Card plastificata dalle linee classiche raffigurante la
Santissima Trinità. Il materiale la rende resistente all'usura.
Sul retro è possibile leggere la seguente preghiera:
Satnissima Trinità,
Padre, Figlio e Spirito Santo,
io ti offro il Preziosissimo Corpo,
Sangue, Anima e Divinità
di nostro Signore Gesù Cristo,
presente in tutti i tabernacoli del mondo,
in riparazione degli oltraggi che ti offendono.
Per i meriti infiniti del Suo Cuore Santissimo
e per l'intercessione del Cuore Immacolato di Maria,
ti prego di concedermi la sincera conversione del cuore.
La raffigurazione ripropone fedelmente l'icona di Andrej Rublëv, realizzata in un periodo non meglio definito tra il 1411 e il 1430.
L'opera - definita "icona delle icone" - ad oggi è conservata nella Galleria statale di Tret'jakov, a Mosca.
Fu dipinta nel monastero Andronikov in memoria di san Sergio di Radonez, che la considerava simbolo di pace e concordia.
È un capolavoro di bellezza ineguagliabile, ricco di simboli e rimandi teologici, uno su tutti quello della Trinità, concetto che le correnti eretiche in voga fino al 1600 non riconoscevano come dogma. Rublev riprende l'episodio biblico dell'ospitalità di Abramo, in cui la Trinità gli fa visita e gli promette una discendenza [Genesi 18,1-3]. Per questo motivo la Chiesa orientale chiama questa icona "philoxenia", ovvero "ospitalità". Diverse sono le attribuzioni ai soggetti raffigurati, ma lo scopo dell’icona è di rappresentare l’unità spirituale della triade, che si tratti di tre angeli o di Dio Padre, di Gesù e dello Spirito Santo.
Nonostante l’uso della prospettiva, lo spazio risulta poco profondo e quasi bidimensionale, inoltre i protagonisti risultano tutti della stessa grandezza e sono disposti a formare un cerchio. I loro volti sono giovanili e non presentano i tratti somatici tipici dell'uno o dell'altro sesso: in Dio, Uno e Trino, maschio e femmina sono tutt'uno.
Sullo sfondo sono raffigurate la tenda di Abramo, la quercia presso Mamre e la montagna. L'armonia e la comunione d'intenti è visibile anche nella somiglianza di atteggiamento e modo di vestire dei tre protagonisti.
Il piatto di vitello offerto da Abramo al centro del tavolo rappresenta il banchetto eucaristico: il vassoio-calice indica il sacrificio di Cristo.
Il bastone del pellegrino in mano ai personaggi simboleggia la missione salvifica di Dio per mezzo di Cristo e dello Spirito Santo nei confronti dell'umanità. L'espressione triste e mesta di Cristo indica la consapevolezza del proprio sacrificio Importante l’uso dei colori, ben equilibrati fra loro: il rosa-oro ricorda il manto imperiale, l’oro rappresenta la luce divina, il rosso il sacrificio di Cristo, il verde la vita creata da attribuirsi allo Spirito Santo e il blu la trascendenza, l’eternità e la verità divine.
Articolo ideato, studiato e prodotto esclusivamente in Italia da un'azienda leader a livello mondiale nella produzione, realizzazione e commercializzazione di articoli religiosi da oltre 40 anni, che si distingue per la cura nei dettagli e la qualità dei materiali e delle lavorazioni.
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Dott. DONATELLA PEZZINO il 12 aprile 2021 alle 13:50 ha scritto:
Mi piacciono tantissimo queste immaginette plastificate, ormai praticamente le colleziono, le uso come sussidio per la preghiera quotidiana e spesso anche come segnalibro. Questa è una splendida versione della famosa icona, ricca di colore e con una bellissima preghiera alla Trinità stampata sul retro.