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Lexicon. Termini ambigui e discussi su famiglia, vita e questioni etiche. Nuova edizione ampliata
(Strumenti)EAN 9788810241097
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Tipo
Libro
Titolo
Lexicon. Termini ambigui e discussi su famiglia, vita e questioni etiche. Nuova edizione ampliata
A cura di
Pontificio Consiglio per la Famiglia
Traduttore
Accattoli A., Cestari G.
Editore
Edizioni Dehoniane Bologna
EAN
9788810241097
Pagine
1160
Data
gennaio 2003
Peso
1680 grammi
Collana
Strumenti
COMMENTI DEI LETTORI A «Lexicon. Termini ambigui e discussi su famiglia, vita e questioni etiche. Nuova edizione ampliata»
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Recensione di Giampaolo Dianin della rivista Studia Patavina
Il Lexicon, pubblicato dal Pontificio Consiglio per la famiglia presieduto dal cardinale Trujillo, ha un obiettivo preciso: chiarire e precisare tutta una serie di termini che si presentano ambigui ed equivoci e che per questo “giungono a occultare completamente un’intenzione precisa: addolcire l’espressione al fine di evitare un rifiuto quasi istintivo” (p. 5). Il testo vuole suscitare l’interesse per un informazione seria e obiettiva capace di stimolare una ricerca ancor piú appro-fondita.
L’idea nasce nel 1999 quando, in occasione di un incontro con le organizzazioni non governative a Roma, emerge tutta la questione dei termini ambigui usati nelle diverse conferenze organizzate dalle Nazioni Unite. Nel Concistoro del 2001 la famiglia viene indicata tra le priorità pastorali e lo stesso cardinale Trujillo annuncia la pubblicazione di un Lexicon. Vengono così raccolte 78 voci approfondite da studiosi di varie discipline, ciascuna strutturata con una introduzione, che già delinea i contenuti essenziali, lo svolgimento del tema, un riferimento ad altre voci presenti nel Lexicon che permette di ampliare e approfondire. Alcune voci, non tutte, hanno una bibliografia sussidiaria.
Le fonti a cui il volume fa costante riferimento sono la rivelazione cristiana e il teorema della legge morale naturale, il Catechismo della chiesa cattolica e il pensiero di Giovanni Paolo II. Interlocutori privilegiati sono le ambiguità delle scienze umane e del linguaggio scientifico in genere e quelle legate al diritto nel suo rapporto con la morale.
La questione del linguaggio è certamente un tema attuale nella società globalizzata perché il linguaggio non è mai neutro ma sempre legato ad un contesto culturale e a degli obiettivi che ci si prefigge. Le parole possono essere, secondo l’uso che se ne fa, mezzo di comunicazione come anche occasione di confusione: esprimono e, insieme, nascondono, spiegano ma possono anche travisare. Non possiamo negare una “bufera concettuale” (p. 8) nella quale una questione può assumere significati diversi a seconda del termine che si usa; come non riconoscere la differenza tra aborto e interruzione della gravidanza, adulterio e avventura extramatrimoniale, e come non chiedersi il vero senso di termini come diritti sessuali, riduzione embrionale, salute riproduttiva. Il testo dedica una voce al tema “ingegneria verbale” dove scrive: “L’ideologia contemporanea resta caratterizzata dall’uso manipolativo del linguaggio come risorsa. Si usano parole per indicare cose estranee al loro significato naturale. Si praticano trasferimenti semantici, si fa ricorso ad antifrasi. Si costruiscono quindi discorsi perversi sulla vita, la famiglia, lo sviluppo, sempre al fine di colonizzare l’opinione pubblica. Si tratta di privare gli individui della loro capacità di giudizio e di libera decisione” (p. 493). Un’altra voce parla di “manipolazione del linguaggio” (p. 529).
Molti sono i termini ambigui che il Lexicon vuole smascherare e chiarire, citiamo i piú significativi: consulenza genetica neutrale (p. 95); contraccezione di emergenza in riferimento alla pillola del giorno dopo (p. 127); pre-embrione (p. 127); contragestazione (p. 145); diritti sessuali e riproduttivi (p. 227); interruzione medica della gravidanza, termine che fa riferimento alla diagnosi prenatale consigliata dallo stesso medico al fine di interrompere la gravidanza in caso di malformazione (p. 503); qualità della vita (p. 763); salute riproduttiva (p. 769); scelta libera (p. 775 e 853); selezione e riduzione embrionale (p. 787).
