L'uomo, la sua natura, il suo destino. Antropologia cristiana
(Credere oggi) [Con risvolti di copertina]EAN 9788801037722
Il testo si presenta come risposta a una domanda fondamentale: Chi è l’uomo e qual è il suo destino? L’intenzione dell’Autore è, quindi, approfondire essenzialmente due argomenti: la natura e il destino dell’uomo. Il volume consta di sei parti e un epilogo, di cui le prime tre affrontano il primo argomento e le restanti il secondo. La prima parte: Chi è l’uomo è un’analisi metafisica sulla natura umana che guida il lettore a superare una concezione dell’uomo ridotta alla sola corporeità. L’Autore approfondisce l’unità inscindibile tra anima e corpo e prende in esame le facoltà spirituali dell’intelligenza e della volontà e i relativi atti: il pensiero, l’autocoscienza e la libertà. La seconda parte: La persona umana, analizza due caratteristiche proprie dell’essere personale: la sussistenza e la trascendenza, ovvero l’esistere “da sé”, “in sé” e “per sé” e l’apertura alla Verità e al Bene infinito. Quest’analisi permette all’Autore di affermare che la natura umana è il fondamento prossimo della dignità umana in quanto capace di sussistenza e autotrascendenza, mentre Dio ne è il fondamento ultimo in quanto Creatore. Alla fondazione metafisica della natura umana fa seguito la riflessione su alcune questioni di bioetica: l’aborto, l’eutanasia e la valutazione di alcune teorie etiche che vorrebbero proporre una distinzione tra essere umano e persona, aprendo alla possibilità di rivendicare i diritti degli animali a scapito dei diritti inalienabili della persona umana.
Nella terza parte: L’uomo, gli animali, la natura, l’Autore ribadisce che tra l’essere umano e l’animale vi è una differenza “non di grado”, bensì “di natura”, di conseguenza l’uomo non è soltanto più capace degli animali, anzi, egli è totalmente altro. La quarta parte dà inizio all’esposizione sull’origine e sul destino dell’uomo. In essa si sostiene che nel processo di evoluzione dell’uomo esiste, da una parte, continuità con le leggi della natura e, d’altra parte discontinuità, giacché l’anima spirituale umana non può essere il prodotto del processo evolutivo, essa è, bensì, frutto dell’intervento di un essere spirituale che trascende e dirige il processo. Anche se si sottolinea l’intervento speciale da parte di Dio, l’Autore asserisce la relazione e la non contrapposizione tra evoluzione e rivelazione biblica circa l’origine dell’uomo. La quinta parte: La vita oltre la morte, è una trattazione sull’immortalità dell’anima, si mette in luce che l’immortalità è un dato personale – riguarda ogni essere umano, è naturale, e razionalmente spiegabile se si tengono presenti i concetti di sussistenza e trascendenza. La sesta parte: L’escatologia cristiana prende in esame i temi del giudizio particolare, il purgatorio, il paradiso, l’inferno e il giudizio universale a partire dai dati della Scrittura e del dogma.
L’epilogo riprende la linea trasversale che percorre il testo, vale a dire, quella cristologica da cui segue che l’antropologia cristiana si fonda sull’uomo imago Dei in Cristo. Il testo segue un’esposizione chiara con linguaggio accessibile. Per quanto riguarda i contenuti è pregevole la riflessione metafisica, che conduce ad affermare la dignità della persona. Ciò implica il dialogo tra prospettiva filosofica e teologica, tra fede e ragione. Inoltre è da rilevare l’importanza data al dato cristologico in rapporto agli argomenti cardini del testo quali: la natura, l’origine e il fine dell’uomo in modo da mantenere l’intenzione, sottintesa nel sottotitolo del libro: Antropologia cristiana. Il testo, pur avendo una certa incisività nel presentare argomenti validi per giustificare la dignità della persona, risente talvolta di una certa ripetizione. Meno originale è la trattazione sulle realtà ultime o novissimi.
Tratto dalla Rivista di Scienze dell'Educazione n. 3/2009
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