Da sempre l'uomo avverte intorno a sé presenze invisibili, benefiche e talvolta malefiche, che lo accompagnano o lo ostacolano nella vita di ogni giorno. Queste figure vengono con semplicità definite angeli "buoni" o "cattivi" e la Bibbia narra il loro coinvolgimento sin dagli inizi nella misteriosa storia della creazione dell'universo e del cammino salvifico dell'umanità. Qualunque sia l'epoca, la cultura e la religione, la descrizione di esseri luminosi e generalmente invisibili, di forma umana però dotati di due o più ali, si riscontra in molteplici tradizioni orali o scritte. E il trascorrere dei secoli, con il costante progresso della scienza e della tecnica, non ha intaccato questo radicato convincimento popolare. Nel loro fitto dialogo, il giornalista Saverio Gaeta e l'esperto don Marcello Stanzione compiono un minuzioso viaggio sulle tracce di queste entità spirituali, non limitandosi ai testi della tradizione cattolica, ma ampliando l'orizzonte alle altre fedi religiose e alle tradizioni culturali di ogni parte del mondo. Ne è scaturita una vera e propria inchiesta, che indaga a fondo sull'opera dell'angelo custode e degli arcangeli che la Sacra Scrittura chiama con i nomi di Michele, Gabriele e Raffaele; fa luce sulla misteriosa sparizione dell'arcangelo Uriele dai calendari; descrive le visioni ultraterrene di mistiche e santi; suggerisce le più belle preghiere per chiedere l'intercessione delle creature alate...
INTRODUZIONE
di Saverio Gaeta
Da sempre l'uomo avverte intorno a sé presenze invisibili, benefiche e talvolta malefiche, che lo accompagnano o lo ostacolano nella vita di ogni giorno. Queste figure vengono con semplicità definite angeli «buoni» o «cattivi» e la Bibbia narra il loro coinvolgimento sin dagli inizi nella misteriosa storia della creazione dell'universo e del cammino salvifico dell'umanità.
Si legge infatti nell'Apocalisse: «Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme ai suoi angeli, ma non prevalse e non vi fu più posto per loro in cielo. E il grande drago, il serpente antico, colui che è chiamato diavolo e il Satana e che seduce tutta la terra abitata, fu precipitato sulla terra e con lui anche i suoi angeli» (12,7-9).*
In ogni caso — qualunque sia l'epoca, la cultura e la religione — la descrizione di esseri luminosi e generalmente invisibili, di forma umana però dotati di due o più ali, si riscontra in molteplici tradizioni orali o scritte, che giungono fino ai più oscuri linguaggi. E il trascorrere dei secoli, con il costante progresso della scienza e della tecnica, non ha intaccato questo radicato convincimento popolare.
Negli ultimi decenni si è intensificato in tutto il mondo un singolare fenomeno mediatico, sorto negli Stati Uniti nella seconda metà del XX secolo, che ha riportato all'attenzione dell'opinione pubblica la tematica degli angeli mediante una serie di testimonianze — di varia, e spesso dubbia, credibilità — che mirano a inquadrare la natura e l'azione di tali spiriti all'interno di una dimensione magica. Non di rado si forniscono anche spunti per surreali invocazioni o ambigui riti esoterici, nell'intento di favorire un legame pseudospirituale fra l'uomo e queste creature soprannaturali.
In un tempo difficile come quello attuale, risultano ancor più evidenti le motivazioni di fondo cui questa proliferazione di proposte intende rispondere: il desiderio di fuggire da una realtà priva dì valori e di punti di riferimento universalmente riconosciuti, la volontà di un ritorno all'originaria dimensione mistica individuale, la suggestione di una spiritualità che non coinvolge necessariamente il rapporto con Dio e la Chiesa, il bisogno di protezione che tante persone manifestano in un mondo percepito come pericoloso, una reazione al materialismo e al secolarismo della società occidentale.