Interessante l’attenzione ad alcuni fatti storici che contestualizza alcune voci del Lexicon: la questione dei consultori in Germania (p. 105) e la particolarità della rete dei consultori in Italia (p. 113); due prassi a confronto. Significative anche le diverse voci che affrontano il problema demografico puntando in particolare a fare verità sui dati scientifici che annunciavano una catastrofe demografica (p. 153; 167; 471). Molto precisa la cronaca dell’opposizione del presidente Clinton all’abrogazione del “partial birth abortion” (p. 699).
In alcune voci notiamo anche un’accurata attenzione ai dati scientifici come nel caso della descrizione dei metodi di “contraccezione di emergenza” e del loro possibile carattere abortivo (p. 133). Sul tema del sesso sicuro si affronta la questione dell’affidabilità del profilattico con riferimenti scientifici e grafici altrettanto precisi (p. 795).
Ci sono anche alcune voci e temi nuovi e attuali che meritano di essere menzionati. Molto spazio viene dato all’analisi sociologica dei modelli di famiglia: si parla così di famiglia tradizionale (p. 405), allargata (p. 305), monoparentale (p. 383), privatizzazione della famiglia (p. 359), famiglia ricostruita (p. 393). Una voce mette anche a tema i nuovi modelli di famiglia (p. 635) e un’altra le unioni di fatto (p. 835).
Si parla di fondazione del tema famiglia con le voci famiglia e filosofia (p. 323); famiglia e personalismo (p. 333), natura e persona (p. 387). A proposito di matrimonio troviamo un certo afflato positivo nei confronti dell’ecumenismo con le voci matrimonio con disparità di culto (p. 549), e discriminazioni nel caso di matrimoni misti (p. 557). Per quanto riguarda il tema del divorzio si affronta il tema biblico della durezza di cuore (p. 267) e dell’indissolubilità (p. 485) dove però, in riferimento alla questione della porneia, si analizza solo la tesi del Bonsirven che, per correttezza, l’autore definisce “soluzione piú soddisfacente anche se ipotetica” (p. 491). La famiglia è analizzata anche nei suoi risvolti sociali: si parla di economia domestica (p. 275), di sussidiarietà (p. 351), di sviluppo sostenibile in riferimento all’espressione ecologia umana di Giovanni Paolo II (p. 373). Una lunga e articolata voce percorre la storia dello stato sociale e propone un welfare formato famiglia (p. 641).
Molto dibattuta è la questione del rapporto tra maschile e femminile; troviamo la questione del genere (p. 421) che viene seguita dall’altra voce “ideologia di genere, pericoli a portata” dove il femminismo viene ricordato solo per i problemi e le ambiguità senza riconoscerne anche gli apporti positivi (p. 455). Si parla di identità e differenza sessuale (p. 447) e delle nuove definizioni di genere (p. 605). Un bel respiro teologico lo troviamo quando si parla di genitorialità (p. 431) e di identità e differenza sessuale, col prezioso contributo di Scola (p. 447).
Nuovo è anche il tema dei bambini con riferimenti al lavoro minorile (p. 51), alla dignità (p. 177), ai diritti (p. 191; 311) a alla violenza sessuale sui bambini (p. 209). Collegato a questo tema troviamo la questione dell’educazione sessuale con una forte presa di posizione a favore del primato della famiglia e la sottolineatura dei limiti di ogni educazione sessuale in ambito scolastico (p. 285).
Il rapporto tra diritto e morale torna spesso visto che si tratta di una delle questioni che hanno provocato la stesura del volume. Si auspica un dialogo tra fede religiosa e regimi democratici per un vero servizio alla persona (p. 59). La questione ritorna quando si parla di diritti sessuali e riproduttivi analizzando l’ampliamento della carta dei diritti umani ad un tema nuovo che ha dietro una diversa e discutibile concezione della sessualità (p. 227). Ma si parla anche di diritto all’aborto (p. 239), discriminazione della donna (p. 249) e del suo presunto diritto a decidere (p. 256). Il diritto torna in riferimento ai matrimoni tra omosessuali (p. 587) e allo status giuridico dell’embrione (p. 819).
Manca la voce anziani rappresentati solo dal tema dell’eutanasia, come mancano altre voci meno problematiche a livello semantico ma che forse avrebbero dato al volume un tono piú positivo. La stessa bioetica rimane circoscritta alle questioni della fecondità. L’afflato apologetico ha portato a mettere a tema solo i termini problematici e ha fatto dimenticare una visione serena di altri temi certamente importanti per un Lexicon della famiglia, ma questo non era tra gli obiettivi dell’opera.
