L'Età delle grandi migrazioni
-Ladolescenza e le sue dinamiche. Prefazione di Marco Volante
(Persona e psiche)EAN 9788810809631
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DETTAGLI DI «L'Età delle grandi migrazioni»
Tipo
Libro
Titolo
L'Età delle grandi migrazioni - Ladolescenza e le sue dinamiche. Prefazione di Marco Volante
Autore
Giovanni Tagliaferro
Editore
Edizioni Dehoniane Bologna
EAN
9788810809631
Pagine
120
Data
luglio 2015
Peso
177 grammi
Altezza
21 cm
Larghezza
14 cm
Profondità
0,8 cm
Collana
Persona e psiche
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luc il 11 gennaio 2016 alle 22:24 ha scritto:
G. Tagliaferro, L’età delle grandi migrazioni. L’adolescenza e le sue dinamiche, EDB, Bologna 2015, pp. 116, € 12,50.
È l’ultimo lavoro del prof. Giovanni Tagliaferro, educatore-psicologo nelle carceri di Benevento e Rebibbia, docente di Psicologia generale e della religione, Sociologia della religione, Disagio scolastico e disturbi specifici dell’apprendimento all’Istituto Superiore di Scienze Religiose (ISSR) di Benevento. Docente di Sessuologia alla scuola AssoCounseling di Roma, docente all’Istituto Progetto Uomo (IPU) di Viterbo, formatore per il Ministero della Pubblica Istruzione nelle scuole statali. Dopo il Baccellierato in Filosofia e Teologia ha conseguito la laurea specialistica in Psicologia clinica e di comunità e un master in Criminologia. È inoltre sessuologo e counsellor professionista. Ha collaborato con l’EDB per la pubblicazione di altri testi come: I nuovi adolescenti e la fuga nel virtuale. Genitori, educatori ed insegnanti di fronte alle nuove tecnologie (2015), Alla scuola di Lucignolo. Gli adolescenti e la trasgressione notturna (2014).
Il lavoro e il contributo donatoci dal professore Tagliaferro si compone di tre grandi capitoli ognuno dei quali scandisce in modo chiaro e metodico le fasi che attraversa ogni adolescente. Il primo capitolo descrive in chiave psicodinamica la crescita emotivo-affettiva dell’Io lasciandoci intravedere come adolescente abbandona il suo status infantile e si affaccia sulla terrazza dei bisogni. Navigando nel mare della società scopre le dinamiche del “Noi”, fulcro del secondo capitolo, questa nascita sociale dell’adolescente coincide con lo sviluppo di un Io posto in relazione con un altro ed altri Io. Il terzo capitolo ci offre di comprende cosa struttura un gruppo, ossia: l’Amicizia. Chi è l’amico? Egli è il custode della vita che porta la tua sofferenza. Né genere, né sesso possono identificare l’amicizia in questa particolare età ma solo un fecondo giardino dal quale può anche nascere un fiore, il più puro, l’Amore.
L’adolescenza è un viaggio, percorso sulla strada della vita, ove vi sono diversi incroci.
Chi di noi non si è mai trovato ad un incrocio, smarrendo la strada e cercando di capire il luogo reale del proprio essere-sapere essere?
Ecco l’errore, il timore, il giudizio, la paura, la debolezza, il lutto, il segreto, la solitudine, l’avventura, l’eccitazione, il coraggio, la forza, la gioia, l’euforia, il cambiamento, sono tutti aspetti e stati d’animo che caratterizzano e definiscono questa singolare tappa evolutiva, in una “coincidentia oppositorum”. Una quiete dopo la tempesta e poi ancora la tempesta che lascia l’odore di nuovo e la voglia di essere.
Numerevoli sono gli autori, studiosi e ricercatori che si sono susseguiti, con le loro teorie, nella letteratura del pensiero al fine di esplicitare una definizione dell’adolescenza. Nessuna teoria è esaustiva. Certo si potrebbero concettualizzare le caratteristiche delle dinamiche psico-affettive della preadolescenza ed adolescenza ma non si potranno definire mai le modalità e le tempistiche con cui queste si realizzano, poiché mutevoli da soggetto a soggetto. Possiamo avere quello che comunemente chiamiamo “Identikit” di soggetto, ma non la specificità di questo che è demandata alla sua sola singolarità.
Allora dovremmo demandare ogni tipo di definizione di questa tappa evolutiva, alle stesse parole di Alice e il Cappellaio Matto in “Alice in Wonderland”? : “ Credi ancora che sia un sogno? [...] Allora questo vorrebbe dire che io non sono reale? […] Non mi sorprende che io sogni un mezzo matto. Sì, ma dovresti essere mezza matta per sognare me?! Evidentemente lo sono”.
È realmente un bivio tra realtà e sogno quel singolare rapporto posto in essere da un adolescente con il mondo sociale in cui si pone? Evidentemente no!.
Il processo educativo passa attraverso tre importanti fasi: Sé infantile, Sé sociale, Sé individuale. È noto che in tale processo la prima e la seconda tappa sono determinate dal processo di “esorcizzazione” dell’emotività del bambino che pone la sua attenzione iniziale sulla figura materna, poi sulla figura paterna fino all’appagamento del proprio egoismo sotto ogni forma narcisistica. Lentamente questa emotività assume sfumature diverse con l’aiuto dei processi cognitivi determinando un attenzione, inizialmente solo affettiva, al gruppo di appartenenza o dei pari. La seconda e terza tappa sono scandite dal processo di “accettazione”, il soggetto bambino diventato ragazzo inserito in un ambito sociale, che non è solo istituzionale ma anche comune, gradualmente rafforza i processi cognitivi, con i meccanismi di difesa e il conformismo, utili a strutturale il Sé ideale. È chiaro che il processo evolutivo parte dalla sfera affettiva e gradualmente si apre per dare spazio alla sfera cognitiva, diventando poi questa, madre nella vita adulta del soggetto come Io individuale, della sfera affettiva e sfera comportamentale.
