e attraverso)EAN 9788816409002
Nel settembre 2009 è stato pubblicato in edizione italiana, curata da Roberto Cassanelli, con la traduzione di Cecilia Tavanti dalla quinta edizione nederlandese (2002), il lavoro di Roelof van Straten, «storico dell’arte indipendente», dato alle stampe per la prima volta nel 1985 e più volte pubblicato. L’attuale edizione offre, finalmente, la possibilità di leggere in italiano, dopo le traduzioni pubblicate in Germania (1989) e negli Stati Uniti (1994), un testo datato, ma comunque aggiornato e fondamentale per gli storici dell’arte e non solo. Si presenta diviso in due parti: una prima parte titolata teoria ed una seconda pratica. Nella prima parte l’autore si chiede «che cos’è l’iconografia? » e dà a questa e ad altre domande un’esauriente risposta, articolandole sul collaudato schema di Erwin Panofsky (1892-1968), senza tralasciare gli aspetti iconologici. Successivamente prende in esame la «personificazione », intesa non come «allegoria» ma come «figura allegorica» e ne ricostruisce brevemente i diversi aspetti, documentati nelle arti figurative (dall’antichità classica all’età moderna, sino a giungere alla personificazione della Statua della Libertà nel porto di New York).
Lo studioso, inoltre, dedica ampio spazio ai simboli, agli attributi e alle rappresentazioni simboliche, precisando le difficoltà presenti nel definire il concetto di «simbolo» nell’ambito della Storia dell’Arte. La seconda parte del lavoro è dedicata alle fonti utilizzate, in genere, dall’artista, le quali sono classificate in due categorie: il mondo reale e la letteratura. La prima suddivisione comprende i paesaggi, le marine, i ritratti, le nature morte e le scene di genere. Il secondo gruppo è articolato in tre sezioni: a) le fonti delle rappresentazioni di temi religiosi (pp. 94- 101), tra cui, in primo luogo, è segnalata la Bibbia; seguono le Antichità giudaiche di Giuseppe Flavio (75 d. C, ca.) ed i testi medioevali come la Legenda Aurea di Iacopo da Varagine (1265 ca.); b) le fonti dei soggetti classici riferibili ad episodi della storia e della mitologia di età classica (pp. 102-112), principalmente le Metamorfosi di Ovidio (43 a.C.-17/18 d.C.). Van Straten si sofferma, sia pure brevemente, in particolare su quattro opere: le Vite parallele di Plutarco (40 ca.-120 d.C.); le Fabulae di Gaio Giulio Igino, composte nel sec. II d.C.; i Factorum et dictorum memorabilium libri IX di Valerio Massimo (I secolo d.C.) ed infine la famosa Ab urbe condita di Tito Livio (59 a.C.-17 d.C.); c) le fonti dei soggetti ricavati dalla produzione letteraria profana non classica (pp. 112- 117), quasi sempre testimoniate dalle incisioni che illustrano i testi a stampa.
Seguono le pagine in cui tratta dei principali manuali iconografici e di altre raccolte di riproduzioni proponendo schede ragionate (pp. 119-136). Van Straten chiude il lavoro con il capitolo dedicato al nuovo strumento per il riordino e l’accesso ai dati iconografici (stampe, disegni, dipinti ecc.), denominato «an ICONographic CLASSification System», l’utilissimo sistema di classificazione promosso da Henri van de Waal (1910-1972) e pubblicato, tra i 1972 ed il 1985, in lingua inglese in diciassette volumi, meglio conosciuto come ICONCLASS (pp. 7-160). Il testo di Roelof van Straten – è superfluo dirlo – con un ricco apparato bibliografico e con rimandi a siti internet, è un prezioso strumento per orientare le ricerche e gli studi nel campo storico-artistico; ma sarebbe riduttivo considerarlo utile soltanto agli addetti ai lavori. Ne potranno trarre vantaggio anche quanti vorranno elaborare riflessioni sull’argomento o verificare ed ampliare le conoscenze acquisite, cogliendo la validità e l’efficacia di un metodo d’indagine non sempre convenientemente preso in considerazione e correttamente utilizzato.
Tratto dalla rivista "Quaderni di Studi" - ISSR Lecce, 2010
(http://www.issrlecce.org)
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