Come fecero due ragazzini a salvare il Natale dall'avidità dei pubblicitari? Sapevate che i Re Magi erano sette ma arrivarono solo in tre? E dove finirono l'oro, l'incenso e la mirra che portarono in dono? Perché a Natale si fa l'albero e si appendono un po' dappertutto fili scintillanti?... Le storie di questo volume svelano i "retroscena" del primo Natale e raccontano favole tenere ed edificanti. Un libro per "farsi compagnia" nel tempo più dolce e familiare dell'anno.
PRESENTAZIONE
Una volta gli animali fecero una riunione. La volpe chiese allo scoiattolo: «Che cos'è per te Natale?».
Lo scoiattolo rispose: «Per me è un bell'albero con tante luci e tanti dolci da sgranocchiare appesi ai rami».
La volpe continuò: «Per me naturalmente è un fragrante arrosto d'oca. Se non c'è un bell'arrosto d'oca non c'è Natale».
L'orso l'interruppe: «Panettone! Per me Natale è un enorme profumato panettone!».
La gazza intervenne: «Io direi gioielli sfavillanti e gingilli luccicanti. Il Natale è una cosa brillante!».
Anche il bue volle dire la sua: «È lo spumante che fa il Natale! Me ne scolerei anche un paio di bottiglie».
L'asino prese la parola con foga: «Bue, sei impazzito? È il Bambino Gesù la cosa più importante del Natale. Te lo sei dimenticato?».
Vergognandosi, il bue abbassò la grossa testa e disse: «Ma questo gli uomini lo sanno?».
I racconti di Natale sono cominciati quando i cristiani hanno incominciato a raccontare la nascita del Bambino Gesù. Il Vangelo di Luca precisa che già a Betlemme i pastori raccontarono ciò che era stato loro annunciato e «tutti quelli che ascoltarono i pastori si meravigliarono di quello che essi raccontarono» (Lc 2,18). I racconti sono creati proprio perché gli uomini sappiano.
Con le storie natalizie festeggiano il Bambino della mangiatoia, celebrano la meraviglia del miracolo e cercano di comunicare ai bambini e a tutti quelli che conservano dentro una parte della loro infanzia l'incredibile novella di una nascita che ha cambiato la vita degli uomini.
Anche le storie di Natale di questo libro servono per donare ai bambini, e a coloro che lo sono rimasti dentro, la gioia e il mistero che circondano l'evento più grande ed importante della storia: la nascita di Gesù. Non hanno bisogno di spiegazioni: molte di esse meritano soltanto il silenzio e il rispetto del segreto che ciascuno degli ascoltatori ha provato e sente.
Molte altre dovrebbero essere raccontate con un sottofondo musicale durante una celebrazione o una veglia, altre ancora chiedono di rivivere in una recita o un teatrino.
Tutte hanno bisogno di un narratore che dia loro un cuore e un senso e le faccia diventare espressione d'amore per Gesù e per tutti coloro che vogliono ancora meravigliarsi con la sua incantevole e straordinaria storia.
ESTRATTO DALLA PRIMA PARTE
L'occhio del falegname
C'era una volta, tanto tempo fa, in un piccolo villaggio, la bottega di un falegname. Un giorno, durante l'assenza del padrone, tutti i suoi arnesi da lavoro tennero un gran consiglio.
La seduta fu lunga e animata, talvolta anche veemente. Si trattava di escludere dalla onorata comunità degli utensili un certo numero di soci.
Uno di essi prese la parola: «Dobbiamo espellere nostra sorella Sega, perché morde e fa scricchiolare i denti. Ha il carattere più mordace della terra».
Un altro intervenne: «Non possiamo tenere fra noi nostra sorella Pialla: ha un carattere tagliente e pignolo, da spelacchiare tutto quello che tocca». «Fratel Martello - protestò un altro - ha un caratteraccio pesante e violento. Lo definirei un picchiatore. È urtante il suo modo di ribattere continuamente e dà sui nervi a tutti. Escludiamolo!».
«E i Chiodi? Si può vivere con gente così pungente? Che se ne vadano! E anche Lima e Raspa. A vivere con loro è un attrito continuo. E cacciamo anche Cartavetro, la cui unica ragion d'essere sembra quel la di graffiare il prossimo!».
Così discutevano, sempre più animosamente,gli attrezzi del falegname. Parlavano tutti insieme. Il martello voleva espellere la lima e la pialla, questi volevano a loro volta l'espulsione di chiodi e martello, e così via. Alla fine della seduta tutti avevano espulso tutti.
La riunione fu bruscamente interrotta dall'arrivo del falegname. Tutti gli utensili tacqueroquando lo videro avvicinarsi al bancone di lavoro. L'uomo prese un'asse e la segò con la Sega mordace. Lapiallò con la Pialla che spela tutto quello che tocca. Sorella Ascia che ferisce crudelmente, sorella Raspa dalla lingua scabra, sorella Cartavetro che raschia e graffia, entrarono in azione subito dopo.
Il falegname prese poi i fratelli Chiodi dal carattere pungente e il Martello che picchia e batte.
Si servì di tutti i suoi attrezzi di brutto carattere per fabbricare una culla. Una•bellissima culla per accogliere un bambino che stava per nascere.
Per accogliere la Vita.
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Martina Bressan il 28 gennaio 2017 alle 09:01 ha scritto:
Tante storie che fanno calare nella quotidianità gli insegnamenti di Gesù e li rendono più facilmente fruibili e assimilabili ai ragazzini.
Don Oronzo Marraffa il 17 giugno 2018 alle 09:51 ha scritto:
Acquistato per i bambini che frequentano l'asilo nido da me diretto e con le educatrici lo abbiamo trovato davvero utile per animare i vari momenti delle giornate in preparazione alle feste natalizie. Davvero un gran bel libro.
ANDREINA GRONES il 2 settembre 2020 alle 15:54 ha scritto:
Bellissimi racconti per immergerci nella magia del Natale, li ho divorati anche se non sono più una bambina, ma mi hanno fatto sognare dimenticandomi per un po' come è ridotto adesso il Natale, solo esteriormente.