Indice
Antony John Baptist – Catherine Cornille
Geraldo De Mori – Stephan van Erp
Editoriale
Abstracts
I. La preghiera: nuovi contesti, nuove forme
1. La preghiera tra pratica teologica
e pratica contemplativa
1.1. Andrew Prevot, Preghiera pensante:
una pratica teologica per il mondo di oggi
Introduzione
I/ La storia di una separazione moderna
II/ Affermare la libertà intellettuale
III/ Resistere alla sofferenza ingiusta e alla violenza
IV/ Includere gli esclusi
Conclusione
1.2. Daniel P. Horan, Divenire preghiera vivente
Approfondimenti sull’integrazione
di preghiera e azione nella tradizione francescana
Introduzione
I/ Cosa intendiamo per “preghiera” e “azione”?
II/ L’esempio di Francesco d’Assisi
III/ Azione come preghiera al giorno d’oggi
1.3. G emma Simmonds, La preghiera e la pratica
contemplativa nella formazione teologica
Introduzione 48
I/ Preghiera e teologia come aspetti della capacità umana
di sperimentare Dio direttamente
II/ Dio, l’inafferrabile
III/ La teologia come linguaggio della preghiera
1.4. Luigi Gioia, La preghiera nella città
e nella società secolarizzata
Introduzione
I/ La città secolare
II/ La patologia spirituale della città
III/ Comprendere la realtà e Dio
IV/ Il ruolo della preghiera
V/ Accettare le difficoltà
2. La preghiera in un contesto
traumatico-pandemico
2.1. A lessandra Vitullo, Pregare nel lockdown: uno studio
sulle pratiche religiose online durante la pandemia
Introduzione
I/ Il contesto della pandemia:
le religioni tra vecchie e nuove sfide
II/ Considerazioni conclusive post-pandemiche
2.2. C ecilia González-Andrieu, Agire a partire
dal desiderio: preghiera e creatività
Introduzione
I/ Provare a parlare di arte, preghiera e bellezza
Conclusione
2.3. Karen O’Donnell, Tra la volontà di Dio
e l’intercessione umana: reinterpretazioni femministe
della preghiera di intercessione sotto l’ombra del trauma
Introduzione
I/ La dottrina della provvidenza
II/ Come pregare allora?
III/ La provvidenza e la preghiera
3. Esperienze diverse di preghiera
3.1. Wilson Angelo G. Espiritu, La preghiera
nella pietà popolare: promuovere il ben-essere collettivo
attraverso una soteriologia incarnata
nella gente degli strati popolari
Introduzione
I/ La pietà popolare e la ricerca di una condizione di ben-essere
II/ La pietà popolare come fonte e alimento
di azioni volte al ben-essere collettivo
III/ Devozione e salvezza sociale
Conclusione
3.2. A lex Wilfredo Vigueras Cherres
Pregare danzando nel deserto
Introduzione
I/ La coreografia o “mudanza”
II/ La promessa
III/ La materialità e la corporeità
Conclusione
3.3. G uido Dotti, La preghiera
nella Comunità monastica di Bose
I/ Il bisogno di una preghiera comune
II/ La Parola di Dio edifica la comunità
III/ Il giorno del Signore
IV/ «Finché egli venga»
3.4. P ierre François De Béthune
La preghiera cristiana di un praticante zen
Introduzione
I/ Tutto lo zen
II/ Tutta la mia fede cristiana
III/ L’esperienza
Conclusione
3.5. S. Painadath, Il corpo come linguaggio della preghiera:
una forma meditativa di Preghiera del Sole
(Suryanamaskar)
Introduzione
I/ Lo yoga
II/ La Preghiera del Sole
III/ Metodi di Preghiera del Sole
3.6. Kerry P.C. San Chirico, Le preghiere dei Khrist Bhakta
di Benares: la devozione alla confluenza dei fiumi
Introduzione
I/ Le preghiere di coloro che pregano [pray-ers]
Conclusione
3.7. Loreen Maseno, Dal tuo trono nei cieli,
ascolta la nostra preghiera:
preghiera nella Nomiya Church
Introduzione
I/ Le credenze culturali Luo
II/ Il privilegio e l’elezione dei Luo
Conclusione
II. Forum teologico
Jacob Benjamins – Stephan van Erp
Contemplazione e vita religiosa
Introduzione
I/ Spiritualità integrate
II/ Contemplazione e Ressourcement
Conclusione
Editoriale
Preghiera: nuovi contesti, nuove forme
La Chiesa universale è in procinto di preparare l’anno giubilare nel 2025. In vista di ciò, il Santo Padre ha annunziato il 2024 come “Anno della Preghiera”, descrivendolo come una grande “sinfonia” della preghiera1. Assieme a questo, ci sono altre ragioni per le quali rivolgere la nostra attenzione alla preghiera. Il mondo sta tornando alla normalità dopo la pandemia e inizia a sentire i suoi effetti nel contesto sociale, economico e religioso. C’è più che mai un bisogno di introspezione e di preghiera. Tuttavia, c’è una sempre minore comprensione di cosa veramente sia la preghiera e un minor sollievo e familiarità con la pratica della preghiera. Per molti di coloro che insegnano teologia e sono impegnati nel ministero della catechesi, insegnare come pregare non è più un compito ovvio e facile. Inoltre, l’insegnamento della preghiera è a volte trascurato nella formazione teologica. C’è quindi la necessità di riflettere su come coltivare una cultura della preghiera e come insegnare a pregare nel mondo attuale dove molti cristiani hanno perso la connessione con la tradizione della preghiera e sono al contempo esposti a una grande quantità di nuove forme di contemplazione e di preghiera. Ogni religione ha una ricca e particolare tradizione di preghiera la quale è stata tramandata attraverso i secoli. Nella tradizione cristiana, la preghiera ha fatto parte della teologia. Come Thomas Merton afferma: «Le due (teologia e preghiera) sono fatte l’una per l’altra. Se non fossero unite non ci sarebbe fervore, né vita né valore spirituale nella teologia; nessuna