Sostanza e assoluto. La funzione di Spinoza nella scienza della logica di Hegel
(Scienze religiose)EAN 9788810403860
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Tipo
Libro
Titolo
Sostanza e assoluto. La funzione di Spinoza nella scienza della logica di Hegel
Autore
Michelini Francesca
Editore
Edizioni Dehoniane Bologna
EAN
9788810403860
Pagine
216
Data
gennaio 2004
Peso
254 grammi
Altezza
21 cm
Larghezza
14 cm
Collana
Scienze religiose
COMMENTI DEI LETTORI A «Sostanza e assoluto. La funzione di Spinoza nella scienza della logica di Hegel»
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Recensioni di riviste specialistiche su «Sostanza e assoluto. La funzione di Spinoza nella scienza della logica di Hegel»
Recensione di Francesco De Carolis della rivista Studia Patavina
Introdotto da Leo Lugarini, attento costantemente alle tematiche piú ardue delle teorizzazioni di Hegel, il volume analizza l’arduo confronto tra la concezione di Spinoza e quella di Hegel che, con rilevante impatto sulla cultura filosofica contemporanea, giunge al superamento, che è superamento e risoluzione della sostanza, nella sua invincibile necessità, nella libertà del soggetto spirituale, inteso come ragione viva e in sviluppo. Dunque, ed è questa una tesi di fondo di questo volume, la filosofia di Hegel non è affatto un semplice sviluppo dello spinozismo e del razionalismo del filosofo olandese, come spesso si è detto e sostenuto. Certo, Hegel non può fare a meno di sentire il bisogno di un confronto con il pensatore olandese, il quale sostenne che si dà soltanto una sostanza unica (non nel senso numerico) e un’esplicazione di modi senza fine. Ma tale visione del nucleo forte dell’essere, la sostanza, cade prima e tendenzialmente, se isolato, fuori del concetto, inteso come vita e come libertà, o sintesi di necessità e di possibilità. Il concetto di sostanza non è dunque pensato da Hegel in senso univoco, statico e monolitico, ma è, sulla base di un effettivo suo avvertimento, pensato progressivamente e desolidificato, sino a che il pensiero non arrivi a sé, risolva in sé e conservi su un piano piú alto la dualità tra il pensiero e la realtà: il concetto è, infatti, sviluppo; ed esso, anzitutto, dialettizza universale e particolare nell’individuale e nel concreto, cosí da aprire il campo alla relazione reciproca e all’inveramento della dottrina del concetto oltre le dicotomie sia della consequenzialità unidirezionale dello spinozismo e sia del fenomenismo di Kant. Queste tesi, per sé molto complesse e articolate, sono valutate dall’autrice sulla base non solo della lettura della Scienza della logica, ma anche di altre opere essenziali, quali la Fenomenologia dello Spirito e l’Enciclopedia. L’analisi, nata dalla rielaborazione di una specifica tesi di dottorato, si prospetta di valore piú generale, cioè come riflessione sul finito, sul concreto e la libertà.
L’autrice nota come, nelle Lezioni sulla storia della filosofia, Hegel ritiene necessario il riferimento di tutta la filosofia al pensiero di Spinoza, poiché non si può veramente filosofare se non si passa per la dottrina spinoziana. Tuttavia, tale filosofia è un abisso in cui si entra e da cui non si può uscire, conservandone gli aspetti fondamentali, senza il coraggio di trascendere Spinoza e senza far trapassare il suo insegnamento in una prospettiva diversa, piú ricca, capace di sviluppo e di mediazione. Insomma, nota l’autrice, Spinoza è avvicinabile a Parmenide, la cui indiscussa coerenza finisce nell’astrazione: piú che di panteismo (cui Hegel fa accenno), bisognerebbe parlare di acosmismo, cioè di annullamento del concreto, vario e complesso, in una sostanza identica a sé e in un ordine che va troppo ferreamente dall’unità alla pluralità, dalla sostanza ai modi (pp. 138-139).
Questi alcuni dei molti temi del confronto Hegel-Spinoza, cosí utile anche per comprendere tanti punti della filosofia attuale. Il volume si presenta, insomma, interessante, anche solo perché intende discutere sul paradigma dominante di un Hegel troppo vicino a Spinoza e al suo razionalismo, ma perché fa emergere un bisogno di concretezza che anima molti aspetti della filosofia contemporanea. Questo ci sembra lo sfondo su cui inserire il lavoro dell’autrice, svolto con competenza e con notevole duttilità di analisi: «Tutto l’itinerario speculativo di Hegel, dagli scritti giovanili all’ultima edizione della Scienza della Logica è contraddistinto da un confronto serrato con i concetti chiave della filosofia spinoziana e, in particolare, da un ripensamento del suo principio della sostanza» (p. 15).
Tratto dalla rivista "Studia Patavina" 2005, nr. 1
(http://www.fttr.glauco.it/pls/fttr/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=271)
L’autrice nota come, nelle Lezioni sulla storia della filosofia, Hegel ritiene necessario il riferimento di tutta la filosofia al pensiero di Spinoza, poiché non si può veramente filosofare se non si passa per la dottrina spinoziana. Tuttavia, tale filosofia è un abisso in cui si entra e da cui non si può uscire, conservandone gli aspetti fondamentali, senza il coraggio di trascendere Spinoza e senza far trapassare il suo insegnamento in una prospettiva diversa, piú ricca, capace di sviluppo e di mediazione. Insomma, nota l’autrice, Spinoza è avvicinabile a Parmenide, la cui indiscussa coerenza finisce nell’astrazione: piú che di panteismo (cui Hegel fa accenno), bisognerebbe parlare di acosmismo, cioè di annullamento del concreto, vario e complesso, in una sostanza identica a sé e in un ordine che va troppo ferreamente dall’unità alla pluralità, dalla sostanza ai modi (pp. 138-139).
Questi alcuni dei molti temi del confronto Hegel-Spinoza, cosí utile anche per comprendere tanti punti della filosofia attuale. Il volume si presenta, insomma, interessante, anche solo perché intende discutere sul paradigma dominante di un Hegel troppo vicino a Spinoza e al suo razionalismo, ma perché fa emergere un bisogno di concretezza che anima molti aspetti della filosofia contemporanea. Questo ci sembra lo sfondo su cui inserire il lavoro dell’autrice, svolto con competenza e con notevole duttilità di analisi: «Tutto l’itinerario speculativo di Hegel, dagli scritti giovanili all’ultima edizione della Scienza della Logica è contraddistinto da un confronto serrato con i concetti chiave della filosofia spinoziana e, in particolare, da un ripensamento del suo principio della sostanza» (p. 15).
Tratto dalla rivista "Studia Patavina" 2005, nr. 1
(http://www.fttr.glauco.it/pls/fttr/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=271)
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