È facile, giunti a questa analisi, ricordare il celebre personaggio di Pinocchio, burattino di legno che a seconda delle sue azioni si costituisce sempre più “un bambino buono”, afferendo alla spinta emotiva di papà Geppetto e la fata Turchina. Solo quando Pinocchio nel mondo sociale, il paese dei balocchi, impara ad ascoltare il grillo parlante, ossia il proprio Sé, e diventa essere, capace di essere, prescindendo da dinamiche affettive primordiali, diventa un bambino individuale, umano e di carne.
Tale personaggio lascia il posto poi, ad Alice nel Paese delle Meraviglie. Nel suo sogno il Sé ideale ed il Sé reale sono confusi a causa dei personaggi che incontra, ognuno di questi, spettro delle paure correlate alla sua età o dell’ idealizzazione del possibile. Alice conosce oltre il convenzionale, conosce il diverso che scopre poi essere parte di sé. Dopo tutto ognuno di noi è un Cappellaio Matto.
Ma cosa da vita a queste dinamiche relazionali? Quale bisogno conduce un soggetto ad essere “poeta maledetto” nella tappa evolutiva che vive?. Come in un punto di fuga, nel gioco di proiezioni interne ed esterne del proprio Io, nella fase preadolescenziale ed adolescenziale, le relazioni si configurano in un ordine crescente di elementi. L’elemento alfa in relazione alla diade madre-bambino, l’elemento beta in relazione alla diade ragazzo-Altro e l’elemento gamma in relazione alla diade Sé-Io. In questi elementi e in queste relazioni è posta la chiave di volta, ossia la nascita del rapporto empatico dove la terza relazione è la sintesi omogenea e nuova delle due precedenti, nonché costituente l’essere. Dalla sottomissione alla famiglia all’indipendenza sociale, dalla dipendenza sociale all’indipendenza individuale.
L’empatia è proprio quella attività cognitiva ed affettiva che caratterizza ogni relazione conducendo all’individualità, l’ Io posto accanto ad un altro Io crescente, è prima madre, è poi gruppo, è poi amico- compagno ed infine è altro diverso da me. L’empatia è ciò che muove “la migrazione” trasmutata in un Io capace di essere sociale ad intra ed extra. Dall’utero materno all’ utero sociale, bisogno vitale di un adolescente di un Noi, nel gruppo, nella amicizia e nell’amore.
Ma chi è capace di empatia? Chi di noi può farsi guida del viaggio? Come un adolescente la scorge nei diversi incroci sulla strada della vita?
È questa l’originalità della attenta e chiara analisi del professore Giovanni Tagliaferro descritta con delicatezza e profondità nel testo “L’età delle grande migrazioni. L’adolescente e le sue dinamiche”. Una finestra aperta sugli stati d’animo degli adolescenti. Un lavoro nuovo che unisce sapere pedagogico al sapere psicologico, un aiuto a quanti lavorano con adolescenti o a chi vive con loro questa sensibile fase della vita. Ma questo libro è qualcosa in più! Lascia spazio ad un viaggio introspettivo per il lettore, coinvolge ma soprattutto interroga. Guardare l’ adolescenza con occhi diversi, comporta in primis la consapevolezza di un Io formato, maturo e capace. Noi siamo formati, maturi e capaci di rispondere agli interrogativi dei ragazzi? Siamo cresciuti e spesso in conflitto con gli adolescenti; perché forse “adolescenti cognitivamente” anche noi? L’autore con onestà intellettuale, esamina il processo educativo, nelle singole opportunità e fasi della vita, connesso alle sfere cognitive ed affettive dell’ Io nella pluralità di caratteristiche che delineano la bellezza di un viaggio, di una migrazione che sembra non voler finire mai. Una ricerca crescente di volere abbattere i muri dei meccanismi di difesa per essere vicari in un gruppo, in una diade, ognuno per l’altro, di esperienze realmente vissute, credute che lascino meno amaro in bocca. L’emozione del giro mondo negli occhi di un Io che ci domanda «Io chi sono?».
Il lettore avrà l’impressione di ammirare un quadro impressionista dove ogni pennellata nasconde la profondità di un’anima, di un essere, di un Io. Dietro l’adolescente descritto dell’autore, il lettore può leggere se stesso e i comportamenti dei ragazzi che oggi vivono questa età difficile. Il linguaggio puntuale e deciso, mira a cattura quanti vorranno attingere da questo testo, filtra i concetti della psicologia rendendoli comprensibili e reali, lega i capitoli in un crescente patos fino a giungere ad una inaspettata conclusione.
Vi è un altro versante dell’adolescenza degno di merito, non presente in questo lavoro ma in un altro testo, come Alla scuola di Lucignolo. Gli adolescenti e la trasgressione notturna. Stessa paternità, due facce di un unico soggetto, due scelte diverse che ci ricordano la fatina di essere e la fatica di crescere. Le tele sono poste nel museo della letteratura sarà il lettore a scegliere in quale di questa perdersi per poi ritrovarsi.
Luca De Mizio