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Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell'evangelizzazione
-Instrumentum Laboris
(Documenti ecclesiali)EAN 9788810113349
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Tipo
Libro
Titolo
Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell'evangelizzazione - Instrumentum Laboris
Autore
Sinodo dei Vescovi - III Assemblea Generale Straordinaria
Editore
Edizioni Dehoniane Bologna
EAN
9788810113349
Pagine
120
Data
luglio 2014
Peso
90 grammi
Altezza
18 cm
Larghezza
11,5 cm
Profondità
0,6 cm
Collana
Documenti ecclesiali
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Prof. Stefano Coccia il 9 agosto 2016 alle 20:09 ha scritto:
In seguito alla convocazione della III Assemblea Generale Straordinaria del Sinodo dei Vescovi, avvenuta l’8 ottobre 2103, sul tema: “Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione”. L'Instrumentum laboris, che è il risultato dell’inchiesta promossa dal Documento Preparatorio, che includeva un questionario costituito da 39 domande. Com'è noto, il questionario ha ricevuto una positiva accoglienza e un ampio riscontro, sia nel popolo di Dio che nell'opinione pubblica in genere.
Il testo si compone di tre parti, coerenti con le tematiche del Documento Preparatorio.
La prima parte, dedicata al Vangelo della famiglia, tratta del disegno di Dio, della conoscenza biblica, magisteriale e della loro ricezione, della legge naturale e della vocazione della persona in Cristo. Il riscontro della scarsa conoscenza dell’insegnamento della Chiesa domanda agli operatori pastorali una maggiore preparazione e l’impegno a favorirne la comprensione da parte dei fedeli, che vivono in contesti culturali e sociali diversi. Le difficoltà che insorgono a proposito della legge naturale possono venir superate mediante un più attento riferimento al mondo biblico, ai suoi linguaggi e forme narrative e alla «proposta di tematizzare e approfondire il concetto, di ispirazione biblica, di "ordine della creazione", come possibilità di rileggere in modo esistenzialmente più significativo la "legge naturale"» (n. 30). Inoltre, il ruolo della famiglia, «cellula fondamentale della società, il luogo dove si impara a convivere nella differenza e ad appartenere ad altri» (EG 66), è spazio privilegiato dei valori come la fratellanza, l'amore, il rispetto e la solidarietà tra le generazioni, ove si promuove la dignità delle persone, superando l’individualismo e contribuendo al bene comune della società.
La bellezza della vita familiare, mentre da una parte attinge alla vita trinitaria, come dalla propria sorgente, dall'altra, si specchia nella esistenza umile e laboriosa della Santa Famiglia di Nazareth; nella differenza e nella reciprocità si costruisce uno stile di vita comune, nella relazione di coppia e con i figli. Oggi appare quanto mai urgente l'accompagnamento del nuovo desiderio di famiglia che si accende nelle giovani generazioni.
La seconda parte affronta le sfide pastorali inerenti alla famiglia, quali la crisi della fede, le situazioni critiche interne, le pressioni esterne ed altre problematiche. Alla responsabilità dei pastori compete la preparazione al matrimonio, oggi sempre più necessaria, perché i nubendi maturino la loro scelta come personale adesione di fede al Signore, per edificare la loro famiglia su solide basi. Alcune situazioni familiari risentono di difficoltà di relazione all'interno della coppia e altre dalle condizioni esterne provocate da fattori economici, sociali e culturali che influiscono in modo negativo sulla famiglia (guerre, povertà, abusi, violenze, separazioni, migrazioni, poligamia, etc.).
Sono poi considerate in maniera particolare le situazioni pastorali difficili, che riguardano le convivenze e le unioni di fatto, i separati, i divorziati, i divorziati risposati e i loro eventuali figli, le ragazze madri, coloro che si trovano in condizione di irregolarità canonica e quelli che richiedono il matrimonio senza essere credenti o praticanti.
«Nell'ambito di quelle che possono definirsi situazioni matrimoniali difficili, si celano storie di grande sofferenza, come pure testimonianze di sincero amore» (n. 80). Urge permettere alle persone ferite di guarire e di riconciliarsi, ritrovando nuova fiducia e serenità. Di conseguenza, serve una pastorale capace di offrire la misericordia che Dio concede a tutti senza misura. Si tratta dunque di «proporre, non imporre; accompagnare, non spingere; invitare, non espellere; inquietare, mai disilludere» (n. 109).
Il fenomeno delle convivenze e delle unioni di fatto, in crescente diffusione, è motivato da diversificate ragioni, tra cui quelle sociali, economiche e culturali. La Chiesa sente il dovere di accompagnare queste coppie nella fiducia di poter sostenere una responsabilità, come quella del matrimonio, che non è troppo grande per loro.
Inoltre, la questione dei divorziati risposati, che vivono con sofferenza la loro condizione di irregolari nella Chiesa, offre una conoscenza reale della loro situazione dalla quale la Chiesa si sente interpellata a trovare soluzioni compatibili con il suo insegnamento, che conducano ad una vita serena e riconciliata. A questo proposito appare rilevante l’esigenza di semplificare e snellire i procedimenti giudiziali di nullità matrimoniale.
Altra frequente situazione è quella di coloro che domandano il matrimonio senza una fede esplicita, per diverse ragioni, ai quali la pastorale ecclesiale deve maggiore attenzione, provvedendo a rendere qualitativamente migliori i corsi di formazione al matrimonio e a continuare a seguire i giovani sposi anche dopo le nozze.
Circa le unioni tra persone dello stesso sesso si distinguono i contesti in cui la legislazione civile è più o meno favorevole; si evidenzia la cura pastorale delle Chiese particolari verso queste situazioni, comprese le questioni relative ad eventuali figli presenti in esse.
La terza parte presenta dapprima le tematiche relative all'apertura alla vita, quali la conoscenza e le difficoltà nella ricezione del Magistero, i suggerimenti pastorali, la prassi sacramentale e la promozione di una mentalità aperta alla vita.
Appare comunemente condivisa la percezione poco conosciuta del contenuto dell’enciclica Humanae vitae; in realtà, si fa notare la necessità di presentare il positivo quadro di fondo che la sostiene, che consiste nella paternità e maternità responsabili, alla luce del quale ci si orienti a scegliere il metodo più adeguato per la regolazione delle nascite, in accordo con la tollerabilità fisica e la reale praticabilità.
Quanto alla responsabilità educativa dei genitori, emerge la difficoltà nel trasmettere la fede ai figli, che si concretizza nell'iniziazione cristiana; si tratta, infine, dell’educazione cristiana in situazioni familiari difficili, i cui riflessi sui figli si estendono anche alla sfera della fede e alle modalità della celebrazione dei sacramenti.