Celebrare le nozze cristiane. Riflettere, progettare, celebrare. Con CD-ROM
(Materiali e strumenti per la celebrazione) [Con risvolti di copertina]EAN 9788801037548
Tratto dalla Rivista Il Regno 2008 n. 16
(http://www.ilregno.it)
I tre verbi del ‘sottotitolo scandiscono le pagine e la progettualità dell’opera. Perciò sono opportunamente segnati a lato delle pagine per potersi orientare facilmente e rintracciare quelle che sono chiamate le «parole» intese come «i gesti, i simboli, i riti, le canzoni… e ogni segno che interviene nella comunicazione verbale e non verbale nel campo della significazione del matrimonio» (p. 7). I tre verbi sottendono queste 126 parole e le coniugano. Così che permettono «un cammino celebrativo» il cui intento dichiarato è di «invitare i fidanzati a riflettere su quello che stanno vivendo e sul futuro di coppia che li attende e vogliono costruire insieme; progettare con cura la celebrazione e ciò che la segue; guidare nella preparazione della celebrazione».
La pubblicazione fa parte del «Progetto Matrimonio» [curato da G. Venturi] che ha già al suo attivo alcune significative pubblicazioni realizzate da coppie di sposi e da organismi e associazioni che si occupano di pastorale familiare. Non è quindi un libro per soli fidanzati, ma anche per sposati (così che possano riscoprire la loro sponsalità) e per tutti gli operatori impegnati nella preparazione dei fidanzati al matrimonio.
L’agile, semplice, pratica struttura facilita queste plurime utilizzazioni e funzionalità della pubblicazione. E l’intenzione di essere pratica e utile si evidenzia anche nell’attenzione a quei piccoli (per altri grandi e forse unici) aspetti del matrimonio (come il pranzo di nozze, i confetti e la bomboniere, il bouquet) che vengono ri-motivati nell’ambito dei simboli dello sposalizio e non emarginati a riti e obblighi di convenienza sociale, o a quelle pratiche del progettare la celebrazione (come preparare i documenti, disporre il luogo, preparare il viaggio…). Un’ulteriore funzionalità e pragmaticità è offerta dall’allegato Cd-Rom in formato .htlm: è «un supporto integrativo per amplificare, integrare e sviluppare i ricchi contenuti delle 126 parole delle schede presenti nel testo»; parole facilmente ricercabili con motore di ricerca, amplificabili con dei links che permettono di accedere a materiali offerti «per illuminare, per aiutare nell’approfondimento, per incoraggiare ad andare oltre» (p. 13). Dopo le prime pagine di presentazione e di introduzione (presenti anche nel testo in carta) per ognuna delle 126 parole sono disponibili i testi delle preghiere (riportate in carta) e addirittura (in modalità di sola consultazione) tutto il testo! Le immagini promesse nel Cd-Rom non sono all’altezza delle promesse e della preziosità del testo: semplicistiche clip art, qualche logo e tre (!) foto. I filmati promessi in quarta di copertina (ma ricreduti nelle pagine interne al testo) non sono presenti in realtà nel Cd-Rom.
Sposarsi richiede una scelta pensata, consapevole, condivisa e in quanto tale esige azioni e interazioni che solo i verbi possono significare: ecco la prevalenza dei verbi in questo lessico pastorale del matrimonio e dello sposalizio. Verbi come scoprire di volersi bene, educarsi, diventare sposo e sposa, sposarsi nel Signore, diventare genitori costruire un amore per sempre, pregare insieme, scambiarsi gli anelli… Ognuno di questi verbi è adeguatamente e specificamente spiegato, contestualizzato culturalmente ed ecclesialmente e sacramentalmente proponendo sempre riflessioni bibliche, preghiere e una specifica bibliografia. Per esempio «l’incoronazione degli sposi (Rito del matrimonio, CEI - LEV, Roma 2004, n. 789) è introdotta da due citazioni bibliche (Is 62,3 e Ct 3,11) e poi è brevemente spiegata «nella storia della cultura, nel rito del battesimo, nel rito nuziale, nel rito romano del matrimonio» e infine il Sal 8 corona questo percorso; infine un «sapere di più…» mediante la proposta di una breve bibliografia.
Le parole-scheda sono “coniugate” da 38 autori coordinati, secondo le rispettive competenze, da G. Venturi, e da responsabili di associazioni che preparano al matrimonio: Centri di preparazione al matrimonio, Famiglia domani, il movimento IM (Incontro matrimoniale), Retrouvaille (il salvagente per matrimoni in difficoltà) e le Équipes Notre Dame (un cammino di formazione permanente per la coppia di oggi) delle quali nelle prime pagine si presenta una scheda di identità e di operatività (pp. 14-20). Con la collaborazione di M. Gobin (che in particolare ha curato la realizzazione del Cd-Rom).
