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Descrizione
«Camminare sulla terra del Santo è un esercizio di memoria. Uno lascia temporaneamente l'ambiente ordinario in cui svolge le proprie occupazioni giornaliere, prende con sé poche cose essenziali e comincia a camminare. [...] La memoria di cui il pellegrino vive è quella della Parola del Signore. La terra del Santo gliela richiama in ogni fibra del suo essere, in ogni porzione e dettaglio. A colei che è discreta, umile e silenziosa, è bene avvicinarsi in punta di piedi e in silenzio, con il cuore spalancato nell'adorazione, lasciando tacere in sé ogni voce e pensiero a lei estranei, per accogliere la Voce....» (dall'Ingresso). Da anni l'autrice, con la Bibbia in mano, percorre in lungo e in largo la Terra d'Israele, 'leggendola' a gruppi di sorelle e di fratelli con accenti ispirati da una fede e una devozione intelligente. Sin dal primo istante, quando si esce dall'aeroporto di Lod, fino a quando vi si ritorna per imbarcarsi per l'Italia, il pellegrinaggio si configura come una lectio divina della Terra del Santo. Pellegrinaggio e lectio che vengono ora trasferiti sulle pagine di un volume.
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Da anni l’a., con la Bibbia in mano, percorre in lungo e in largo la Terra d’Israele, leggendola a gruppi di sorelle e di fratelli con accenti ispirati da una fede e una devozione intelligente. Sin dal primo istante, quando si esce dall’aeroporto di Lod, fino a quando vi si ritorna per imbarcarsi per l’Italia, il pellegrinaggio si configura come una lectio divina della terra del Santo. Pellegrinaggio e lectio che vengono ora trasferiti sulle pagine di un vol.
Tratto dalla Rivista Il Regno 2009 n. 12
(http://www.ilregno.it)
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