Dopo un violento acquazzone il cielo è sgombro di nubi, il sole splende. "Come si può lasciare questo mondo con un tempo così bello?" si chiede Taro quando scopre che la madre, la fascinosa e sfuggente Mitsuko, è morta all'improvviso. Lui, sordomuto e orfano di padre, è un modello e un pittore di talento, che ha potuto realizzare le sue aspirazioni grazie all'amorevole sostegno della madre e della nonna. In molti, sorpresi dalla scomparsa di Mitsuko, le rendono omaggio: i clienti della sua rinomata libreria, ma anche quelli del locale dove lavorava come entraîneuse, un lato oscuro della sua vita che Taro ignorava. E a poco a poco dal passato emergono altri misteri e segreti con cui il giovane deve confrontarsi. Al tempo stesso, ricompare inaspettata un'amica d'infanzia, la delicata e incantevole Hanako. Il sentimento che li legava - tenero e intenso come solo certe amicizie infantili sanno essere - non è stato scalfito dal tempo e della lontananza, e si colora di un'improvvisa sensualità. La felicità adesso pare così vicina, ma non è altrettanto scontata. Aki Shimazaki affronta il tema della perdita, della diversità, dell'abbandono e della passione con la sua scrittura essenziale e sempre misurata, accompagnando la narrazione delle vicende umane con l'evocazione dei meravigliosi spettacoli della natura. Le storie raccontate da diverse angolazioni nei volumi precedenti - Azami, Hozuki, Suisen e Fuki-no-to - acquistano nuova luce attraverso la prospettiva di Taro, mentre sorprendenti coincidenze ricompongono un complesso mosaico. Nel romanzo conclusivo della pentalogia "L'ombra del cardo", il riserbo e la dolorosa segretezza incontrano la tragedia greca. Futuro e passato si illuminano a vicenda, portando in superficie fardelli di cui è impossibile liberarsi, - come il maimai, la lumaca, non può liberarsi della sua conchiglia.