D’ora in poi, grazie a questa ulteriore pubblicazione – contenuta anche nel prezzo –nessuno di coloro che sono al servizio della famiglia potrà giustificarsi di non conoscere le nuove opportunità e le nuove forme di comunicazione pastorale per una preparazione consapevole a «celebrare le nozze cristiane» e contribuire a una partecipazione attiva e consapevole alla liturgia sacramentale che deve pur durare la fedeltà di tutta una vita reciproca e personale.
Tratto da "Letteratura liturgica" n. 5/2009 della "Rivista liturgica"
(http://www.rivistaliturgica.it)
Non è in sé facile adattare un rito liturgico dentro l'attuale temperie socioculturale e pastorale, soprattutto se si vuole rispettare la ricchezza teologica e il dato della tradizione di un sacramento. La sfida resta sempre quella di saper trasmettere nel linguaggio contemporaneo l'esperienza del «mistero» celebrato senza sciatterie, evitando le banalità e ogni insidioso formalismo rituale. Non poco.
Spesso i risultati sono di buona fattura, ma non sempre ben compresi. Scarseggia, infatti, un'adeguata formazione nel clero, per cui spesso non ci si cura di prepararsi e di affinare la propria partecipazione «attiva» alla celebrazione, ritenendola, ingiustamente, scontata e compresa per il fatto di esserne i «presidenti». Se un libro liturgico, che è un libro in mano ancora solo al clero, viene inteso e utilizzato da questi alla guisa di un semplice libro «da leggere» — e la schietta osservazione dei fatti lo conferma per gran parte delle nostre celebrazioni —, quando mai potrà dimostrare la sua efficacia «programmatica» capace di orientare e sorreggere l'esperienza di fede di tutta la comunità mentre celebra il mistero della salvezza? Risale all'aprile del 2004 l'approvazione del nuovo Rito del matrimonio per l'Italia, dopo ben quattordici anni dalla nuova edizione tipica pubblicata dalla Congregazione del culto divino e la disciplina dei sacramenti (marzo 1990).
E il risultato di un lavoro di adattamento in risposta alle ampie possibilità previste proprio dall'editio typica altera (Praenotanda, nn. 39-44), ma iniziato già nel 1985 con una serie di lavori a carattere interdisciplinare, commissioni di studio, ecc. passando attraverso il lento lavorio della ricognitio da parte della Congregazione. Da poco più di due anni abbiamo tra le mani questo nuovo Rito del matrimonio; ancora poco, quindi, per pensare a una sua avviata assimilazione nel tessuto delle nostre chiese, infatti resta pur sempre un libro offerto da altri, e occorrerà conoscerlo bene e praticarlo prima di riuscire a integrarlo nella vita e nell'esperienza delle comunità. Al solito i mass media, da par loro, hanno subito sottolineato i cambiamenti più eclatanti, ma il nuovo Rito del matrimonio è più degli altri libri liturgici uno strumento, un libro cioè da «da fare» in comunità.
È un «modello» che richiede di essere conosciuto in tutti i suoi ricchi contenuti teologici espressi attraverso i segni, le preghiere e i vari riti che al suo interno si susseguono e che insieme concorrono a esprimere e celebrare lo specifico del matrimonio cristiano. Occorre quindi saperlo utilizzare nella pratica, perché una sua esecuzione solo formale rischia di non comunicare affatto il nucleo del mysterium magnum che i testi eucologici, ad esempio, contengono. Le prime esperienze celebrative del nuovo rito fanno ritenere che ci sia stata più attenzione verso le parti «nuove» perché nuove, più che un coerente adattamento rituale all'interno della comunità particolare delle tematiche soggiacenti. Appare quindi sempre più necessario riprendere le tematiche teologiche e le problematiche pastorali inerenti alla celebrazione del sacramento del matrimonio con dei sussidi che possa aiutare a comprendere il rito, rileggendolo bene nelle sequenze ordinate, e a saperlo celebrare bene a partire dall'ermeneutica dei contenuti fino alla loro traduzione espressiva e comportamentale.