Nella stagione dei Direttori e degli Enchiridion, non poteva mancare un Lexicon. Questa sovrabbondanza di documenti che riaffermano i principi, sintetizzano documenti precedenti, chiariscono il linguaggio, non sempre aiutano ad affrontare il nodo che non è solo quello di riconoscere gli “adversarii” ma soprattutto quello della presentazione dell’evangelo del matrimonio e della famiglia e di una comunicazione appropriata del messaggio cristiano e della sua inculturazione nella realtà odierna.
Nonostante nell’introduzione il cardinale Trujillo affermi che il Lexicon non intende combattere istituzioni o persone ma solo proporre, persuadere, cercare un dialogo fecondo (p. 6), il tono apologetico di tutta l’opera è molto forte. A differenza di molti dizionari che hanno la preoccupazione di consegnare uno status quaestionis il piú completo possibile, in questo caso analisi, spiegazione e giudizio sono intrecciati inscindibilmente. Questo anche quando ci sono voci semplicemente descrittive come nel caso dell’introduzione alla voce famiglia ricostruita (p. 393) o trattando dei termini fertilità e continenza (p. 415) o quando si parla di famiglia tradizionale, dove si afferma subito: “espressione usata in contesti dove si vogliono far approvare diverse forme di unione” (p. 405), espressione vera solo in parte visto che la si può semplicemente contrapporre alla famiglia nucleare dell’epoca post-industriale per chiarire un passaggio storico. Vista l’insistenza sul linguaggio ci saremmo aspettati che al termine “paternità responsabile”, ritenuto oggi unilaterale, fosse sostituito il termine procreazione responsabile oppure paternità e maternità responsabile (p. 705). Troviamo tematizzata la voce male minore (p. 725) e leggi imperfette (p. 523), non sarebbe stato fuori luogo mettere a tema anche altri principi della morale tradizionale che sono un importante riferimento per casi problematici. Parole come legge della gradualità, conflitto di doveri, soggettivo e oggettivo, coscienza e norma morale, sono voci che meriterebbero di essere chiarite anche per i cristiani.
L’introduzione al Lexicon è un piccolo trattato sul linguaggio e la sua importanza. “Uno dei sintomi piú preoccupanti dell’offuscamento morale è la confusione dei termini” (p. 6). In realtà lo stesso Trujillo non si sottrae alla tentazione di usare il linguaggio in senso valutativo quando, per esempio, parla di “impressionante dilagare del massacro dell’aborto” (p. 7). Una frase come questa se descrive un dato oggettivo ha un chiaro spessore valutativo che potrebbe generare subito un rifiuto in chi, magari in buona fede, sente e vive l’aborto in modo diverso. Forse le persone vanno accompagnate con pazienza a riconoscere anche nel linguaggio una verità oggettiva diversa senza che proprio il nostro linguaggio chiuda subito le porte al dialogo.
Tratto dalla rivista "Studia Patavina" 2005, nr. 1
(http://www.fttr.glauco.it/pls/fttr/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=271)
L’idea nasce nel 1999 quando, in occasione di un incontro con le organizzazioni non governative a Roma, emerge tutta la questione dei termini ambigui usati nelle diverse conferenze organizzate dalle Nazioni Unite. Nel Concistoro del 2001 la famiglia viene indicata tra le priorità pastorali e lo stesso cardinale Trujillo annuncia la pubblicazione di un Lexicon. Vengono così raccolte 78 voci approfondite da studiosi di varie discipline, ciascuna strutturata con una introduzione, che già delinea i contenuti essenziali, lo svolgimento del tema, un riferimento ad altre voci presenti nel Lexicon che permette di ampliare e approfondire. Alcune voci, non tutte, hanno una bibliografia sussidiaria.
Le fonti a cui il volume fa costante riferimento sono la rivelazione cristiana e il teorema della legge morale naturale, il Catechismo della chiesa cattolica e il pensiero di Giovanni Paolo II. Interlocutori privilegiati sono le ambiguità delle scienze umane e del linguaggio scientifico in genere e quelle legate al diritto nel suo rapporto con la morale.
