La Bibbia Tob. Nuova traduzione Cei. Ediz. rilegata
[Libro rilegato]EAN 9788801035407
Sono già state presentate tre edizioni italiane della Bibbia commentate nella nuova traduzione della Conferenza episcopale italiana (CEI), pubblicata nel 2008: ad esse se ne aggiunge ora una quarta, per nulla inferiore, che merita ancora una particolare attenzione. Completiamo dunque la panoramica, presentando la nuova edizione della Bibbia TOB, edita dalla LDC, per metterne in evidenza le qualità e le finalità specifiche.
Chiariamo, anzitutto, la sigla che ne determina il nome caratteristico. Si tratta delle prime lettere di tre parole francesi (Traduction Oecuménique de la Bible, cioè «Traduzione ecumenica della Bibbia»), perché – come La Bibbia di Gerusalemme – anche questa edizione ha avuto origine nell’ambito della ricerca biblica in Francia. Il progetto, nato per la collaborazione di studiosi cattolici, protestanti e ortodossi, ha preso l’avvio nel 1972 con la traduzione del Nuovo Testamento, seguita nel 1975 da quella dell’Antico Testamento: finalmente nel 1987 si giunse alla pubblicazione in francese di un unico volume con l’intera traduzione biblica, accompagnata da un ampio apparato di introduzioni e note. Tale apparato di commento venne tradotto in italiano a cura del Centro catechistico salesiano con adattamenti alla traduzione CEI del 1971 e fu pubblicato nel 1992, offrendo un ottimo strumento per lo studio serio della Scrittura, approfondito senza essere strettamente specialistico.
Ora, anche se l’edizione francese non è stata cambiata, per offrire ai lettori italiani le introduzioni e le note della TOB era necessario un serio lavoro di armonizzazione con la nuova versione CEI 2008: proprio questa grande impresa redazionale ha richiesto più tempo e non è stato possibile pubblicarla prima del settembre 2009. Con giustificata fierezza B. Ferrero, sino all’estate 2009 direttore editoriale della LDC, ha potuto affermare: «A dimostrare che l’apparato della TOB è tra i migliori esistenti, se non il migliore, c’è il fatto che molte varianti proposte dalla TOB sono state accolte dalla nuova traduzione CEI. Questo ci ha costretti ad affrontare un lavoro più lungo, ma è un riconoscimento del valore delle nostre prime edizioni».
Sostanzialmente resta invariato l’apparato esegetico che caratterizza la Bibbia TOB e costituisce un grandissimo consenso raggiunto tra biblisti di diversa confessione nel campo dell’esegesi e dell’interpretazione: infatti il gruppo di lavoro che ha prodotto il commento biblico è fra i più autorevoli al mondo. Gli elementi di novità si ritrovano soprattutto per l’Antico Testamento e si possono ridurre a due: 1) l’ordine dei libri non è quello seguito dalla CEI, bensì quello della Bibbia ebraica attuale; 2) il riferimento costante per la traduzione è il Testo masoretico (TM), cioè il testo ebraico della tradizione giudaica. Il primo tratto caratteristico è vistoso anche nell’edizione italiana: per i libri ritenuti canonici da tutte le Chiese cristiane si segue infatti l’ordine del canone ebraico (Torah, Profeti anteriori, Profeti posteriori, Scritti), a cui fanno seguito i libri che i cattolici chiamano «deutero-canonici» e i protestanti «apocrifi». Il caso più problematico è costituito dal libro di Ester, che viene presentato in doppia traduzione, una secondo l’ebraico, l’altra secondo il greco: tale “trovata” permette ai lettori di rendersi conto delle differenze importanti fra i due testi. Invece le aggiunte greche al libro di Daniele (come nella traduzione CEI) sono state inserite nel corpo del testo, perché separarle avrebbe resa difficile la loro comprensione. L’altra caratteristica, invece, si nota molto meno, perché l’edizione italiana non riporta la traduzione ecumenica francese, bensì quella curata dalla CEI: solo nelle note, a cura di F. Ferrario per la parte biblica, vengono commentate le divergenze fra testi antichi e traduzioni moderne.
Offerta in diversi formati, questa nuova edizione della Bibbia TOB si rivela perciò un ottimo strumento scolastico per coloro che vogliono studiare e approfondire il testo biblico: le introduzioni e le note, anche se di vent’anni fa, conservano una sostanziale validità e offrono un’approfondita e variegata guida per l’interpretazione dei libri in generale e dei singoli passi in particolare. La natura di questi commenti è per lo più storico-critica, ma con significative precisazioni teologiche. Il buon risultato di tale collaborazione ecumenica ha dimostrato che è ormai possibile per i cristiani stabilire in comune testo e note, senza che appaiano i segni di divisioni e di disaccordi confessionali. In tal senso dobbiamo ricordare che in ebraico il termine «tob» significa «buono»: allusivamente infatti l’opera proposta risulta davvero una cosa buona!
Come ha fatto notare E. Bianchi nella sua sintetica presentazione di due pagine, la Bibbia ha una costituzione «plurale» e non può quindi essere costretta in un’interpretazione monolitica; tuttavia il priore di Bose ha pure sottolineato che «la Parola contenuta nella Scrittura guida i credenti verso un’essenzialità e una semplicità che non solo non ferisce la carità, ma compagina in armonia e comunione le membra dell’unico corpo che la Chiesa è chiamata a costruire».
Tratto dalla rivista "Parole di Vita" n. 1 del 2010
(https://www.queriniana.it/parole-di-vita)
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