La figura di Pietro nella narrazione degli Atti degli Apostoli
(Supplementi alla rivista biblica)EAN 9788810302408
La ricerca dell’a. intende verificare, con l’ausilio dell’analisi narrativa, com’è caratterizzato il personaggio Simon Pietro negli Atti degli apostoli. È una verifica di come e quanto l’approccio esegetico narratologico permetta di capire un soggetto nel momento cruciale del suo essere vivo solo nel mondo del racconto. Lo studio è articolato in tre parti: dapprima si espongono le linee portanti dell’approccio esegetico scelto, meritatamente al tema dello studio; si analizzano poi tutti i brani petrini; si riportano infine le conclusioni su alcuni tratti che si possono attribuire al Pietro di Atti.
Tratto dalla Rivita Il Regno n.10
Il lavoro di R. PALAZZO, La figura di Pietro nella narrazione degli Atti degli Apostoli (edizione rivista della sua tesi di dottorato presso la Pontificia Università Gregoriana), si colloca chiaramente tra gli studi di analisi narrativa La prima parte del volume completa l’introduzione chiarendo alcune questioni di metodologia e fornendo i motivi per cui At 1-15 (l’unica parte del libro in cui il personaggio Pietro è presente) costituisce un’unità letteraria.
Questo lavoro previo era necessario per «intendere At 1,13-15,35 come una sezione di racconto dove la presenza del personaggio Pietro non solo è quantitativamente preponderante rispetto al resto del libro, ma sembra essere anche un importante elemento dello sviluppo narrativo della stessa» (pp. 43-44). La seconda parte del volume consiste nell’analisi dei racconti di Atti in cui è presente Pietro. Sono undici brani in tutto: la prima parola di Pietro (1,15-26), Pietro che spiega l’evento di Pentecoste (2,14-41), Pietro che parla al popolo dopo la guarigione dello zoppo (3,1-26), le conseguenze della parola di Pietro allo zoppo (4,1-31), Pietro e il caso di Anania e Saffira (5,1-11), Pietro e gli apostoli che ribadiscono di voler ubbidire a Dio (5,29-32), Pietro che è mandato in Samaria (8,14-25), Pietro che percorre tutto il «paese» (9,32-43), Pietro e Cornelio (10,1-11,18), Pietro e la sua liberazione dal carcere (12,1-24), l’ultima parola di Pietro (15,7-11).
L’analisi presentata è molto veloce: inquadra il brano e mette a fuoco ciò che riguarda Pietro; il tutto per una lunghezza che varia da un minimo di tre a un massimo di sei pagine per episodio. Sui dati raccolti da questa indagine si fonda la terza parte della ricerca, che è quella piú marcatamente narrativa in quanto analizza i tratti che caratterizzano il personaggio Pietro in At 1-15. I discorsi di Pietro ne evidenziano due: l’autorevolezza (non ha bisogno di essere introdotto) e il suo essere testimone (questo è il contenuto di tutti i suoi discorsi: la testimonianza a Gesú). Mettendo a fuoco i momenti in cui Pietro cita la Scrittura emerge un terzo tratto del suo personaggio: pur non essendone un interprete ufficiale, è «un ebreo che la conosce e che la sa chiamare in causa in determinate circostanze» (p. 118).
Quarto tratto: nel primo e nell’ultimo episodio in cui appare si vede chiaramente che Pietro è dipinto come capo e rappresentante degli altri apostoli; un posto particolare merita il suo rapporto con Paolo, che viene descritto in modo che non ci sia subalternità e sottomissione tra i due, ma riconoscimento reciproco. Infine, l’ultimo episodio degli Atti in cui compare Pietro mette in luce una sua caratteristica «nuova», che emerge progressivamente a partire dal cap. 10: non è un annunciatore freddo, ma un testimone coinvolto nel messaggio che porta. Arrivati a questo punto del lavoro ci si aspetterebbe una sintesi conclusiva, che purtroppo è lasciata alla sola pagina 127.
Alla sintesi sarebbe stato interessante chiedere non solo un riassunto, ma un rilancio; rispondendo per esempio alla domanda posta a p. 123: «Perché Luca parla di Pietro solo fino al cap. 15 e non lo cita piú nelle successive pagine di Atti?». Se, a quanto sembra, è Paolo il personaggio che piú incarna la teologia universale di Luca, perché insistere tanto su Pietro nei primi quindici capitoli degli Atti? Detto altrimenti, Palazzo ha raccolto molti dati a proposito di come Pietro viene descritto; ora ci si può chiedere: questo Pietro che ruolo gioca nell’economia narrativa degli Atti?
Tratto dalla rivista "Studia Patavina" n. 1/2013
(http://www.fttr.it/web/studiapatavina)
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