La questione del linguaggio è certamente un tema attuale nella società globalizzata perché il linguaggio non è mai neutro ma sempre legato ad un contesto culturale e a degli obiettivi che ci si prefigge. Le parole possono essere, secondo l’uso che se ne fa, mezzo di comunicazione come anche occasione di confusione: esprimono e, insieme, nascondono, spiegano ma possono anche travisare. Non possiamo negare una “bufera concettuale” (p. 8) nella quale una questione può assumere significati diversi a seconda del termine che si usa; come non riconoscere la differenza tra aborto e interruzione della gravidanza, adulterio e avventura extramatrimoniale, e come non chiedersi il vero senso di termini come diritti sessuali, riduzione embrionale, salute riproduttiva. Il testo dedica una voce al tema “ingegneria verbale” dove scrive: “L’ideologia contemporanea resta caratterizzata dall’uso manipolativo del linguaggio come risorsa. Si usano parole per indicare cose estranee al loro significato naturale. Si praticano trasferimenti semantici, si fa ricorso ad antifrasi. Si costruiscono quindi discorsi perversi sulla vita, la famiglia, lo sviluppo, sempre al fine di colonizzare l’opinione pubblica. Si tratta di privare gli individui della loro capacità di giudizio e di libera decisione” (p. 493). Un’altra voce parla di “manipolazione del linguaggio” (p. 529).
Molti sono i termini ambigui che il Lexicon vuole smascherare e chiarire, citiamo i piú significativi: consulenza genetica neutrale (p. 95); contraccezione di emergenza in riferimento alla pillola del giorno dopo (p. 127); pre-embrione (p. 127); contragestazione (p. 145); diritti sessuali e riproduttivi (p. 227); interruzione medica della gravidanza, termine che fa riferimento alla diagnosi prenatale consigliata dallo stesso medico al fine di interrompere la gravidanza in caso di malformazione (p. 503); qualità della vita (p. 763); salute riproduttiva (p. 769); scelta libera (p. 775 e 853); selezione e riduzione embrionale (p. 787).
Interessante l’attenzione ad alcuni fatti storici che contestualizza alcune voci del Lexicon: la questione dei consultori in Germania (p. 105) e la particolarità della rete dei consultori in Italia (p. 113); due prassi a confronto. Significative anche le diverse voci che affrontano il problema demografico puntando in particolare a fare verità sui dati scientifici che annunciavano una catastrofe demografica (p. 153; 167; 471). Molto precisa la cronaca dell’opposizione del presidente Clinton all’abrogazione del “partial birth abortion” (p. 699).
In alcune voci notiamo anche un’accurata attenzione ai dati scientifici come nel caso della descrizione dei metodi di “contraccezione di emergenza” e del loro possibile carattere abortivo (p. 133). Sul tema del sesso sicuro si affronta la questione dell’affidabilità del profilattico con riferimenti scientifici e grafici altrettanto precisi (p. 795).
Ci sono anche alcune voci e temi nuovi e attuali che meritano di essere menzionati. Molto spazio viene dato all’analisi sociologica dei modelli di famiglia: si parla così di famiglia tradizionale (p. 405), allargata (p. 305), monoparentale (p. 383), privatizzazione della famiglia (p. 359), famiglia ricostruita (p. 393). Una voce mette anche a tema i nuovi modelli di famiglia (p. 635) e un’altra le unioni di fatto (p. 835).
Si parla di fondazione del tema famiglia con le voci famiglia e filosofia (p. 323); famiglia e personalismo (p. 333), natura e persona (p. 387). A proposito di matrimonio troviamo un certo afflato positivo nei confronti dell’ecumenismo con le voci matrimonio con disparità di culto (p. 549), e discriminazioni nel caso di matrimoni misti (p. 557). Per quanto riguarda il tema del divorzio si affronta il tema biblico della durezza di cuore (p. 267) e dell’indissolubilità (p. 485) dove però, in riferimento alla questione della porneia, si analizza solo la tesi del Bonsirven che, per correttezza, l’autore definisce “soluzione piú soddisfacente anche se ipotetica” (p. 491). La famiglia è analizzata anche nei suoi risvolti sociali: si parla di economia domestica (p. 275), di sussidiarietà (p. 351), di sviluppo sostenibile in riferimento all’espressione ecologia umana di Giovanni Paolo II (p. 373). Una lunga e articolata voce percorre la storia dello stato sociale e propone un welfare formato famiglia (p. 641).
Molto dibattuta è la questione del rapporto tra maschile e femminile; troviamo la questione del genere (p. 421) che viene seguita dall’altra voce “ideologia di genere, pericoli a portata” dove il femminismo viene ricordato solo per i problemi e le ambiguità senza riconoscerne anche gli apporti positivi (p. 455). Si parla di identità e differenza sessuale (p. 447) e delle nuove definizioni di genere (p. 605). Un bel respiro teologico lo troviamo quando si parla di genitorialità (p. 431) e di identità e differenza sessuale, col prezioso contributo di Scola (p. 447).
