Originale portachiavi con anello in metallo, legatura in corda e ciondoli in legno colorato.
I due ciondoli legati con cordoncino marrone rappresentano uno l'effige di San Benedetto e l'altro la famosissima medaglia.
Il tutto è confezionato in un blister trasparente e accompagnato da cartoncino con invocazione.
San Benedetto da Norcia (Norcia, 480 circa – Montecassino, 21 marzo 547) nacque da una famiglia nobile. Lasciò gli studi per dedicarsi a una vita solitaria sui monti di Subiaco, dove incontrò un monaco chiamato Romano che lo spogliò degli abiti patrizi e gli diede una veste di pelle di capra. Visse tre anni in una piccola caverna, meditando in completa solitudine e penitenza. Solo Romano andava a fargli visita calandogli il cibo da una fune. E' in questo periodo che avvennero diversi episodi miracolosi.
La radicalità della sua scelta e della sua condotta di vita attirò molti discepoli ma presto, dopo il tentativo di avvelenamento di un curato di una vicina parrocchia, invidioso della sua fama, Benedetto decise di partire per Cassino dove eresse tre oratori.
Scrisse la "Regula" che può essere condensata nella massima di "ora et labora". La vita dei monaci era costituita di preghiera, lettura dei testi sacri, ma anche di lavoro nei campi ed opere di carità. Viene spesso rappresentato in abito monastico, mentre regge la Regola.
Si festeggia il 21 marzo e l'11 luglio. Nel 1964 fu dichiarato da Paolo VI Patrono d'Europa.
Le origini della medaglia di San Benedetto sono antichissime e risalgono a Papa Benedetto XIV.
Sul diritto della medaglia San Benedetto tiene nella mano destra una croce elevata verso il cielo e nella sinistra il libro aperto della santa Regola. Lungo il perimetro sono coniate queste parole: “EIUS IN OBITU NOSTRO PRESENTIA MUNIAMUR”, ovvero “Possiamo essere protetti dalla Sua presenza nell'ora della nostra morte”.
Sul rovescio della medaglia figura la croce di San Benedetto e le iniziali C, S, P, B. La devozione della Medaglia o Croce di San Benedetto divenne popolare intorno al 1050 dopo la guarigione miracolosa del giovane Brunone, figlio del conte Ugo di Eginsheim in Alsazia. La sua diffusione cominciò a seguito di un processo per stregoneria tenutosi in Baviera nel 1647 e che portò, negli anni successivi, alla trascrizione delle iniziali che ancora oggi si trovano impresse sulla medaglia.
Acronimi presenti sul retro della Medaglia:
C.S.S.M.L.: Che la Croce Santa sia la mia Luce
N.D.S.M.D.: Che il demonio non sia il mio capo
V.R.S.: Allontanati, Satana!
N.S.M.V.: Non mi persuaderai di cose malvagie
S.M.Q.L.: Ciò che mi presenti è cattivo
I.V.B.: Bevi tu stesso i tuoi veleni
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