Da credenti nella globalizzazione
-Teologia ed etica in orizzonte ecumenico
(Etica teologica oggi)EAN 9788810404942
Tratto dalla Rivista Il Regno 2008 n. 8
(http://www.ilregno.it)
Il dibattito sulla globalizzazione è vivace ed in piena evoluzione anche in ambito etico-teologico. Direi anzi, sotto questo profilo, che le punte estreme di certe interpretazioni stanno contribuendo non poco, forse loro malgrado, a far riscoprire al di là della dialettica locale/globale la tensione teoria/prassi che innerva la fede cristiana e la rende feconda in prospettiva ecumenica. La verità cristiana infatti, non è mai solo da contemplare, ma sempre da vivere, da realizzare: è facendo la verità che si diventa cristiani e quindi ecumenici.
Sembra questo il messaggio che l'autore, docente all'Istituto di studi ecumenici S. Bernardino di Venezia e coordinatore del progetto «Etica, filosofia e teologia» della Fondazione Lanza di Padova, lancia in questo suo ultimo saggio nel quale raccoglie e rilancia tutta una serie di preziose e utili indicazioni per il cammino ecumenico delle chiese cristiane in un tempo di globalizzazione.
La riflessione si articola in sei capitoli e una conclusione. Dopo aver introdotto il tema (pp. 5-8), delimitato il campo, definito anche teologicamente la globalizzazione (pp. 9-16) Morandini si sofferma a descrivere più a lungo le dimensioni della globalizzazione (pp. 17-56). Quindi entra «in medias res» e traccia le condizioni per una «globalizzazione di giustizia» (pp. 57-80) e per un «dialogo di giustizia» analizzando il pensiero di quattro teologi, uno evangelico (ma perché non anche uno ortodosso?) e tre cattolici: Konrad Raiser, Hans Küng, Christian Duquoc, Johann Baptist Metz (pp. 81- 118). Consegna infine a tutti alcune «parole per la globalizzazione»: famiglia umana, libertà responsabile, diritti e dignità umana, unità e diversità, dialogo tra le culture, creazione, soggetti (pp. 121- 178). Conclude il saggio una poesia-preghiera dell'VIII Assemblea del CEC (Consiglio Ecumenico delle Chiese) di Harare, le cui ultime parole-invocazioni suonano così: «Camminiamo insieme come un popolo che prega/ in mezzo alla confusione e alla perdita di identità,/ scorgiamo i segni che indicano il compiersi/ del disegno di Dio/ e attendiamo la venuta del suo Regno» (pp. 179-180).
L'esposizione chiara e lineare, lo stile piano e comprensibile, la bibliografia scelta e aggiornata, l'attenta ed equilibrata interpretazione del rapporto teoria-prassi in cui il «ripensare la fede» va di pari passo con il «rinnovare l'azione» fanno di questo saggio uno strumento prezioso in un momento in cui le chiese cristiane sono alla ricerca di un nuovo stile di vita, di presenza, di testimonianza, di annuncio, perché i tempi sono cambiati e tutti, ortodossi, protestanti e cattolici, siamo chiamati a vivere «da credenti nella globalizzazione».
Tratto dalla rivista "Studia Patavina" 2008, nr. 3
http://www.fttr.it/web/studiapatavina
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