Il corpo di Dio
-Dire Gesù nella cultura contemporanea
(Nuovi saggi teologici)EAN 9788810405970
Il corpo del logos, «bello o brutto, splendente o piagato e piegato » (P. Sequeri), è l’unica condizione cristiana della pensabilità di Dio; non vi è altro differenziale che giustifichi la presenza del cristianesimo sulla scena del mondo. Gesù è il Dio toccato dalla storia e la storia è il luogo in cui questo Dio è messo alla prova. Dire Dio nel corpo di Gesù significa collocare il discorso teologico cristiano nel cuore della cultura contemporanea, rispetto alla quale non si tratta solo di un’interloquire, ma di un riposizionarsi fondamentale: perché possa essere un «possibile effettivo» nel contesto plurale della società europea. Il compito pubblico della teologia «non consiste nel raccogliere i frammenti disseminati del cristianesimo in una nuova forma unitaria di coestensione della fede alla socialità, ma nel percepire il “cristiano”, che abita ormai ospitalmente in corpi estranei, riconoscendolo come proprio esattamente in questa sua estraneità senza ritorno e consegnandolo definitivamente a essa».
Tratto dalla Rivista Il Regno 2010 n. 22
(http://www.ilregno.it)
Parlare di Dio nel corpo di Gesù vuol dire collocare il discorso teologico cristiano nel cuore della cultura contemporanea. Non si tratta solamente di una interlocuzione con la contemporaneità, ma del posizionamento in cui ne va del cristianesimo stesso di essere un possibile effettivo nel pluralismo della società europea.
Tratto dalla rivista Concilium n. 1/2011
(http://www.queriniana.it/rivista/concilium/991)
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