EAN 9788815234650
Il tema delle radici è diventato assillante: noi saremmo le nostre radici, la nostra identità sarebbe costituita dalla tradizione, dal passato che perdura e viene conservato nell'oggi. Questa ossessione per l'identità e le radici è senza dubbio la risposta reattiva all'omologazione delle culture che caratterizza il mondo contemporaneo, in Occidente come altrove. Ma l'immagine delle radici è ingannevole e può essere pericolosa, nel suggerire che la nostra identità affonda nel passato e anche nel terreno, nel luogo: siamo quel che siamo perché siamo nati qui. L'intolleranza, l'odio per lo straniero e il diverso sono il frutto avvelenato del mito delle radici. Con lucidità implacabile, Bettini addita i risvolti preoccupanti dell'idoleggiamento oggi così frequente dell'identità, della tradizione, della memoria, suggerendo la possibilità di immaginare un'identità più inclusiva, di appartenere a una tradizione senza esserne prigionieri.
Una lucida requisitoria contro i miti dell’identità»: così in quarta di copertina si presenta questa ricognizione storico-culturale, rapida ma ricca di spunti. Per indagare le ragioni del «ritorno della tradizione», che stiamo sperimentando negli ultimi decenni in Italia e in Europa quasi come reazione all’avanzare della modernità, analizza i termini di tradizione, identità, memoria, radici, per dimostrare il carattere escludente della metafora delle radici.
Tratto dalla Rivista Il Regno 2012 n. 6
(http://www.ilregno.it)
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