Un libro che aiuta gli adolescenti a guardarsi allo specchio e a prendere la vita nelle loro mani. Ma anche un ottimo strumento educativo. Sono come li descrive questo libro, gli adolescenti di oggi: ragazzi che gli adulti fanno fatica ad accettare per il loro modo di vivere e di esprimersi, perché non riescono sempre a capire il loro disagio e perché non sopportano la loro musica, il loro smanettare sullo smartphone o al computer. In questo libro chi vuole può trovare molto dei teenager, dei loro anni e delle loro amicizie, di che cosa pensano della famiglia e dell'amore; ma anche qualcosa dei loro pensieri più profondi, ad esempio sulla fede e la preghiera.
PRESENTAZIONE
Noi, gli adolescenti
«Se prendo chi dice che la mia è l'età più bella, gli spacco il muso», esplode Matteo, 15 anni compiuti, secondo scientifico. «Non ne posso più di essere trattato come un bambino, mentre i miei amici se ne vanno in discoteca o all'oratorio come gli pare e cazzeggiano fin che vogliono».
«Non è possibile», si lamenta Antonella, mamma di Chiara, 14 anni e mezzo, primo anno del linguistico: «sono tre mesi che porta gli stessi jeans e non c'è verso di farglieli togliere per lavarli. Spende tutti i suoi soldi per vestirsi con degli stracci, come fossero capi firmati. In realtà lo sono, perché pur essendo orrendi costano una barca di soldi!».
Qualcosa di noi
Siamo così, noi, gli adolescenti, quelli che gli adulti fanno fatica ad accettare per il nostro modo di vivere e di esprimerci. Adulti che non riescono a capire il disagio che viviamo. Siamo grandi come loro e più di loro e ci considerano dei ragazzini... Dimenticando che il tempo è passato, ci vogliono ancora carini e ben pettinati per poterci esporre agli amici come in vetrina, ma dei nostri problemi, della nostra voglia di esserci, di esagerare o di fare carinerie nemmeno a parlarne. Non sopportano la nostra musica, il nostro smanettare al telefonino o al computer. Ma questo è il nostro mondo, la nostra seconda pelle.
In questo libro, chi vuole, può trovare qualcosa di noi, dei nostri anni e delle nostre amicizie, di che cosa pensiamo della famiglia e dell'amore, ma anche qualcosa dei nostri pensieri più seriosi, come la fede e la preghiera.
Nel libro ci sono anche molte domande per poter conversare in gruppo e affrontare insieme o da soli i temi che ci coinvolgono.
La nostra vita è guidata dalle esperienze che facciamo o che subiamo. Ma ciò che viviamo lo ricordiamo bene, perché ci brucia dentro, facendoci gioire, sorridere, soffrire. Il confronto delle esperienze ci aiuterà a farci delle convinzioni più solide e ci renderà più liberi.
Chi si ricorda della cresima? Qualcuno ogni tanto ci ricorda che abbiamo ricevuto la cresima e che da quel momento dovevamo vivere in modo diverso, con più autenticità. Sono passati già molti mesi da quel giorno, e ora per molti di noi è poco più di un ricordo. Quella cerimonia solenne e piuttosto ufficiale ci ha storditi più che coinvolti. Ma è vero che qualcosa da allora ci gira dentro, nella testa e nel cuore. Qualcosa che proviene da quell'ultimo anno di catechismo, quando per mesi e mesi abbiamo riflettuto sull'importanza di assumerci le nostre responsabilità come giovani e come cristiani per costruire qualcosa di nuovo. Questo libro non ha nulla di catechistico, anche se cita in ogni capitolo qualche passaggio del Catechismo dei giovani. Però è perfettamente in linea con quei pensieri che ci frullavano per la testa prima della cresima e che qualcosa ci hanno lasciato. Leggerlo insieme o da soli non sarà però un ripasso di cose già sentite, ma un prendere nelle nostre mani la vita, guardarci allo specchio, capire le nostre potenzialità, diventare a occhi aperti protagonisti del nostro tempo nei confronti della società che ci sta attorno.
Cyrille, uno di noi
Chiedeteci allora, per favore, anche delle cose impegnative, fateci sentire importanti. Qualcuno ci ha raccontato durante l'anno, che a nord dell'India, in un territorio dove è proibito per legge di essere cristiani, ci sono alcuni giovani, che sfidando le proibizioni e i controlli del governo, organizzano incontri segreti con la gente, parlano del vangelo e della vita cristiana.
Ricordiamo anche che qualche anno fa il governo francese ha voluto come «consulente speciale» del governo un ragazzo di 15 anni, Cyrille de Vignemont, esperto in informatica. Cyrille ha avuto l'incarico di portare un'opinione e i problemi dei giovani al Mistero della Funzione pubblica. Cyrille ha viaggiato in lungo e in largo per la Francia, ha incontrato molti ragazzi a le noi per conoscere le loro opinioni e poterle riferire.
Non ci risulta che questa iniziativa sia stata pensata da altri governi, ma è stata una prima occasione per sentirci attraverso di lui protagonisti del nostro tempo.
Senza scomodare i governi, vogliamo sentirci pure noi parte di qualche bella impresa, e dare una mano al mondo perché assuma una faccia più giovane e diventi il riflesso della nostra voglia di vivere.