Necessitano supporti adeguati che sappiano valorizzare il Rito del matrimonio anche come strumento primario e autorevole all'interno degli itinerari di preparazione alla celebrazione del matrimonio: il momento celebrativo del rito va inteso sin dai primi incontri formativi preparatori delle coppie, quale culmen et fons dell'intero progetto di vita coniugale. La supplenza «educativa» che le parrocchie svolgono in campo psicologico, giuridico-economico e antropologico non dovrebbe minimizzare — come spesso avviene, con effetti squalificanti — gli aspetti specifici della fede e della sponsalità cristiana espressi nella loro completezza e singolarità nel Rito del matrimonio. È proprio questo nuovo rito, con la sua tipicità all'interno del settenario sacramentale, la sua connotazione antropologica e le «novità» di alcune sequenze rituali (la memoria del battesimo, il fonte, la venerazione del vangelo...) e soprattutto l'arricchimento del lezionario, che meglio interpella, smaschera e sa rispondere alle problematiche inerenti alla fede (come i nu-bendi si relazionano nella fede?), all'appartenenza ecclesiale e non solo... Accanto al sussidio della Conferenza episcopale italiana: Celebrare il «mistero» grande dell'amore. Indicazioni per la valorizzazione pastorale del nuovo Rito del matrimonio (LDC, Leumann 2006), appare ora questo originale testo curato dal noto salesiano liturgista don Gianfranco Venturi, che con notevole maestria e pazienza ha coordinato una ventina di coppie di sposi, una decina di sacerdoti e specialisti e l'intervento di esperti dell'associazione «CPM-Famiglia domani», dei movimenti «IM-Incontro matrimoniale», «Retrouvaille» ed «Équipes Notre Dame». Un bel tomo di ben 448 pagine con allegato un Cd-Rom che contiene 995 files per quanti, dopo aver letto il libro, vogliono ancora saperne di più. Il volume è costituito in tre parti di diversa ampiezza, che a loro volta raccolgono non normali capitoli, ma vere e proprie schede di lavoro che illustrano ben 126 «parole d'amore» del grande «bazar» del «mondo dei cosiddetti "innamorati" di oggi» (p. 8). Il tentativo è quello di «addomesticare» queste parole delineandone l'identità e collocandole nel loro giusto campo di gioco. Queste parole degli «innamorati» sono state raccolte — e qui sta l'originalità di quest'opera — attorno ai tre nuclei «del cammino celebrativo»: riflettere (la prima parte di 52 schede), progettare (la seconda parte di 25 schede) e celebrare (la terza parte di 48 schede). Nella prima parte si riflette su ciò che «Dio ha seminato nel cuore» dei fidanzati sin dall'inizio (le parole della scoperta, dell'amore, della scelta, del matrimonio, della famiglia e i gesti dell'amore...); nella seconda parte accompagna la realizzazione del sogno aiutando a progettare la coppia e la celebrazione; nella terza parte si introducono e spiegano i vari momenti della celebrazione con le sue principali parole, i suoi gesti, gli attori, i simboli e le sequenze rituali che si susseguono.
Non siamo davanti a un manuale di studio, ma via via che si scorrono le schede si apprezza metodo e contenuti: di ogni parola si presenta l'origine, il valore e l'uso nella tradizione fino a darne il significato antropologico, biblico e liturgico; segue una preghiera che intercetta e accorda l'esperienza con Dio, e si conclude con una breve bibliografia per chi volesse procedere nell'approfondimento. La vita dei fi-danzati, degli sposi si trova tutta racchiusa nelle veloci riflessioni proposte; e tutto è ben contestualizzato nella cultura e nelle problematiche che attualmente interessano le coppie e la famiglia. E c'è la luce della parola di Dio che rischiara e dà significato alla vita di coppia e alla preghiera che la sostiene. Il libro risponde pienamente anche alle necessità accennate sopra: aiuta il sacerdote a entrare bene nel rito insieme con i nubendi e con loro può individuare e scegliere la forma celebrativa più consona alla loro esperienza di fede: o la celebrazione dell'eucaristia o la celebrazione della parola di Dio.
Anche i percorsi di preparazione dei fidanzati al matrimonio possono giovarsi e arricchirsi con l'utilizzo di questo testo. L'intuizione e il progetto di don Venturi ha una sua originalità anche nell'aver saputo portare al centro della preparazione, della progettazione e, soprattutto, della celebrazione la coppia dei nubendi/sposi in tutta la loro ministerialità attiva sempre salvaguardata dal rito, ma in gran parte dissimulata o «raffazzonata» nella pratica. Un libro che accompagna chi si appresta al matrimonio, ma si rivelerà certamente utile anche a coloro che da anni hanno già percorso insieme il loro cammino di coppia e realizzano quoti dianamente il loro progetto di vita testimoniando l'amore del Signore, il suo perdono e la sua grazia.
Il matrimonio è una scelta di vita e un sacramento, punto di arrivo e punto di partenza di un cammino d'amore che trova in Dio il suo culmine e la fonte originaria. Purtroppo oggi anche le parole dell'amore, come del resto quelle della fede, patiscono un «inquinamento» dei significati che equivoca e confonde la stessa esperienza che le sorregge, fino a rendere difficile e faticosa anche la comunicazione più personale, intima e sorgiva. E questo non riguarda solo il matrimonio e la coppia cristiana, ma anche tutti gli altri tipi di matrimonio e le stesse convivenze. Questo testo fa bene a tutte le coppie, perché sa offrire una prospettiva plausibile anche in quelle questioni maggiormente dibattute oggi circa il senso dell'amore, della precarietà della coppia e della crisi della famiglia.
Tratto dalla rivista "Credere Oggi" n.1 del 2008
(www.credereoggi.it)
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