Editoriale
Fondati insieme sul comune vangelo di Gesù Cristo
Dio dona se stesso agli uomini e ci invita a entrarein comunione con lui e con la sua chiesa.È questa la fonte della nostra gioia per la fede comune.
Nel discorso pronunciato a Erfurt il 23 settembre 2011, durante l’incontro con i rappresentanti del Consiglio della chiesa evangelica di Germania, Benedetto XVI così ha commentato la vicenda umana e spirituale di Lutero: «Ciò che non gli dava pace era la questione su Dio, che fu la passione profonda e la molla della sua vita e dell’intero suo cammino. “Come posso avere un Dio misericordioso?”: questa domanda gli penetrava nel cuore e stava dietro ogni sua ricerca teologica e ogni lotta interiore. Per Lutero la teologia non era una questione accademica, ma la lotta interiore con se stesso, e questo, poi, era una lotta riguardo a Dio e con Dio. “Come posso avere un Dio misericordioso?”. Che questa domanda sia stata la forza motrice di tutto il suo cammino mi colpisce sempre nuovamente nel cuore. Chi, infatti, oggi si preoccupa ancora di questo, anche tra i cristiani? Che cosa significa la questione su Dio nella nostra vita? Nel nostro annuncio? La maggior parte della gente, anche dei cristiani, oggi dà per scontato che Dio, in ultima analisi, non si interessa dei nostri peccati e delle nostre virtù».Queste parole di Benedetto XVI ci sembrano le più adatte a introdurre il presente fascicolo. Nel 2017, cattolici e luterani sono invitati a commemorare insieme per la prima volta il quinto centenario dalla diffusione delle 95 tesi di Martin Lutero a Wittenberg, che diedero avvio al movimento della Riforma. Oggi si è accertato che si tratta di una data simbolica, perché sicuramente non corrisponde a verità storica che egli abbia affisso tali tesi con il martello in pugno sulla porta della chiesa di Wittenberg. Come pure è sicuro che non voleva fondare una nuova chiesa, ma rinnovare in profondità la vita cristiana riportandola alla purezza del vangelo.Questa commemorazione centenaria giunge dopo cinquant’anni di dialogo ecumenico. Dopo secoli di conflitti, le chiese cristiane hanno scoperto che sono più le cose che le uniscono di quelle che le dividono e che la chiesa è per natura sempre bisognosa di riforma (cf. Unitatis redintegratio, n. 6). Sarà dunque un’occasione non per celebrare la divisione delle chiese, ma per cercare insieme una sempre maggiore fedeltà al vangelo e tendere alla reciproca comunione. Oggi gli studi e le riflessioni sulla figura e sul pensiero di Martin Lutero ne hanno riconosciuto il valore spirituale e teologico. Così il 2017 diviene una duplice sfida posta a entrambi, cattolici e luterani, per una purificazione e guarigione delle memorie del passato, nonché per la ricerca dell’unità tra tutti i cristiani secondo il mandato e la verità del vangelo di Gesù.Il fascicolo si apre con uno status quaestionis molto preciso di Angelo Maffeis che delinea dal punto di vista cattolico la posta in gioco, i punti scottanti e le linee di convergenza in atto tra le due chiese. Il secondo intervento di Dieter Kampen, pastore della comunità luterana di Trieste, illustra i cambiamenti che Lutero ha portato nella cristianità di allora e gli spunti che ancora oggi sono attuali per un rinnovamento costante della fede in ascolto attento della Parola. Paolo Ricca espone in una lucida sintesi il percorso compiuto dalle chiese cristiane negli ultimi due secoli culminato nella creazione del Consiglio ecumenico delle chiese ad Amsterdam nel 1948 e tuttora organismo di confronto e di stimolo per le cristianità del mondo intero. Saretta Marotta presenta con un’attenta ricostruzione storica il cambiamento avvenuto nella chiesa cattolica come si è espresso nel Vaticano II, che è passato dall’ipotesi del «ritorno» dei fratelli separati alla visione di un comune cammino da compiere verso l’unità voluta da Cristo. Da un altro versante, Paolo Naso si interroga se il fenomeno delle chiese pentecostali sia l’ultimo anello della catena che rimonta fino a Lutero o se l’irrompere dei movimenti carismatici sia l’inizio di una fase assolutamente nuova nella storia della cristianità.L’intervento di Simone Morandini richiama il tema della vocazione ecumenica non solo come proprio della struttura gerarchica, bensì come atteggiamento fondamentale di ogni cristiano da vivere in gesti, parole e concrete collaborazioni con chi appartiene a comunità cristiane diverse da quella cattolica. Uno dei punti che oggi crea serie difficoltà a un’azione comune è l’etica, un ambito divenuto critico specialmente in questioni che riguardano, ad esempio, le unioni omosessuali, le tecniche artificiali di procreazione e lo status dei divorziati risposati, come spiega diffusamente Placido Sgroi. Un altro dei punti di discordia è il ruolo e la figura del papa, o meglio del «vescovo di Roma», come ama definirsi papa Francesco. Su ciò interviene Paolo Gamberini, mostrando le possibilità indicate appunto dal papa attuale in ordine al superamento del centralismo e a una rinnovata prassi sinodale.Infine l’ampio saggio di Paolo Cocco esplora il tema della successione apostolica nell’ambito dei dialoghi ecumenici, da cui risulta come da una dottrina di natura soprattutto giuridica, che poggia su una presunta successione ininterrotta di ordinazioni episcopali discendenti dagli apostoli, occorre passare a una visione propriamente teologica, basata sulla missione del Figlio di Dio e degli apostoli che con la forza dello Spirito Santo sono al servizio della chiesa perché sia fedele al Signore, custodendo inalterata la parola di Dio e celebrando nei sacramenti il mistero della salvezza.Nella Documentazione sono riportati alcuni significativi brani dai due documenti preparatori al giubileo del 2017: Dal conflitto alla comunione, frutto della Commissione mista luterana-cattolica, nonché di Giustificazione e libertà, pubblicato dalla chiesa evangelica di Germania e ancora inedito in lingua italiana. Infine, l’Invito alla lettura, curato da Luigi Dal Lago e Simone Morandini, offre abbondante materiale per ulteriori ricerche e il necessario approfondimento di un tema così ampio sul quale sarà certo opportuno ritornare nei prossimi anni.* * *Diamo il benvenuto con questo numero al nuovo direttore della nostra rivista, il padre Germano Scaglioni, ofmconv, docente di Sacra Scrittura presso la Pontificia Facoltà Teologica «San Bonaventura» Seraphicum di Roma, augurandogli buon lavoro nel vasto e avvincente campo della comunicazione teologica in dialogo con la vita religiosa, culturale e sociale dei nostri giorni.Il nuovo anno 2015 si profila ricco di tematiche interessanti come il dibattito sulla religione fonte di violenza, i problemi della famiglia e della vita consacrata nel mondo d’oggi, nonché la comprensione della necessaria ritualità della liturgia e l’apporto della teologia agli ambiti consueti della vita quotidiana. Con questi temi ci auguriamo una sempre migliore diffusione di «CredereOggi», invitando i lettori a confermare la loro adesione rinnovando prontamente il loro abbonamento per il 2015.