Fuori catalogo
Descrizione
La tesi del volume è che la teologia deve occuparsi non di Gesù, né del messaggio biblico, bensì dell'istituzionalizzazione della religione cristiana, come si è attuata nel II secolo sulla matrice greco-romana: «Il cristianesimo si è modellato sui dati socioculturali della tarda antichità. Non solo vi prende corpo, ma ne è un prodotto, facendosi carico delle sue questioni, delle sue ricerche e delle sue aporie in base alle coordinate dell'epoca; e dandovi una propria riposta. Perciò la religione cristiana non è l'effetto di un testo (la Bibbia), né di una realtà riconducibile a quel fondatore che sarebbe Gesù di Nazaret». Per l'autore il momento costitutivo del cristianesimo non può quindi essere un modello da ripetere ma potrà solo essere una successione di trasformazioni storiche continuamente riprese.Oggi si intende spesso per «teologia» un complesso di rappresentazioni organizzate, di credenze o di dottrine, ma tutto ciò è il prodotto di una storia più recente. I padri della Chiesa fino al III-IV secolo hanno fatto teologia in presa diretta sul mondo greco-romano rispondendo ai problemi di quella cultura. Compito della teologia è dunque quello di tornare a dialogare con il mondo e con l'uomo. Non si tratta di screditare la realtà di una tradizione, ma di fare chiarezza sull'orizzonte del lavoro da compiere: il paradigma della Chiesa dei padri, che ha risposto ai problemi della cultura greco-romana assumendone le categorie, deve spingere la teologia di oggi a parlare usando le categorie della contemporaneità.
Continua
CHI HA ACQUISTATO QUESTO PRODOTTO HA SCELTO ANCHE
DETTAGLI DI «La teologia: identità ecclesiale e pertinenza pubblica»
Recensioni di riviste specialistiche su «La teologia: identità ecclesiale e pertinenza pubblica»
Spesso per teologia s’intende un complesso di rappresentazioni organizzate, di credenze o di dottrine, a prescindere dal fatto che tutto ciò è il prodotto di una storia. I padri della Chiesa fino al IIIIV sec. hanno fatto teologia in presa diretta sul mondo greco-romano rispondendo ai problemi di quella cultura. Compito della teologia è dunque quello di tornare a dialogare con il mondo e con l’uomo. Non si tratta di screditare la realtà di una tradizione, ma di fare chiarezza sull’orizzonte del lavoro da compiere: il paradigma della Chiesa dei padri, che ha risposto ai problemi della cultura greco-romana assumendone le categorie, deve spingere la teologia di oggi a parlare usando le categorie della contemporaneità.
Tratto dalla rivista Il Regno n. 20 del 2009
(http://www.ilregno.it)
LIBRI AFFINI A «La teologia: identità ecclesiale e pertinenza pubblica»
ALTRI LIBRI DI «Gisel Pierre»
LIBRI AFFINI DISPONIBILI USATI
TAGS DI «La teologia: identità ecclesiale e pertinenza pubblica»
REPARTI IN CUI È CONTENUTO «La teologia: identità ecclesiale e pertinenza pubblica»