“Teresa” di Claudio Fava è un romanzo che parla di una donna di Sicilia, e delle sue scelte e delle sue fughe. E dei suoi ritorni. Teresa scappa dalla Sicilia, terra stupenda e ricca di sole e frutti e uomini forti e donne belle, come di arte millenaria e storia del Mediterraneo, e mari di zaffiro e pesce gustoso e abbondante che nuota tra le acque la circondano e viene mangiato copioso e ottimo sui piatti ai tavoli delle case di famiglia.Teresa scappa dalla Sicilia, terra infame di criminalità ed emigrazione, di povertà e apatia, di deserti afosi e alberi rinsecchiti, di abbandono e vigliaccheria, di arretratezza e superstizioni. Teresa scappa dalla Sicilia, perchè la mafia (che non è un’entità indefinita, ma un’organizzazione criminale composta da esseri umani che agiscono sulla pelle di altri esseri umani per mezzo della violenza e dell’esercizio della forza come unica soluzione alle controversie per tutelare i propri diritti presunti, e quelli di nessun altro) le ha ucciso il padre, che si rifiutava di pagare il pizzo e di sottostare a leggi di uomini che non sono legittimati a far rispettare alcun che, ma che, da anni, e ancora oggi si impongono come padroni del territorio. E chi non ci sta, se ne va. Anche all’altro mondo. Senza troppi scrupoli etici o risvolti tragici. Nella normalità più assoluta.Teresa scappa da un corpo che non accetta e da un lavoro che non promette e non dà un futuro, nemmeno uno qualsiasi. Perchè la precarietà sul lavoro ruba il tempo e la speranza di raggiungere una condizione sociale migliore, rubando la vita stessa a chi si ritrova invischiato nel suo fango e nelle sue leggi, dettate dal mercato e dalla concorrenza, entrambi sempre avidi di schiavi da sfruttare, anche in nero, magari.Teresa scappa a Roma da un’amica che le propone come nuovo lavoro, quello di assistere dei malati terminali. Accettando, a Teresa si schiude davanti un’umanità dalla forza dirompente, che la riempie di gioia e di dolore, anche, ma che le fa riacquistare fiducia anche in se stessa, giungendo addirittura a trovarsi un ragazzo. Ma il ricordo delle ultime parole del padre contro il suo assassino, sono richiami più forti di qualsiasi stabilità agognata per anni. E così, dopo aver rubato una pistola, si dirige nuovamente in Sicilia, per tornare alla sua terra, e vendicarsi sulla persona che le ha portato via il padre e la felicità di un tempo perduto per sempre.“Teresa” di Claudio Fava, è un romanzo che lascia più di un segno, anche a chi in Sicilia non c’è mai stato.