La passione del Signore secondo Giovanni (Gv 18-19)
(Retorica biblica)EAN 9788810251133
L’a., gesuita e docente di Teologia biblica alla Gregoriana, affronta il racconto giovanneo servendosi dell’analisi retorica, un approccio esegetico che mette in luce l’architettura del testo biblico ai diversi livelli della sua organizzazione. La composizione apre la porta al senso e conduce il lettore a scoprire la ricchezza del racconto, non solo a livello di singole parole e frasi, ma anche nelle grandi sezioni dell’intero edificio letterario. Il vol. è strutturato secondo la composizione del racconto e guida il lettore attraverso le tre grandi sequenze della passione di Gesù: l’arresto, il processo e l’esecuzione.
Tratto dalla Rivista Il Regno 2011 n. 4
(http://www.ilregno.it)
Inserito in una collana di Retorica biblica, è subito chiaro il metodo seguito dall’a., esposto nel Trattato di retorica biblica (EDB, 2008) di R. Meynet e proseguito nel primo convegno di Retorica biblica e semitica (EDB 2009), a cura dello stesso Meynet e dell’a. di questo saggio esegetico, che ha per oggetto La passione del Signore in Giovanni (Gv 18-19). Proprio per questo viene premesso un lessico dei termini tecnici usati (pp. 15-17) presi dal Trattato (p. 17).
Nella breve introduzione (pp. 7-13), invece di confrontarsi con altri metodi, ricorda la prospettiva ermeneutica cui si ispira: il duplice piano in cui va letto un testo altamente simbolico come il quarto vangelo: quello di superficie e quello profondo che egli chiama rispettivamente «materiale» (raggiungibile con i sensi e la ragione) e «spirituale» (p. 10), ispirandosi all’opera classica di C.R. Koester, Symbolism in the Fourth Gospel (Minneapolis 20033). Seguendo il metodo retorico, struttura il racconto giovanneo della Passione in tre sequenze ciascuna suddividendosi poi in tre sottosequenze: l’arresto (18,1-28), il processo (18,19-19,16) e l’esecuzione (19,17-42), attribuendo alla seconda sequenza tutto 19,16 contro la maggioranza degli esegeti che invece separano il v. 16, e fanno iniziare l’esecuzione con 16b («Presero dunque Gesú»).
Nella seconda e terza sequenza mette in rilievo la centralità del tema «Gesú, re dei giudei» che si compie sulla croce su cui Gesú regna (19,17-24). L’analisi retorica è condotta con molta diligenza e seguendo sempre lo stesso metodo, dividendo le sequenze nelle sottosequnze (sempre tre) e infine le sottosequenze in «passi», che corrispondono alle «pericopi» degli esegeti (p. 15). Per ogni «passo» viene esaminato accuratamente il testo, se necessario partendo dalla critica testuale e da osservazioni di carattere grammaticale e sintattico, rifacendosi a Blass-Debrunner; si procede poi alla composizione, ove si applica l’analisi retorica; si passa quindi al contesto biblico, intratestuale e intertestuale, ad esempio il «giardino» all’inizio del racconto rimanda al «giardino» della conclusione (19,41), dove viene deposto Gesú, e quindi al giardino di Eden; il quarto momento è quello della interpretazione.
Infine ciascuna sottosequenza viene confrontata con i Sinottici notando le somiglianze e le differenze e infine si riprende l’interpretazione della sottosequenza nell’ insieme dei «passi» che la costituiscono. Nella conclusione (pp. 235-240), dopo aver delineato brevemente il ritratto di Gesú nei Sinottici, rispettivamente Servo del Signore in Matteo, Maestro in Marco e re di Israele che compie le Scritture del suo popolo in Luca, riprendendo le conclusioni di Meynet nel suo studio dei Sinottici, sintetizza infine il ritratto di Gesú in Giovanni, in cui compaiono anche quelli dei Sinottici trasformati soprattutto nel presentare il ruolo attivo di Gesú nella Passione ove parla e il dominio sovrano sugli eventi, fino a portare la croce «per sé», per cui Gesú vi appare come Figlio e Cristo, re universale e supremo però «non di questo mondo». Il giardino della morte, che è l’Eden, diventa con Gesú «il giardino della vita e della salvezza».
Ed ecco come conclude: «Ma questo stesso giardino è diventato il giardino del tradimento quando l’uomo non ha creduto all’amore del Creatore. Ora, alla fine della storia della salvezza, un altro giardino, ai piedi della croce, diventa il giardino della vita che non muore, ricreata grazie al Figlio. Egli lo ha irrigato con il fiume del sangue della sua morte e dell’acqua del suo spirito, donato a coloro che non hanno paura di immergersi nella fede e in un così grande amore che unisce il Padre e il Figlio» (p. 20).
Seguono sigle e abbreviazioni, una modesta bibliografia ove mancano opere classiche come quelle di A. DAUER, Die Passionsgeschichte im Johannesevangelium. Eine traditionsgeschichtliche und theologiscen Unterscuchung zu Joh 18,1-19,30 (SANT, 30), Kösel Verlag 1972, di A.E.HARVEY, Jesus on Trial. A Study in the Fourth Gospel, SPCK , London 1976, e di M. MYLLYKOSKI, Die letzten Tagen Jesu: Markus und Johannes, ihre Traditionen und die historische Frage (STYAT/B 256), 2 voll., Helsinki 1991, ancorché tale mancanza possa essere giustificata dal fatto che l’a. si limita rigorosamente al metodo retorico, pur dovendo talora necessariamente confrontarsi con dati storici.
