Esaurito
Descrizione
Esiste una strategia per affrontare, in un'epoca di grande pluralismo culturale, questioni morali pressanti come quelle dell'aborto, della bioetica, della pena di morte, della violenza? La risposta, secondo gli autori di questa inestimabile piccola guida alla modernità, sta nel dubbio. Non il dubbio ottenebrante del relativismo che ci rende inetti a scegliere, storditi dalla moltitudine delle opzioni, ma un dubbio virtuoso, spesso condito di umorismo e tuttavia capace di sorreggere la fiducia nei nostri valori senza esperia alla tentazione del fondamentalismo,che sospetta un nemico in chiunque la pensi diversamente da noi. Un delicato esercizio di intelligenza e misura, alla ricerca di un equilibrio difficile ma tutt'altro che impossibile: coltivare le proprie convinzioni senza stringersi così tenacemente ad esse da diventare fanatici. Del tutto privo di apparati accademici, un breviario per i credenti di ogni fede come per i laici, per chi desidera educarsi ed educare a vivere nel mondo presente.
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DETTAGLI DI «Elogio del dubbio. Come avere convinzioni senza diventare fanatici»
Tipo
Libro
Titolo
Elogio del dubbio. Come avere convinzioni senza diventare fanatici
Editore
Il Mulino
EAN
9788815233110
Pagine
160
Collana
Intersezioni
Recensioni di riviste specialistiche su «Elogio del dubbio. Come avere convinzioni senza diventare fanatici»
Nato da un progetto dell’Istituto di cultura, religione e affari internazionali dell’Università di Boston intitolato «Tra relativismo e fondamentalismo» il vol. affronta, in un’epoca come la nostra percorsa da una grande pluralità di proposte culturali e religiose, questioni nevralgiche come la bioetica, l’aborto, la pena di morte. A queste problematiche gli aa. rispondono con il dubbio. Certamente essi non si riferiscono a quello di un sterile relativismo, piuttosto a un dubbio virtuoso, ironico, intelligente che nella moderazione è capace di sorreggere la fiducia nei valori che contraddistinguono il nostro vivere senza per questo esporlo alla follia fanatica di crearsi necessariamente il nemico da abbattere.
Tratto dalla Rivista Il Regno 2011 n. 22
(http://www.ilregno.it)