EDITORIALE
Abbiamo iniziato con Giacobbe; poi siamo
passati a Mosè; ora ci intratteniamo
con Samuele. Dei tre, sicuramente è il
meno famoso; o forse è meglio dire che
è il meno conosciuto. Perché di lui tutti
abbiamo in mente l’episodio della vocazione, quando
pronuncia la celebre frase: «Parla, Signore, perché
il tuo servo ti ascolta». Samuele è quasi un santino,
quel giorno, al tempio; è un esempio di risposta pronta
e totale alla chiamata di Dio. Basta solo aggiungere
un’altra riga, tratta sempre dal racconto della vocazione,
e ci sembrerà di avere davanti un giovane perfetto:
«Samuele crebbe e il Signore fu con lui, né lasciò andare
a vuoto una sola delle sue parole» (1 Sam 3,19).
In molti, se non tutti, serbiamo questa immagine
di Samuele. Non è sbagliata, ma è solo una piccola
parte del suo volto! Il racconto della sua vocazione
è molto importante, perché sottolinea la dimensione
dell’ascolto e il ruolo di Dio: è il Signore che sceglie
i suoi profeti e li manda al popolo; Samuele è servo
della parola di Dio (Salvatore Glorioso). Ma non è
solo questo! È un personaggio dall’identità complessa:
profeta, giudice, capo civile, intercessore, sacerdote…
È una figura di transizione, che ha accompagnato
il popolo dall’epoca dei giudici a quella dei re (Donatella
Scaiola). Fin dagli inizi della sua vita, si trova
catapultato in un mondo complesso di relazioni non
sempre positive e mai facili; dalle vicende tormentate
della madre Anna, che non riusciva ad avere figli,
all’amarezza del sacerdote Eli, che di figli ne ha due,
ma caratterizzati dal disprezzo della giustizia e dalla
violenza (Grazia Papola).
Un capitolo non piccolo è quello relativo al rapporto
di Samuele con il potere. Abituato ad essere lui
a capo del popolo, si sente rifiutato quando Israele
chiede un re. Alla fine acconsentirà ad ungere Saul,
ma non senza fatiche e titubanze, e specialmente cercando
sempre di ritagliarsi uno spazio di potere (André
Wénin). Alle vicende di Saul sono dedicati una decina
di capitoli del Primo libro di Samuele, così come
alcuni passaggi nel libro di Ester e in quelli delle Cronache;
l’immagine che ne esce è completamente negativa:
un re privo di discernimento, che non ascolta
la parola di Dio (Tiziano Lorenzin). Eppure Samuele,
alla fine, si affeziona al sovrano; o forse è meglio dire
che si adatta alla situazione, tanto da dover essere
spronato da Dio, quando giunge il momento di ungere
come re Davide. Sono così diversi tra loro, Saul
il guerriero potente e Davide il ragazzino che sta a pascolare
il gregge, che Samuele faticherà non poco per
mettersi in sintonia con le scelte di Dio; dovrà ricalibrare
tutti i suoi criteri di valutazione (Elena Di Pede).
C’è una scena particolare, al cap. 28 del Primo libro
di Samuele: quando Saul si reca di nascosto dalla
“pitonessa” di Endor ed evoca lo spirito del defunto
Samuele. È uno squarcio sul mondo dell’occulto, che
nella Bibbia è sempre visto come qualcosa di negativo,
contrapposto all’ascolto della parola di Dio. E infatti
l’unico messaggio che Saul riceverà sarà l’annuncio
della sua disfatta (Guido Benzi). L’arte non è rimasta
indifferente a questo episodio: nella copertina del nostro
fascicolo (e nella rubrica finale di Marcello Panzanini)
ci soffermiamo sulla scena dei genitori di Samuele
che lo “offrono” a Dio, portandolo al tempio
da Eli; ma la rubrica “Per leggere e rileggere” (di Valeria
Poletti) porterà non pochi esempi di come l’episodio
di Endor abbia ispirato molti artisti nei secoli.
Samuele è un personaggio complesso, ormai ci è
chiaro. Da un punto di vista catechetico è indubbiamente
un punto di riferimento per una riflessione di
tipo vocazionale (Valentino Bulgarelli); nel Medioevo
è stato anche visto come un profeta-scrittore, autore
dei due libri biblici dei Re (Marcello Panzanini
nell’inserto staccabile). È certamente una figura complessa,
e per questo ricca; tormentata, e perciò attuale.
Sacerdote, profeta, giudice; volitivo, cerca di dominare
gli eventi anche quando si allontanano dai suoi
desideri. Ma Dio gli sta accanto sempre – ed è questo
che conta, alla fine. Talvolta fa il suo gioco, talvolta
lo accompagna a superare le sue rigidità (Annalisa
Guida). Che non sia proprio questo il tratto più sintetico
di un personaggio tanto aspro, al di là del quadretto
edificante della vocazione?
Carlo Broccardo
SOMMARIO
PERSONAGGI
DELL’ANTICO TESTAMENTO
3. Samuele
Editoriale
Donatella Scaiola
SAMUELE, UN PERSONAGGIO
DALL’IDENTITÀ COMPLESSA
Grazia Papola
I LEGAMI FAMILIARI
(1 SAM 1–2; 8,1-3)
Salvatore Glorioso
SCELTO COME SERVO
DELLA PAROLA (1 SAM 3,1–4,1)
André Wénin
SAMUELE E IL POTERE IN ISRAELE
(1 SAM 8–12)
Tiziano Lorenzin
SAMUELE E SAUL,
UN RE PRIVO DI DISCERNIMENTO
Elena Di Pede
SAMUELE E IL FIGLIO DI IESSE
(1 SAM 16,1-13)
Guido Benzi
PROFEZIA E NEGROMANZIA:
SAUL E LA “PITONESSA” DI ENDOR
Annalisa Guida
SAMUELE, UN’IDENTITÀ COMPLESSA
PER UN TEMPO DIFFICILE
Valentino Bulgarelli
SAMUELE E LA DIMENSIONE VOCAZIONALE DELLA VITA
PER LEGGERE E RILEGGERE
Valeria Poletti
Samuele nelle arti
APOSTOLATO BIBLICO
Dionisio Candido
L’introduzione alla sacra Scrittura Incontro alla Bibbia
VETRINA BIBLICA
ARTE
Marcello Panzanini
Cosa vuoi fare da grande? Elkanà e Anna
portano Samuele dal sacerdote Eli