Tratto dalla rivista "Studia Patavina" n. 2/2011
(http://www.fttr.it/web/studiapatavina)
Il volume affronta la tematica del racconto della passione di Gesù nel quarto vangelo attraverso il metodo dell’analisi retorica. L’A. non ricorre al cosiddetto Rethorical Criticism che - come si sa - cerca di evidenziare nei testi biblici elementi della retorica classica, quali l’exordium, la narratio, la probatio, la peroratio, ma propone un’analisi strutturale del testo, applicata in maniera sistematica sia alle unità minime del discorso, sia alle sequenze, sia all’intera sezione del quarto vangelo presa in considerazione, dopo aver disposto il testo greco - tradotto per filo e per segno in italiano - in opportuni riquadri per facilitarne la comprensione.
J. Oniszczuk, un gesuita polacco ora docente alla Pontificia Università Gregoriana di Roma, s.ispira al metodo promosso da R. Meynet sotto la cui direzione ha redatto la propria tesi di laurea e con cui ha collaborato nella preparazione del volume, Retorica biblica e semitica 1. Atti del primo convegno RBS, 2009. Dopo avere organizzato il testo in tre parti: l’arresto di Gesù (18,1- 28), il processo (18,29-19,16), l’esecuzione (19,17-42), l’A. . con metodica rigorosità . analizza ogni piccola unità letteraria, mostrandone i problemi storici, la composizione, i richiami tra i termini, la diversità rispetto ai sinottici, evidenziando - dove necessario - il contesto biblico del testo e infine offrendone un’interpretazione. Oniszczuk procede dalle articolazioni minori a quelle maggiori fino a offrire al lettore una visione globale del racconto giovanneo della passione.
Al termine dell’analisi di ognuna delle tre sequenze, l’A. offre schemi ricapitolativi che danno un rilievo visivo ai rapporti letterari messi in luce, cui aggiunge, sempre con l’ausilio di riquadri, un confronto globale del testo giovanneo con i sinottici. Una quarta parte conclude lo studio, in cui, con altrettanti schemi sintetici, si mettono in luce i rapporti tra tutte e tre le sequenze del racconto della passione, fissando l’attenzione sulle linee teologiche basilari che lo caratterizzano. L’A. mostra infine i tratti con cui Gesù è presentato nella riflessione del quarto evangelista, affermando che essi sviluppano quelli già presenti nei sinottici. Seguono opportuni indici degli autori e dei riferimenti biblici che facilitano la lettura del volume. Si tratta di un lavoro paziente, attento e preciso, redatto con stile semplice e di lettura abbastanza facile. Procede con ritmo lento e distilla il senso del testo dopo averlo sminuzzato nelle sue componenti basilari. Si riscontrano precisazioni interessanti (l’interpretazione del nome Malco, dell’altro discepolo che fa entrare Pietro nel cortile del sommo sacerdote, della frase riferita a Pilato ekáthisen epì bêmatos, della spartizione delle vesti).
Nello studio è messo efficacemente in evidenza che l’agiografo trasfigura gli eventi, pur rispettandone la dimensione storica, con l’obiettivo teologico di presentare Gesù come dominatore delle situazioni, mai vittima, ma vincitore, più interrogante che interrogato, che manifesta la sua gloria nel momento della sua apparente disfatta. Queste prospettive sono conosciute, ma l’A., che si confronta con gli esegeti che l’hanno preceduto, in vari punti offre interpretazioni personali, che completano e puntualizzano quelle correnti, aiutando il lettore a comprendere la ricchezza della narrazione giovannea della passione. Il contributo è interessante e utile per un approfondimento serio della teologia del quarto evangelista. Le numerose domande, di cui l’A. fa uso e delle quali s’intuisce la risposta, stimolano il lettore a procedere con interesse nella lettura. Ci sono alcuni limiti. Il primo è quello di essere un lavoro ancora un po’ scolastico. L’acribia con cui l’A. procede nella sua analisi, fedele alla griglia di lettura prefissata e sempre rispettata, conferisce a volte una certa monotonia allo studio; le conclusioni sia parziali sia globali sono talvolta ripetitive.
Le divisioni generali delle sequenze non sono giustificate all’inizio, anche se alla fine di ogni parte ne divengono comprensibili le motivazioni. In particolare sono di difficile lettura i quadri ricapitolativi finali che mostrano i rapporti tra le sequenze dell’intero racconto della passione come quelli relativi alle corrispondenze tra il testo giovanneo e le narrazioni sinottiche, peraltro mai sufficientemente analizzate prima, cui si fa riferimento appellandosi alla memoria dei lettori. Le varie gradazioni di colore di questi riquadri non sono sufficienti a renderli appetibili. Ci sono inoltre imperdonabili errori di stampa che indicano che le bozze non sono state riviste con accuratezza. Il più saliente si trova a p. 9 in cui l’A. vuole parlare di “precomprensione” (ma cf anche alle pagine 23.31.41.195.232.239.245).
Sorprende che nel volume non si menzioni l’opera di D. Senior, relativa al tema e tradotta in italiano: La passione di Gesù nel Vangelo di Giovanni, Milano 1993. Queste osservazioni non tolgono però nulla al merito dello studio che è un’ottima analisi con risultati e prospettive nuove.
Tratto dalla rivista "Rassegna di Teologia" n. 3/2013
(www.rassegnaditeologia.it)
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18,00 €→ 17,10 € -
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Ing. Lorenzo Benvenuti il 19 maggio 2017 alle 14:26 ha scritto:
Consiglio questo libro a chi vuole approfondire la cristologia del quarto vangelo. L'autore ne spiega bene, infatti, il simbolismo, già a partire dall'introduzione. L'analisi del racconto della passione è strutturata molto bene e mette in rilievo la suddivisione in scene, gli elementi strutturali, le simmetrie, il confronto con i sinottici e i rimandi biblici.