Questo manuale aiuta a comprendere chi è il salmista e qual è il suo ruolo nella vita liturgica della parrocchia. Sette tappe illustrano i tratti caratteristici di questa figura, sia nella Liturgia della Parola, sia in quella delle Lodi e dei Vespri. Il libro è anche raccomandabile per tutti i membri dell'assemblea che desiderano apprezzare più adeguatamente il servizio che questo ministero svolge per il bene della Chiesa.
ESTRATTO DALLA PRIMA PARTE
Il salmista: un animatore importante
Ogni domenica, settimana dopo settimana, i cantori del salmo aiutano fedelmente le nostre assemblee a celebrare con dignità e intensità spirituale la santa messa. In numerose occasioni durante l'anno i salmisti guidano la salmodia nella preghiera liturgica del mattino e della sera (lodi e vespri). La maggior parte di noi considera la funzione del salmista e/o del cantore del salmo come qualcosa di ovvio, sembra un servizio semplice e normale.
L'intento di questo volume è aiutare i lettori a capire che il ruolo del salmista (o del cantore) è estremamente importante e molto più esigente di quanto si pensi. Abbiamo un grande debito di riconoscenza verso i nostri salmisti per il tempo, l'abilità e l'impegno personale con cui contribuiscono alla preghiera liturgica. Questo Manuale per il cantore del Salmo si rivolge anzitutto ai salmisti e al loro ministero, ma la sua lettura è raccomandabile anche per tutti i membri dell'assemblea che desiderano apprezzare più adeguatamente il servizio che questo ministero svolge per il bene della chiesa.
Il presente libro vuol diffondere una comprensione più profonda su chi è il salmista per una determinata parrocchia. Nel primo capitolo viene affrontato il tema dei vari ruoli del salmista e così facendo si chiarisce che cosa è specifico della liturgia e della musica sacra, come pure si aiuta il salmista a definire il suo ruolo entro tale contesto. I sei capitoli successivi trattano del cantore come salmista, sia nella Liturgia della Parola sia in quella delle Lodi e del Vespro.
Infine, nell'ultimo capitolo, il cerchio si chiude, arricchendo la flessione svolta nel primo capitolo sul fondamento della liturgia cioè sull'«arrendersi» alla forza trasformante del mistero pasquale.
Il ruolo mutevole del salmista
Una musicista, cantante e impegnata nella pastorale, raccontò alle sue colleghe la seguente esperienza, dopo essere stata invitata a condurre un corso di perfezionamento per i cantori di una parrocchia cittadina. Disse che era rimasta sorpresa, quando i cantori le mostrarono come camminavano verso l'ambone per cantare il salmo responsoriale: procedevano lungo l'intero spazio del presbiterio sollevando in alto il lezionario in modo che tutta l'assemblea lo vedesse. Alla sua osservazione che il loro modo di agire era poco opportuno, perché rendeva il canto del salmo importante quanto la proclamazione del vangelo, i cantori risposero che se non facevano così, l'assemblea non prestava loro attenzione mentre cantavano il salmo. La loro risposta fu causa di confusione ancora maggiore per la nostra musicista, finché non ebbe la possibilità di partecipare alla messa domenicale di quella parrocchia.
Durante tutto il tempo della messa, il salmista-cantore assolveva il compito di maestro dell'assemblea. Stava infatti sopra un podio elevato da cui faceva cenni all'assemblea, dirigendo con i suoi gesti ogni elemento canoro del rito, dal canto d'ingresso al Gloria, alle acclamazioni durante la preghiera eucaristica fino al canto finale. L'organista non esercitava alcun ruolo di guida per quanto riguardava il canto dell'assemblea. Ancora più significativo era il fatto che il celebrante-presidente esercitava solo una debole guida nella preghiera eucaristica, in quanto l'attenzione dell'assemblea veniva attirata più volte dal presidente al maestro e viceversa durante l'esecuzione di tale preghiera (come se fosse una specie di partita di tennis liturgico).
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Frate Augusto Drago, augustodrago.sanfran@tiscali.it il 28 agosto 2012 alle 15:00 ha scritto:
Bello! I Salmi ritraducono in canto tutte le esperienze della vita! Sono "vita pregata"! Cantati nella liturgia delle Ore ci fanno comprendere che ogni vissuto può trasfigurarsi in un canto o di Lode, o di Adorazione, o di supplica.
Il cuore canta ciò che vive e ciò che celebra: infatti in ogni occasione potremo sempre cantare "Lodate il Dio degli Dei, perché eterna è la sua misericordia!
Lo scorrere delle immagini, presi a prestito dalla creazione, rendono "cosmica" ogni celebrazione liturgica.
Grazie!
p. Augusto Drago, Assisi