I fratelli Karamazov

"I fratelli Karamazov" venne pubblicato nel 1879-1880. Nel progetto di Dostoevskij doveva essere la prima parte di una vasta biografia dedicata al minore dei fratelli, Alësa, poi rimasta incompiuta. Il libro si configura così come la cronaca di una qualsiasi famiglia della provincia russa, contrassegnata dall'acerrimo contrasto tra la figura del padre, Fëdor, sensuale e tirannico libertino, e i suoi quattro figli: Alësa, Dmitrij, un tenentino impulsivo, continuamente diviso tra impulsi di generosità e bassezze crudeli, Ivan, raffinato cultore dell'ateismo, e Smerdjakov, figlio illegittimo ed epilettico e per questo condannato ai lavori più servili in casa. Quattro diverse personalità quindi quelle dei fratelli che trovano come punto di convergenza l'odio comune verso il padre. L'idea del parricidio si insinua nella mente dei fratelli, in particolare di Smerdjakov e Dmitrij, il quale alla fine verrà condannato ai lavori forzati, nonostante il delitto sia stato commesso dall'abietto Smerdjakov. In un momento di catarsi finale, questi si suiciderà, mentre Ivan, quasi risvegliandosi dal torpore intellettuale nel quale viveva, cercherà inutilmente di salvare dal carcere il fratello.