SOMMARIO
Editoriale
Nicola Ciola, Passione per Dio. Spiritualità e teologia della Riforma a cinquecento anni dal suo albeggiare
Articoli
Antonio Pitta, L’interscambio della grazia nell’esegesi neotestamentaria di Lutero
Stefano Cavallotto, Alle radici della Riforma. Il Deus absconditus e la Theologia crucis nel giovane Lutero
Hubertus Blaumeiser, Teologia del paradosso ed antropologia pasquale
Volker Leppin, Luthers Kreuzestheologie als Fortentwicklung mittelalterlicher Mystik und Exegese
Romano Penna, Simul peccator et iustus. Valutazione biblica del motto di Lutero a commento di Rom 4,7
Lothar Vogel, Das simul iustus et peccator im theologischen Denken Martin Luthers: eine historische Einordnung
Ulrich H.J. Körtner, Der Mensch als gerechtfertigter Sünder. Das simul iustus et peccator aus systematisch-theologischer Sicht
Angelo Maffeis, Simul iustus et peccator: le ragioni della critica cattolica e le possibilità di una recezione positiva
DanielMarguerat, Le sacerdoce universel, principe ecclésiologique protestant. Luther et la lecture de 1 Pierre 2,4-10
Giancarlo Pani, Lutero e la riforma della Chiesa
Fulvio Ferrario, Teologia e pratica pastorale. La prospettiva di Lutero
Lubomir ak, La Chiesa come strumento dello Spirito Santo nella teologia di Martin Lutero
Intervista
La Riforma ieri ed oggi. Intervista di Mimmo Muolo a Giuseppe Lorizio e Paolo Ricca
Indice
EDITORIALE
PASSIONE PER DIO
Spiritualità e teologia della Riforma
a cinquecento anni dal suo albeggiare
di
Nicola Ciola
Il titolo e il sottotitolo di questo fascicolo monografico dicono già tutto lo spirito con il quale è stato affrontato il tema “Passione per Dio”, e gli obiettivi che si sono intesi raggiungere con il Convegno Internazionale che si è celebrato nella Facoltà di Teologia della Pontificia Università Lateranense il 18 e 19 Ottobre 2017 e al quale hanno partecipato i delegati degli Istituti a vario titolo associati alla Facoltà di Teologia della PUL sparsi per il mondo, molti graditi ospiti di altre istituzioni accademiche presenti in Roma e non solo, e gli illustri relatori molti dei quali di confessione evangelica e riformata nonché tutto il corpo studentesco.
Come si potrà subito constatare dai contributi che verranno di seguito presentati, sia lo spirito con il quale ci si è accostati al tema che gli obiettivi che ci si erano prefissati, si richiamano e si intersecano l’un l’altro.
Tutto parte da ciò che Martin Lutero sperimentò nella sua vita fin dai primi anni ad Erfurt. «Come posso avere un Dio misericordioso?». La passione per Dio misericordioso di fronte alla propria miseria era il grande tormento del monaco agostiniano. Si potrebbe dire che in lui esperienza spirituale e teologia costituirono spontaneamente una sola cosa, un’esigenza strutturale del suo essere, prima ancora che del suo pensiero.
In un discorso memorabile nell’ambito di un incontro con i rappresentanti del consiglio della “Chiesa evangelica in Germania” (23 Settembre 2011), proprio nella Sala capitolare dell’ex-convento degli Agostiniani di Erfurt, Benedetto XVI richiamò l’attenzione sul fatto che la questione soteriologica è al cuore dell’esperienza spirituale di Lutero: ciò che più conta è la posizione di Dio nei nostri confronti: come ci troviamo di fronte a Dio? Ciò che per noi oggi è acquisizione comune, vale a dire che la teologia nasce da una domanda soteriologica, per Lutero fu una intuizione primordiale e una conquista che rendeva la sua teologia molto concreta e niente affatto accademica. Da qui molti hanno voluto vedere la modernità della sua impostazione che mette al centro il soggetto e le sue esigenze, per giungere ad una riflessione su Dio che lo colga non nell’astrattezza di una visione soltanto filosofica. La domanda soteriologica per Lutero diventò subito una domanda teo-logica: quale Dio?… e subito è emersa un’istanza di carattere cristocentrico che ha pervaso il suo modo di fare teologia. Dio ha un volto e ci ha parlato, nell’uomo Gesù Cristo è diventato uno di noi. Qui emerse tutta la spiritualità e poi la teologia di Lutero, una spiritualità cristocentrica dove la Scrittura era al centro perché rappresentava la via maestra per attingere alla conoscenza del suo amore misericordioso.
Come si vede sono già delineati stile e obiettivi dell’incontro di studio i cui risultati vengono ora pubblicati in questo fascicolo monografico. Lo stile è quello di chi vede nella spiritualità cristocentrica di Lutero l’anima del suo teologare, gli obiettivi sono quelli di rivisitare su una tale base i capisaldi della teologia del Riformatore nell’orizzonte della summenzionata impostazione.
La scansione dei saggi presenti nel fascicolo che licenziamo alle stampe è stata pensata come rivisitazione di alcuni nuclei della teologia di Martin Lutero, soprattutto ne vengono presi in considerazione tre:
la theologia crucis come asse portante del rinnovamento del metodo teologico da lui inaugurato;
il tema della giustificazione come domanda che sta alla base dell’esperienza religiosa e teologale di Lutero, che si può formulare con l’adagio “simul iustus et peccator” intesa come logica del paradosso;
e infine la spiritualità sottostante all’agire ecclesiale tipico della Riforma, contrassegnato da quel criterio che, per dirla con Dietrich Bonhoeffer, può essere riassunto nella formula ecumenicamente ineccepibile della “Grazia a caro prezzo”.
Un’ultima parola sul metodo perseguito nel convegno sui 500 anni della Riforma, che ora traspare più chiaramente dalla pubblicazione delle presenti ricerche. Come ci si renderà subito conto anche da una rapida lettura della sequenza degli interventi, su ognuno dei tre grandi plessi tematici, la prospettiva biblica e storica sono trattate indifferentemente [...]