Una raccolta di materiali "predicabili". Il sussidio suggerisce per ogni domenica e festa: monizione d'apertura e monizioni alle Letture, un'omelia di taglio divulgativo, altri materiali per l'omelia, preghiera dei fedeli. Ogni liturgia della Parola è centrata sopra un unico tema, che viene anticipato nelle monizioni, sviluppato nell'omelia, e pregato nella preghiera dei fedeli. I termini teologici non sono evitati ma utilizzati e spiegati. Le monizioni alle Letture non sono commenti eruditi, ma introduzioni semplici e chiare che preparano all'ascolto. Le omelie contengono in abbondanza episodi, citazioni, forme brevi (aforismi, massime, proverbi, anche battute).
ESTRATTO DALLA PRIMA PARTE
L'antico Salmista, innamorato di Dio, con le parole sopra riportate si disponeva con entusiasmo all'incontro con il suo Signore. E con le sue stesse parole, in versione latina, la Chiesa per secoli ha aperto la celebrazione dell'Eucaristia nei cinque continenti della terra: Introibo ad altare Dei.
A noi sacerdoti il compito di far sì che l'incontro dei fedeli d'oggi con il Dio della loro gioia avvenga davvero nella gioia, e nel giubilo. Ecco dunque un piccolo, modesto contributo: una raccolta di materiali predicabili, utilizzabili per ravvivare la Liturgia della Parola nelle domeniche e feste dell'Anno B.
• Materiali per una libera creatività. I testi sono nati dalla vita: non dotte dissertazioni di esegeti, ma frammenti di liturgia celebrata, maturati nell'attività pastorale. Meditati, sperimentati, e vissuti. Solo dopo, trasferiti su carta stampata. E offerti in semplicità a fratelli nel sacerdozio impegnati sul campo.
• Caratteristica della proposta è l'unità tematica: di ogni festività, viene sviluppata un'idea e una sola. È del resto la scelta suggerita da un principio elementare di retta comunicazione. Se si espone un' idea sola, probabilmente il recettore la accoglie, la memorizza, la fa sua. Se le idee proposte sono due, il recettore comincia già a mescolarle. E se sono più di due, fa l'insalata.
• L'impostazione del volume è semplice. Per farsene un'idea basta aprirlo a caso, e sfogliare qualche pagina: titoli e sottotitoli in neretto mettono in evidenza la struttura adottata, conservata sempre uguale, per tutte le festività. Ma può tornare utile aggiungere qualche indicazione sulle singole parti.
Indicazioni sulle singole parti
• L'accoglienza. È una monizione iniziale mirante a informare i fedeli sulla domenica o festa: ne dice le caratteristiche, ed enuncia il tema su cui le Letture convergono. La gente è in piedi, perciò dovrà essere concisa.
• L'atto penitenziale. Il Messale contiene già proposte a iosa: qui si suggeriscono in alternativa, delle domande di perdono collegate al tema della festa.
• Monizione alle Letture. Sempre utile, a volte indispensabile. I brani della Bibbia proposti dal Lezionario risultano essere tagliati fuori dal contesto (i linguisti direbbero che sono decontestualizzati), sovente di difficile comprensione: ardui per i fedeli, a volte anche per il celebrante.
Le monizioni qui proposte non sono commenti teologici o spirituali ai testi (che se mai andrebbero collocati dopo). Sono invece introduzioni piane, da proporre prima, contenenti informazioni utili di vario genere: preparano all'ascolto del brano, e ne facilitano la comprensione.
Queste monizioni sovente concernono solo la prima Lettura, che è sempre collegata al Vangelo. Nei tempi liturgici forti riguardano anche la seconda Lettura, che è raccordata al tema della festa.
• L'omelia. È pensata per un recettore di cultura media, vale a dire per il consueto fedele che popola le nostre chiese.
Il linguaggio usato si sforza di essere semplice, colloquiale (del resto il verbo greco omiléo significa semplicemente conversare). Nella stesura si è data preferenza ai periodi brevi (paratassi), evitando l'ipotassi delle subordinate alla Cicerone. Le pericopi bibliche sono fin troppo difficili già di per sé, le verità di fede che contengono affondano le loro radici nel mistero. È bene perciò che evitiamo a chi ci ascolta le inutili complicazioni della nostra erudizione.
Le omelie del volume hanno durata media sui 6-8 minuti. Sono formulate in una serie di brevi capoversi, ciascuno con una certa autonomia di contenuto, ma tutti collegati da un evidente fil rouge. Capoversi come mattoni: poi ogni omileta costruirà la casa per i suoi fedeli, secondo il suo senso pastorale.
• Altri materiali per l'omelia. Sono mattoni in più. Sovente si tratta di aforismi, massime e citazioni d'una certa densità e spessore, attinte dalla letteratura cristiana di tutti i tempi. Anche episodi, aneddoti, testimonianze. E magari qualche facezia. Il tutto come alternativa, e occasione di creatività.
• La Preghiera dei fedeli. I formulari qui offerti sono anch'essi rigorosamente incentrati sul tema della domenica o festa. Sovente si articolano in cinque intenzioni, ma il Messale Romano ci ha avvertiti che bastano quattro.
Il Messale ha anche indicato i temi da sviluppare, che conviene tenere presenti: «Per le necessità della Chiesa; per la salvezza di tutto il mondo e per quanti hanno responsabilità nella vita pubblica; per coloro che si trovano in situazioni di sofferenza e di prova; per la comunità locale» (Principi e norme, n. 46).
Nel volume ciascuna intenzione è strutturata in due parti: la prima enuncia il problema o la situazione, la seconda esprime la preghiera di domanda.
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pompeo lampariello il 21 ottobre 2010 alle 15:36 ha scritto:
proprio oggi ho prenotato l'anno A della collana. ho il pacchetto completo e ne sono contento in quanto trovo questi volumi di una semplicità unica.
ringrazio di cuore l'autore. Usa un linguaggio alla portata di tutti. Si vede che il materiale raccolto è frutto delle esperineze maturate nella sua attività pastorale.