Le parole che papa Francesco rivolse ai membri del Pontificio Consiglio
per la Famiglia, in occasione della XXI Assemblea plenaria di tale dicastero,
danno molto a pensare circa la vera identità, il ruolo concreto, le sfide
e le crisi che la famiglia, non solo cristiana, vive oggi. Bergoglio definì la
famiglia come “motore del mondo e della storia”, ossia come una forza propulsiva
che spinge in avanti l’umanità nelle relazioni e nel suo costituirsi in
società. Al termine della Plenaria dedicata alla famiglia si arrivò a questa
conclusione che non è per niente scontata: nonostante la crisi delle famiglie
e il sorgere di nuove ideologie in ambito relazionale (si pensi solo alla teoria
del Gender, per fare un esempio, o all’affermarsi del poli-amore), ciascuno
di noi porta nel cuore il bisogno della famiglia, il desiderio di essere
amati e cresciuti nell’amore parentale. Si mise pure in evidenza il fatto che
la famiglia è soggetto e non semplicemente oggetto di evangelizzazione,
puntando soprattutto sul Vangelo da vivere e da annunciare in essa. Questo
dato è emerso pure dalla Relatio Synodi al n. 2: «Grembo di gioie e di prove,
di affetti profondi e di relazioni a volte ferite, la famiglia è veramente
“scuola di umanità” (cf. GS 52), di cui si avverte fortemente il bisogno. Nonostante
i tanti segnali di crisi dell’istituto familiare nei vari contesti del
“villaggio globale”, il desiderio di famiglia resta vivo, in specie fra i giovani».
Come mai? Papa Francesco ha ribadito in più occasioni che la famiglia
è il luogo dove s’impara ad amare ed è il centro naturale della vita umana.
Essa, frutto dell’unione sponsale tra un uomo e una donna che si aprono al
dono della vita – dei figli –, è fatta di volti, di persone che si amano, dialogano,
si sacrificano reciprocamente e difendono la vita, soprattutto quella
più fragile. Ciascuno di noi costruisce la propria personalità in famiglia,
crescendo con i genitori, con dei fratelli e delle sorelle, respirando il calore
della casa. In tal senso la famiglia è pure il luogo dove riceviamo il nome,
nonché lo spazio dei nostri affetti, dell’intimità, dove si apprende l’arte del
dialogo e della comunicazione interpersonale. Difatti, nella famiglia la persona,
specialmente se l’educazione è cristiana, riconosce la dignità di ogni singolo
individuo, in modo particolare delle persone ammalate, deboli, emarginate,
anziane.
Nella visione di papa Francesco, le città, i Paesi, le Nazioni, gli Stati, non
sono altro che famiglia di famiglie, ove si è educati al bene, alla giustizia, alla
pace, alla solidarietà, al perdono, al sacrificio, al dono di sé per gli altri. La
famiglia cristiana, poi, è fondata sul matrimonio, sacramento dell’amore libero
e fedele, indissolubile, che gli sposi si scambiano per sempre, attraverso
un “sì” pieno e generoso che li rende capaci di affrontare le prove della vita,
le crisi di coppia, i problemi interni a ogni consorzio umano e presenti in tutte
le dinamiche relazionali a livello sociale, politico e culturale. Nella visione
di papa Francesco, come d’altronde del magistero oramai consolidato della
Chiesa cattolica, senza una famiglia sana non andiamo da nessuna parte,
ossia non è possibile essere felici, vivere in pace, crescere bene, perché essa
è e resta la traccia del nostro vissuto, appunto il motore – la forza propulsiva
– del mondo e della storia. La famiglia, però, non è solamente un oggetto
della pastorale ecclesiale, ma è anche e soprattutto il luogo in cui la chiesa
si realizza; è, dunque, soggetto del Vangelo, protagonista della missione della
chiesa oggi.