Nuovo è anche il tema dei bambini con riferimenti al lavoro minorile (p. 51), alla dignità (p. 177), ai diritti (p. 191; 311) a alla violenza sessuale sui bambini (p. 209). Collegato a questo tema troviamo la questione dell’educazione sessuale con una forte presa di posizione a favore del primato della famiglia e la sottolineatura dei limiti di ogni educazione sessuale in ambito scolastico (p. 285).
Il rapporto tra diritto e morale torna spesso visto che si tratta di una delle questioni che hanno provocato la stesura del volume. Si auspica un dialogo tra fede religiosa e regimi democratici per un vero servizio alla persona (p. 59). La questione ritorna quando si parla di diritti sessuali e riproduttivi analizzando l’ampliamento della carta dei diritti umani ad un tema nuovo che ha dietro una diversa e discutibile concezione della sessualità (p. 227). Ma si parla anche di diritto all’aborto (p. 239), discriminazione della donna (p. 249) e del suo presunto diritto a decidere (p. 256). Il diritto torna in riferimento ai matrimoni tra omosessuali (p. 587) e allo status giuridico dell’embrione (p. 819).
Manca la voce anziani rappresentati solo dal tema dell’eutanasia, come mancano altre voci meno problematiche a livello semantico ma che forse avrebbero dato al volume un tono piú positivo. La stessa bioetica rimane circoscritta alle questioni della fecondità. L’afflato apologetico ha portato a mettere a tema solo i termini problematici e ha fatto dimenticare una visione serena di altri temi certamente importanti per un Lexicon della famiglia, ma questo non era tra gli obiettivi dell’opera.
Nella stagione dei Direttori e degli Enchiridion, non poteva mancare un Lexicon. Questa sovrabbondanza di documenti che riaffermano i principi, sintetizzano documenti precedenti, chiariscono il linguaggio, non sempre aiutano ad affrontare il nodo che non è solo quello di riconoscere gli “adversarii” ma soprattutto quello della presentazione dell’evangelo del matrimonio e della famiglia e di una comunicazione appropriata del messaggio cristiano e della sua inculturazione nella realtà odierna.
Nonostante nell’introduzione il cardinale Trujillo affermi che il Lexicon non intende combattere istituzioni o persone ma solo proporre, persuadere, cercare un dialogo fecondo (p. 6), il tono apologetico di tutta l’opera è molto forte. A differenza di molti dizionari che hanno la preoccupazione di consegnare uno status quaestionis il piú completo possibile, in questo caso analisi, spiegazione e giudizio sono intrecciati inscindibilmente. Questo anche quando ci sono voci semplicemente descrittive come nel caso dell’introduzione alla voce famiglia ricostruita (p. 393) o trattando dei termini fertilità e continenza (p. 415) o quando si parla di famiglia tradizionale, dove si afferma subito: “espressione usata in contesti dove si vogliono far approvare diverse forme di unione” (p. 405), espressione vera solo in parte visto che la si può semplicemente contrapporre alla famiglia nucleare dell’epoca post-industriale per chiarire un passaggio storico. Vista l’insistenza sul linguaggio ci saremmo aspettati che al termine “paternità responsabile”, ritenuto oggi unilaterale, fosse sostituito il termine procreazione responsabile oppure paternità e maternità responsabile (p. 705). Troviamo tematizzata la voce male minore (p. 725) e leggi imperfette (p. 523), non sarebbe stato fuori luogo mettere a tema anche altri principi della morale tradizionale che sono un importante riferimento per casi problematici. Parole come legge della gradualità, conflitto di doveri, soggettivo e oggettivo, coscienza e norma morale, sono voci che meriterebbero di essere chiarite anche per i cristiani.
L’introduzione al Lexicon è un piccolo trattato sul linguaggio e la sua importanza. “Uno dei sintomi piú preoccupanti dell’offuscamento morale è la confusione dei termini” (p. 6). In realtà lo stesso Trujillo non si sottrae alla tentazione di usare il linguaggio in senso valutativo quando, per esempio, parla di “impressionante dilagare del massacro dell’aborto” (p. 7). Una frase come questa se descrive un dato oggettivo ha un chiaro spessore valutativo che potrebbe generare subito un rifiuto in chi, magari in buona fede, sente e vive l’aborto in modo diverso. Forse le persone vanno accompagnate con pazienza a riconoscere anche nel linguaggio una verità oggettiva diversa senza che proprio il nostro linguaggio chiuda subito le porte al dialogo.
Tratto dalla rivista "Studia Patavina" 2005, nr. 1
(http://www.fttr.glauco.it/pls/fttr/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=271)
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