Si torna sempre nei posti dove siamo stati felici, ma a volte è difficile farlo, Isabella lo sa... A trentacinque anni, un matrimonio in crisi con Giulio, e troppi perché alle spalle, Isabella vuole raggiungere quel luogo lontano in cui è stata davvero serena per l'ultima volta. Con gli occhi socchiusi riesce a ritrovare la lei bambina, ospite a casa dei nonni. Da quel punto alto, affacciata alla finestra, il mondo sembra un sogno dolcissimo. Arriva il giorno tanto atteso, quello in cui riceve la prima bicicletta. Sono tutti in giardino, lei, mamma, papà con sua sorella Adele in braccio, e i nonni, orgogliosi in un angolo. Poche ore dopo in quel quadro armonioso si rompe un equilibrio. Senza un motivo apparente i suoi decidono di rientrare in città. Lacrime, urla, e rabbia nel cuore. Perché è accaduto? Perché tutta quella fretta? Gli adulti non rispondono e, peggio, si allontanano fra loro. La famiglia intera deflagra, fino alla separazione dei genitori. È con questo bagaglio di dolore che Isabella parte, dopo venticinque anni, alla volta di Arcudi. La scusa è prendersi una pausa per salvare il suo di matrimonio, su quell'isola dove tutto è ardore, natura selvaggia e silenzio. Al duecentodiciottesimo scalino trova la pensioncina di Santa, e lì ogni cosa prenderà una piega inaspettata, ristabilendo verità e sotterfugi. L'incontro con Daniel, un chitarrista filosofo con l'ambizione della scrittura, la aiuterà a capire cosa le manca davvero. Si nutriranno a vicenda dei propri dubbi, in una dinamica inesplorata che insegnerà a Isabella ad accettare alcune amare rivelazioni. A cominciare dai racconti di Teresa, una donna che conosce bene la sua storia, passando per le richieste di un rampante avvocato che vuole farle vendere la proprietà di famiglia, fino ad arrivare a Sveva, l'amica sincera che le mancava. E intanto, tra un'escursione in barca, una camminata verso le alture del vulcano, e un tramonto capace di togliere il fiato, Isabella e Daniel si avvicinano pericolosamente, ma il pensiero di Giulio è sempre fermo lì, nell'anima. In questo ottovolante di emozioni, Isabella compirà il viaggio più bello, quello dentro se stessa, e scoprirà che l'amuri, l'amuri vero, anche quando è perduto può fare ancora del bene.