L’edizione annuale della «Guida della Diocesi di Milano» offre ogni volta diverse novità, che tuttavia non riguardano normalmente gli aspetti più propriamente strutturali. L’edizione 2007 registra, al contrario, significativi mutamenti proprio in questa direzione. Sono di questo tipo la correzione dei confini diocesani, con il passaggio alla diocesi di Bergamo della parrocchia di Brumano e alla diocesi di Como della frazione di Monticello (in precedenza della parrocchia di Bulgarograsso) e alcuni cambiamenti di confini decanali, tra i quali si segnala in particolare la nascita del nuovo decanato di Peschiera Borromeo, nella Zona pastorale VI.
La principale novità strutturale dell’edizione 2007 si delinea tuttavia in un altro ambito, quello della pastorale di insieme. A quasi dieci anni di distanza dall’edizione 1998, in cui si proponeva per la prima volta l’elenco delle unità pastorali (si precisava tuttavia «sebbene ancora sotto la forma di progetti provvisori»), si segnala infatti una maturazione di quella intuizione originaria, nella linea della continuità ma anche dello sviluppo: alla rinnovata scelta delle unità pastorali, che vengono definite in modo sempre più attento e articolato (si guardi ad esempio all’unità di pastorale giovanile costituita nel decanato Centro storico), si aggiunge l’istituzione delle Comunità pastorali. Questa innovazione, pur riguardando attualmente solo 62 parrocchie, ricorda per certi aspetti il rinnovamento profondo della strutturazione territoriale della diocesi di Milano avvenuto nel 1971 con l’istituzione delle Zone e dei Decanati e recepito nella Guida della diocesi di quell’anno. Le Comunità pastorali infatti, annunciate nell’omelia nella messa crismale del 2006 (con le specificazioni dell’annessa nota “Verso una nuova strategia pastorale per la Chiesa ambrosiana”), sono una forma particolare di esercizio unitario della cura pastorale, istituita formalmente dal Vescovo diocesano nell’ambito della facoltà a lui riconosciuta dal can. 374 § 2 di costituire «raggruppamenti peculiari di parrocchie» allo scopo di «favorire la cura pastorale mediante un’azione comune». Ne consegue che le Comunità pastorali non vengono semplicemente ad aggiungersi all’elenco delle unità pastorali ma sono presentate nella parte in cui la Guida riporta le singole parrocchie, con l’indicazione degli operatori pastorali nominati dall’ordinario. Non stupisce in questo quadro la presenza, nelle Comunità pastorali dotate di direttivo pastorale, di nominativi di consacrate e di laici: sono il segno di una Chiesa che vuole crescere nell’impegno missionario, suscitando in modo sempre più diretto la corresponsabilità di tutti i fedeli. Le singole parrocchie facenti parte della Comunità pastorale continuano ovviamente ad avere la soggettività che gli compete e sono pertanto indicate nella Guida, con i dati che sono loro propri, ma solo in riferimento alla Comunità pastorale di appartenenza.
Un ultimo elemento di novità strutturale presente nell’edizione 2007 e degno di particolare rilievo è il cambiamento dell’articolazione in settori della Curia arcivescovile. Come comunicato alla diocesi il 14 settembre 2006, al fine di consentire un migliore coordinamento della pastorale diocesana e volendo garantire per alcuni ambiti la presenza di una specifica figura di responsabilità, sono stati costituiti nuovi settori pastorali, assegnando ciascuno di essi alla responsabilità di un Vicario episcopale. Le conseguenze della nuova articolazione sono per certi versi incipienti e in particolare non sono state ancora approntate le necessarie modifiche allo statuto della Curia, ma il nuovo organigramma presente sul volume indica con chiarezza la direzione intrapresa.
La memoria nell’anno 2007 del cinquantesimo anniversario della Missione di Milano, coraggiosamente indetta dall’allora Arcivescovo Giovanni Battista Montini, ispiri e sostenga in tutti, soprattutto in quanti sono più direttamente coinvolti nei nuovi progetti di azione pastorale, la disponibilità a servire l’uomo di oggi nella fedeltà alla missione evangelizzatrice che da sempre il Signore ha affidato alla sua Chiesa.
card. Dionigi Tettamanzi, Arcivescovo di Milano