Ma è altrettanto indiscutibile che, lasciandosi irretire dai «professionisti del paranormale» e dalle dottrine che si fondano sul mito astrologico della New Age, è facile il rischio di cadere nel paradosso denunciato dal grande scrittore cattolico Gilbert Keith Chesterton: «Chi non crede in Dio non è vero che non crede in niente, poiché comincia a credere a tutto».
Per quanto riguarda l'Italia, a dimostrazione di questa «appropriazione indebita» c'è un'inchiesta condotta dal Centro studi sulle nuove religioni, su un campione nazionale dai 14 anni in su, dalla quale è emerso che il 67,4 per cento degli intervistati crede negli angeli, una cifra molto vicina a quella del 70,2 per cento di chi si dichiara cattolico praticante. E la percentuale sale al 71,1 per cento della popolazione generale di età compresa fra i 14 e i 19 anni. Un dato indicativo, secondo il sociologo Massimo Introvigne, del fatto che «la credenza negli angeli in gran parte non deriva dal cattolicesimo tradizionale, bensì dalla cultura popolare, dalla televisione, dal cinema. Sono angeli postmoderni, non necessariamente cristiani».
Dinanzi a questa inarrestabile moda è dunque opportuno andare a fondo per riscoprire il loro vero volto, al di là della dilagante mitologia contemporanea che li indica come esempi di un'eterea bellezza e bontà, come espressioni di una spiritualità «fai da te» priva di dogmi e di precetti morali. In questo libro-intervista, l'autorevole studioso don Marcello Stanzione ci accompagna in una serrata indagine attraverso le fonti bibliche, innanzitutto, ma ancor più scavando nelle testimonianze autorevoli e indiscusse di santi e mistici, con i loro tanti aneddoti emozionanti e coinvolgenti. Viene così messa in luce con chiarezza la reale essenza di queste creature e la loro vera missione a sostegno dell'uomo.
ESTRATTO DAL PRIMO CAPITOLO
L'angelo custode
Il fidato compagno a fianco di ogni uomo
SAVERIO GAETA: Sono trascorsi soltanto quattro secoli da quando, nel 1608, la devozione verso gli angeli custodi è stata ufficializzata nella liturgia della Chiesa cattolica, con l'istituzione della festa fissata da papa Clemente X per il 2 ottobre. Ma nell'immaginario collettivo è proprio questa eterea figura a rappresentare il tramite immediato fra il cielo e la terra. Del resto, in molte camerette di bambini campeggia tuttora su una parete la preghiera all'angelo custode: «Angelo di Dio, che sei il mio custode, illumina, custodisci, reggi e governa me, che ti fui affidato dalla pietà celeste. Amen». Su che cosa innesta le radici questa tradizionale immagine della fede più popolare?
MARCELLO STANZIONE: La consapevolezza dell'esistenza di un angelo custode, posto dal Creatore a fianco di ogni essere umano, affonda nella notte dei tempi. Sin dal libro dell'Esodo, redatto intorno al VI secolo avanti Cristo in base a precedenti tradizioni orali e scritte, troviamo infatti che Dio dice: «Ecco, io mando un angelo davanti a te per custodirti sul cammino e per farti entrare nel luogo che ho preparato. Abbi rispetto della sua presenza, da' ascolto alla sua voce e non ribellarti a lui; egli infatti non perdonerebbe la vostra trasgressione, perché il mio nome è in lui. Se tu ascolti la sua voce e fai quanto ti dirò, io sarò il nemico dei tuoi nemici e l'avversario dei tuoi avversari» (Es 23,20-22).
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FRANCESCO MELE il 16 agosto 2015 alle 14:59 ha scritto:
Questo libro esalta la relazione tra uomo e angeli..è fonte di forza e speranza per chi come me ha sempre bisogno di testimonianze ed esempi. Gli angeli sono potenti veicoli o mezzi di intercessione con Dio.
antonio Soloperto il 30 luglio 2017 alle 00:04 ha scritto:
Ho acquistato questo libro per un regalo.ho avuto solo il tempo di una sbirciata. Lo consiglio.