E se l'appello non fosse un semplice elenco? Se pronunciare un nome significasse far esistere un po' di più chi lo porta? Allora la risposta "presente!" conterrebbe il segreto per un'adesione coraggiosa alla vita. Questa è la scuola che Omero Romeo sogna. Quarantacinque anni, gli occhiali da sole sempre sul naso, Omero viene chiamato come supplente di Scienze in una classe che affronterà gli esami di maturità. Una classe-ghetto, in cui sono stati confinati i casi disperati della scuola. La sfida sembra impossibile per lui, che è diventato cieco e non sa se sarà mai più capace di insegnare, e forse persino di vivere. Non potendo vedere i volti degli alunni, inventa un nuovo modo di fare l'appello, convinto che per salvare il mondo occorra salvare ogni nome, anche se a portarlo sono una ragazza che nasconde una ferita inconfessabile, un rapper che vive in una casa famiglia, un nerd che entra in contatto con gli altri solo da dietro uno schermo, una figlia abbandonata, un aspirante pugile che sogna di diventare come Rocky... Nessuno li vedeva, eppure il professore che non ci vede ce la fa. A dieci anni da "Bianca come il latte, rossa come il sangue", Alessandro D'Avenia torna a raccontare la scuola come solo chi ci vive dentro può fare. E nella vicenda di Omero e dei suoi ragazzi distilla l'essenza del rapporto tra maestro e discepolo, una relazione dinamica in cui entrambi insegnano e imparano, disponibili a mettersi in gioco e a guardare il mondo con occhi nuovi. È l'inizio di una rivoluzione? "L'Appello" è un romanzo che, attingendo a forme letterarie e linguaggi diversi - dalla rappresentazione scenica alla meditazione filosofica, dal diario all'allegoria politico-sociale e alla storia di formazione -, racconta di una classe che da accozzaglia di strumenti isolati diventa un'orchestra diretta da un maestro cieco. Proprio lui, costretto ad accogliere le voci stonate del mondo, scoprirà che sono tutte legate da un unico respiro.
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Prof. Stefano Coccia il 10 luglio 2024 alle 19:39 ha scritto:
"L' appello" di Alessandro D'Avenia. Penso che questo sia uno dei libri più belli che abbia mai letto. Non bisogna solamente leggere libri di spiritualità, che sicuramente sono importanti, ma anche questi tipi di libri aiutano a riflettere ed aprire la mente come un libro di spiritualità. Non ho molto tempo per leggere durante l'anno, ma d'estate cerco di leggere molto perché sento che mi fa bene e ne ho sempre molto bisogno. Infondo questo testo ci insegna ad amare, non solo quando tutto è facile, ma anche quando tutto ci sembra troppo grande per noi e di conseguenza troppo complicato. "Non essere è più comodo, perché l'unica ragione per essere non è una ragione, ma una scelta: è amare di più".
Non smetterò mai di tessere le lodi di uno scrittore tanto bravo, un amante delle parole e della realtà che ti coinvolge nel suo amore per l'importanza delle parole e per il loro peso. Ho letto quasi tutti i suoi romanzi ed ognuno di essi mi ha lasciato una sensazione unica. Questo romanzo è adatto soprattutto a docenti e ragazzi delle scuole superiori, fa capire quanto a volte siamo superficiali e chiusi negli schemi senza avere il coraggio di cambiare. Quanto siamo ciechi pur vedendo. Di come la società ci spinge ad essere ubbidienti, schematici, senza inventiva, con un programma già stabilito. Questo romanzo invita a vivere la nostra vita con il coraggio di essere quelli che siamo, senza paure e con la voglia di mettersi in gioco con la consapevolezza che possiamo cambiare il mondo se ci impegniamo per sentirci vivi e per vivere una vita intensa. Magari ci fossero professori così che rivoluzionassero la scuola, il modo di apprendere e il concetto stesso di scuola. Magari venisse dato più spazio agli studenti e venissero istruiti alla vita, piuttosto che molto spesso riempire loro la testa di informazioni e nozioni sterili e fini a se stesse. Forse non sarà possibile mettere in pratica alcune cose, ma sicuramente il farsi prossimo ad un alunno in difficoltà, ascoltare i loro problemi ed i loro sogni sicuramente sì. Cercherò, nel prossimo anno scolastico, di mettere in pratica sempre di più gli insegnamenti di questo bellissimo testo, perché la cosa più importante è amare gli alunni che ci sono stati affidati, imparando anche da loro. Questo libro fa un po' sognare una scuola così, ma fa anche pensare a quante situazioni difficili e assurde ci siano tra i ragazzi e nelle loro famiglie, a cosa siano costretti a vivere alcuni.
Lo consiglio vivamente a tutti coloro che insegnano agli studenti a vivere al meglio.