sostanza, significato né orientazione sicura nella vita contemplativa»2. Per questo è stato detto che «il cristianesimo fa teologia ‘in ginocchio’». Ma il verificarsi di un approccio “sistematico” alla teologia ha spesso relegato la preghiera alla teologia pratica o pastorale, facendo sì che al giorno d’oggi la preghiera trovi il suo spazio negli studi di spiritualità e nell’approccio psicologico alla religione. Nel corso della storia, le religioni hanno spesso preso in prestito tecniche di preghiera l’una dall’altra. Il cristianesimo è stato influenzato dalle forme di preghiera del giudaismo, mentre quest’ultimo ha a sua volta ripreso certe pratiche da altre religioni. Attualmente, molti cristiani hanno spontaneamente integrato forme di preghiera e meditazione dalle tradizioni religiose asiatiche. Questo ha fatto sorgere molte domande riguardo la compatibilità di diverse nuove forme di preghiera. È in opposizione a questo panorama che gli editors di Concilium hanno deciso di affrontare il tema della preghiera, sebbene nel passato questo tema sia già stato trattato in due numeri della rivista. Il punto centrale di questa pubblicazione saranno le nuove realtà della preghiera nel mondo e nella Chiesa e le nuove forme di preghiera che vengono praticate oggi. Preghiera e teologia in realtà diverse Dobbiamo innanzitutto chiarire cosa si intende per preghiera e in quali realtà. Una teologia seria non può essere separata dalla preghiera o dalla spiritualità. La definizione di teologia di Andrew Prevot come «preghiera pensante» spiega la relazione tra le due. Questo è stato riconosciuto durante l’epoca medievale e in alcuni teologi moderni come Karl Rahner, Leonardo Boff e altri. Anche nella nostra epoca secolarizzata, la preghiera e la riflessione dovrebbero andare assieme perché possano essere pienamente complete e significative. Riguardo la relazione tra preghiera e azione, potremmo chiederci se l’azione può anch’essa essere considerata come una forma di preghiera. La preghiera intesa come ‘comunicazione con Dio’ non può essere limitata solamente a un tempo e una forma specifici, ma «tutti gli altri modi di stare-nel-mondo, cooperano tutti nel comunicare qualcosa a Dio» (Daniel P. Horan). Prendendo in considerazione le diverse realtà e forme di preghiera nel cristianesimo, la preghiera può essere descritta come «qualsiasi pratica che adempia alla funzione critica di sconvolgere le pretese totalitarie dell’uniformità linguistica e di ripristinare un autentico approccio responsivo e responsabile alla realtà, alla sociabilità e a Dio» (Luigi Gioia). Le nuove forme di performance e pratiche religiose online, accompagnano i credenti (specialmente i più vulnerabili), li sostengono nei momenti difficili, eliminando le barriere dello spazio fisico. Nella relazione tra le preghiere di intercessione e le arti, la preghiera può essere intesa come un modo per armonizzarci, entrare in sintonia con i buoni propositi di Dio. Quindi, «per che cosa dovremmo pregare? Dovremmo pregare perché coloro che vivono difficoltà e traumi conoscano l’amore di Dio, perché possano sentire la presenza confortante di Dio, possano essere capaci di rattristarsi e adirarsi. Dovremmo pregare perché le nostre comunità imparino come sostenere chi è in situazioni simili. Dovremmo pregare affinché queste stesse esperienze non demoliscano la fede in Dio ma, al contrario, offrano la possibilità di riformularla e scoprire Dio nuovamente» (Karen O’Donnell). Nelle devozioni popolari, le quali possono essere viste come loci theologici e “misticismo popolare”, «il focus della preghiera […] si trova generalmente nel benessere quotidiano, non nell’avvenire» (Wilson Angelo G. Espiritu). Per esempio, la danza durante le festività in Sud America implica materialità e corporalità, dimensioni personali e comunitarie e dimensioni festive e sacrificali. In questo caso, «la corporalità ha la priorità: il passo appreso, la coreografia, la vibrazione della musica e la materialità degli abiti e degli oggetti» (Alex Wilfredo Vigueras Cherres). È preghiera realizzata attraverso il linguaggio del corpo e della materia, come i costumi, il santuario e il deserto. Nella comunità ecumenica di Bose, a un livello più personale, la preghiera è la riscoperta e la valorizzazione dell’antica pratica della Lectio Divina, la quale è considerata come un avvicinamento quotidiano alle Scritture. Durante la preghiera della comunità, avviene il canto dei salmi e la proclamazione liturgica dei due Testamenti. In ambienti interreligiosi e interculturali, l’integrazione dello Zen con la pratica cristiana della preghiera, per esempio, risulta essere un abbinamento fecondo nell’avvicinamento e rispetto reciproci. È ospitalità. Nella Preghiera del Sole nello yoga, «il sole è considerato un simbolo del potere e della presenza della divinità universalmente illuminante» (S. Painadath). È una preghiera/meditazione corporea, dove si percepisce la presenza della divinità nel proprio corpo. Malgrado la fede sia il tema teologico centrale tra i Khrist Bhaktas (devoti di Cristo), un’assemblea di persone di diverse confessioni, le loro preghiere sono prevalentemente mondane o indirizzate a “liberazioni immediate”. In molte AIC (African-initiated Churches) il fenomeno della preghiera è intenso in epoche di difficoltà. […]