Nel 1964, Richard Avedon, allora il più famoso fotografo di moda esistente, e James Baldwin, celebre autore afro-americano, realizzarono insieme un cocente ritratto degli Stati Uniti intitolato Nothing Personal. Questo grande classico dell'era "madmeniana", oggetto di accese discussioni, esplora le contraddizioni e le avversità insite nell'esperienza americana, tematiche che risultano particolarmente attuali nell'epoca di Donald Trump. I soggetti ritratti da Avedon sono variegati: intellettuali, politici, uomini nati in schiavitù, novelli sposi, signore dell'alta borghesia, artisti, e attivisti per i diritti civili, tutti immortalati secondo lo stile grafico e formale, accompagnato da abbondanti ritagli, e la tecnica in bianco e nero che contraddistinguono il lavoro del fotografo. La forza che scaturisce dalle pagine del volume è data anche dall'accostamento di immagini contrastanti, per esempio l'intellettuale Allen Ginsberg, ebreo e omosessuale, posto a fianco del partito nazista americano. Dopo i ritratti strazianti degli internati di un manicomio, che possiamo considerare fotografie documentarie presentate con il tipico stile granuloso, il libro si chiude con una punta di speranza raffigurando bambini e famiglie sulle spiagge californiane. Ad accompagnare le immagini troviamo quattro saggi di Baldwin, un vero flusso di coscienza volto a criticare una società che l'autore reputa ingiusta, alienante, controversa e in preda a una profonda crisi esistenziale. In un passaggio dai toni intimi e puntuali Baldwin racconta di essere stato vittima di molestie razziali da parte di un poliziotto per le strade di New York. Grazie al design di Marvi Israel, Nothing Personal è anche un oggetto d'arte. Un libro "gigante" custodito in un cofanetto bianco, con un layout efficace e minimalista capace di rivoluzionare il concetto di "packaging" dei libri fotografici. Una riproduzione fedele dell'originale, da tempo fuori stampa, realizzato in collaborazione con la Fondazione Richard Avedon. Il booklet di 56 pagine che correda il volume presenta immagini che mostrano Avedon all'opera, lettere ed ephemera, e un saggio redatto da Hilton Als, vincitore del Premio Pulitzer, ed esperto degli scritti di James Balwin.