La figura di Bernardo e il mondo cisterciense: teologia, arte, cultura
Il volume contiene la raccolta di saggi su Bernardo, a illustrare la multiforme e inesauribile ricchezza della sua personalità.
Dopo un suo breve lucido profilo come monaco e scrittore, ecco il tema suggestivo della "verecondia" nell'abate di Clairvaux e nella teologia cisterciense; poi la teologia e l'estetica nei suoi sermoni Super missus est; la sua peripezia con Abelardo, nuovamente letta; quindi l'arte, Bernardo e i cisterciensi, secondo un interpretazione più vera e originale del rapporto tra l'antropologia religiosa e l'arte; e infine una testimonianza sul vissuto cisterciense oggi sotto la guida di Berardo.
Occasione della stesura di questi saggi: il secondo Convegno dedicato all'abate di Clairvaux da parte del Centro di Studi Cisterciensi dell'abbazia romana di Santa Croce in Gerusalemme, e l'inaugurazione della Cattedra di Teologia e Spiritualità Cisterciense promossa dallo stesso Centro presso l'Angelicum, l'Università che porta il nome di San Tommaso.
Ecco perché alcuni degli interventi saggi del volumetto illustrano la figura della teologia che questi ha elaborato nella "Scuola", insieme mettendo in luce l'intima dimensione contemplativa ed esperienziale che anche il sapere teologico tomistico contiene e perciò l'affinità che unisce i due grandi maestri, che continuano a insegnarci che cosa sia la «sacra dottrina» e come ci si metta sulla sua strada.
ESTRATTO DALLA PRIMA PARTE
BERNARDO E TOMMASO O IL CHIOSTRO E LA SCUOLA
Ancora una raccolta di saggi su Bernardo di Clairvaux: breve, ma che ne illustra da diversi e suggestivi profili la multiforme e inesauribile ricchezza. L'imprevedibile natura e l'opera efficace della grazia in misura esuberante lo hanno dotato di acuta penetrazione intellettuale, di fervida immaginazione, di gusto estetico, di sensibilità ed esperienza spirituale, che lo collocheranno al vertice della letteratura latina medioevale e ne faranno un autore spirituale che non si leggerà mai invano. Come avviene per un raro uomo di genio e di santità, il passare del tempo non ha affievolito e consumato le risorse delle sue raffinatissime opere — che hanno rappresentato «il best-seller" del secolo xii e forse di tutto il Medio Evo» (J. Leclercq) e sono frutto di gusto e di cesello incontentabile —, ma, al contrario, ha concorso a farle scoprire e ad ammirare.
Il contenuto di questo volumetto è nato nei giorni 8-10 novembre 2007 da due occasioni, strettamente connesse: l'inaugurazione della «Cattedra di Teologia e Spiritualità Cisterciense Benedetto XVI», fondata presso la Pontificia Università S. Tommaso (Angelicum) dal Centro di Studi Cisterciensi dell'abbazia Santa Croce in Gerusalemme —, e il 2° Convegno da questa promosso su Bernardo di Clairvaux: "Attualità di un messaggio e di una esperienza.
Da qui le due serie distinte dei saggi.
Una cattedrale di teologia cisterciense all'Angelicum
La prima serie di saggi raccoglie gli interventi dell'inaugurazione, intesi a illustrare il senso esattamente di una cattedra rivolta a mettere in luce il metodo e il contenuto propriamente teologici dell'originale patrimonio letterario lasciato dalla tradizione cisterciense, 'collocato non solo in una generica e ovvia concezione della spiritualità, ma con sensibilità nuova compreso come un'autentica forma di -intelligenza del mistero", e quindi di "teologia".
All'insieme fa da introduzione il messaggio di Benedetto xvI, inviato tramite una lettera del Segretario di Stato, cardinale Bertone, sul carisma proprio di Bernardo e sull'attualità della sua intuizione «concernente l'unione tra azione e contemplazione»: la contemplazione che «non è puro esercizio dell'intelletto, bensì vera pratica dell'amore verso Dio», e l'azione, che «a sua volta, non è semplice prassi. ma contemplazione dell'immagine di Dio presente nei fratelli da amare e servire, anzi da amare servendoli»: un messaggio che in particolare ricorda ai monaci che «la loro vita, in forza della professione monastica, non può consistere soltanto in un esercizio privato di spiritualità, ma è missione e servizio ecclesiale da compiere a vantaggio di tutto il Popolo di Dio e dell'intera umanità».
Sul senso di un «Centro di Studi Cisterciensi» e di una «Cattedra» che illustri la dimensione teologica e spirituale degli scritti sorti da Cíteaux si sofferma l'autorevole e importante intervento del Card. Grocholewski, Prefetto della Congregazione per l'Educazione Cattolica.