Il numero unico 2014 della nostra Rivista è pubblicato nel tempo intersinodale
dedicato alla famiglia e vuole essere uno strumento utile per le
Chiese locali, le comunità cristiane e i fedeli laici impegnati in ambito accademico
e pastorale a riflettere in profondità sull’identità e la missione della
famiglia oggi. Il Sinodo straordinario, celebrato lo scorso ottobre a Roma,
ha giustamente affermato che la famiglia è, nella maggior parte dei casi, il
destino della fede dei figli, ma altresì il luogo originario dell’apostolato dei
laici. Parlare di sfide pastorali o di situazioni familiari difficili vuol dire almeno
due cose: guardare allo stato di salute delle famiglie cristiane oggi e ai
diversi contesti socio-culturali e politico-economici in cui esse vivono; considerare
le famiglie come soggetto di evangelizzazione e non semplicemente
come oggetto di studio e di valutazione di analisi sociologiche, teologiche,
etiche o pastorali. Il Sinodo ordinario, che sarà vissuto dal 4 al 25 ottobre
2015, si occuperà de La vocazione e la missione della famiglia nella chiesa
e nel mondo contemporaneo, nella speranza di riflettere adeguatamente
sul modo più corretto di impostare la pastorale familiare di fronte alle sfide
della secolarizzazione e di sostenere le famiglie dinanzi alle contraddizioni
che caratterizzano il contesto socio-culturale attuale.
Alla luce del tempo intersinodale, la rivista Asprenas, comprende, perciò,
uno Speciale alla famiglia con la presentazione del capo ufficio del Pon -
tificio Consiglio per la Famiglia, padre Gianfranco GRIECO, che fa il punto
sulla situazione, sui risultati raggiunti dal Sinodo straordinario e sulle sfide
più urgenti che attendono i vescovi nella prossima XVI Assemblea generale
ordinaria. Riflettono sulla famiglia il teologo Pierluigi CACCIAPUOTI (La
famiglia all’inizio dell’essere umano), il pastoralista Ignazio SCHINELLA (Il
Vangelo e la gioia della famiglia), il sociologo Francesco DEL PIZZO (La
famiglia nella prospettiva sociale dei cattolici italiani), il filosofo Pasquale
GIUSTINIANI (Un orizzonte plausibile per la discussione sui temi bioetici
d’inizio vita in relazione alla coppia).
La rivista offre, inoltre, un nostro contributo a carattere storico-culturale
e teologico-religioso circa il Cristianesimo in dialogo: culture, religioni e
sistemi a confronto. Il cristianesimo presenta uno stile di vita capace di accogliere
le diversità in ogni sua forma. La riflessione si muove a partire da
Edgar Morin. Uno studio originale è offerto da Gabriele FADINI, il quale si
occupa di Umanità e divinità ne Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo
Pasolini. Il biblista Vincenzo SCIPPA riflette su L’interpretazione “secondo
lo Spirito” della Sacra Scrittura e l’insegnamento nelle Facoltà teologiche.
Gli ambiti qui considerati vanno dalla Bibbia alla Teologia, dall’Antropologia
alla Filosofia e all’Arte, nella speranza che ogni contributo possa
costituire occasione di formazione e di riflessione sui temi della fede, della
vita, della gioia, dell’umano. Due note critiche sono offerte, rispettivamente,
da Aniello PIGNATARO – a proposito di Maurice Blondel letto dagli
scrittori de La Civiltà Cattolica – e da Eugenio BASTIANON su Etica e finanza:
la responsabilità per il futuro. Completano il fascicolo, nella sezione
Rassegne&Figure, un contributo di Giuseppe FERRAIUOLO su I Vangeli:
storia e cristologia. La ricerca di Joseph Ratzinger e uno di Giuseppe
FALANGA su un Convegno ecumenico internazionale tra cattolici e ortodossi
che si e tenuto a Salonicco, in Grecia, lo scorso mese di maggio.
EDOARDO SCOGNAMIGLIO