Piccolo quadretto a forma arcuata con placca in bilaminato d'argento e retro laccato bianco perlato.
Spicca in rilievo un calice dorato sopra il quale sta una particola in argento lucido con il monogramma JHS scritto in lettere dorate.
Molto bello il grappolo d'uva in basso a sinistra di un lucido e splendente color vinaccia.
Confezionato in una scatolina in plastica trasparente e corredato di Certificato di Garanzia:
La presente opera è realizzata su lastra di argento supportata da un metallo comune, usando tecniche all'avanguardia nel settore della lavorazione artigianale dei metalli preziosi. L'esperienza pluriennale e lo stile inconfondibile dei soggetti sono sinonimo di qualità.
Il calice è il vaso sacro utilizzato dal sacerdote per la consacrazione del vino durante la messa, gesto simile a quello compiuto da Gesù nell'ultima cena. Il calice, quindi, contiene simbolicamente il sangue di Cristo, per mezzo del quale tutta l'umanità è stata redenta.
Viene utilizzato, spesso stilizzato, per simboleggiare la Prima Comunione, in quanto durante questo sacramento i bambini sperimentano per la prima volta il momento più importante della liturgia cristiana.
Il pane è un elemento essenziale per la vita dell’uomo, è immagine del bisogno di nutrimento.
Gesù, quando parla all’uomo, usa immagini che possono essere facilmente comprese. Definisce quindi se stesso come il pane della vita, chi mangia di questo pane non avrà fame, mai! (Gv.6). Gesù è il vero pane. Il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo. Il verbo si fa carne e viene ad abitare in mezzo a noi. (Gv 6,41-51)
Il pane, al quale non si può non aggiungere il vino, ha una valenza simbolica. Pane e uva rappresentano la natura (sono i frutti della terra) e la cultura (sono i frutti del lavoro dell’uomo), sono cibo e bevanda, gli elementi vitali per eccellenza che accompagnano l’uomo dal suo nascere al suo morire, durante tutta la sua vita. Pane e vino rimandano alla convivialità e alla comunione che si stabilisce attorno alla tavola ma anche alla nostra condizione corporale: il corpo sente e patisce fame e sete, il corpo è sostentato dal cibo, ma il cibo pur nutrendo il corpo non può liberarlo dalla morte.
Il cibo eucaristico, significato da questi simboli della vita, il pane e il vino, anticipa e prefigura la vita eterna e la comunione senza più ombre con Dio nel regno dei Cieli. Dunque l’Eucarestia assume anche l’intera vita dell’uomo attraverso i simboli del pane e del vino.
Il pane e l'uva ricordano l'Ultima Cena, che ogni domenica la comunità cristiana rivive nell'Eucaristia: il sacerdote, tramite la consacrazione, trasforma l'ostia/pane ed il vino/uva nel corpo e nel sangue di Cristo (transustanziazione).
Sono simboli forti e significativi, che riassumono in pochi tratti il più profondo significato della Comunione.
IHS è un nomen sacrum che fin dal Medioevo ha un uso amplissimo nell'arte figurativa della Chiesa cattolica come Cristogramma.
La sigla IHS si configura come una trascrizione latina delle prime tre lettere che in greco compongono il nome di Gesù - Yesous (ΙΗΣΟΥΣ). Il fatto che la lettera eta assomigliasse ad una H ha dato avvio all'errata interpretazione che portò poi San Bernardino a vedere nelle tre lettere l'acronimo di Jesus Hominum Salvator.
La sigla, nella forma latina, compare per la prima volta nel III secolo fra le abbreviazioni utilizzate nei manoscritti greci del Nuovo Testamento, abbreviazioni chiamate oggi Nomina sacra. Oggi compare sempre associata alla croce e a raggi di luce. Molto spesso è rappresentata nelle ostie sacre o attribuita alle specie eucaristiche.
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Giovanna Cogliandro il 26 giugno 2024 alle 00:15 ha scritto:
Questa iconcina l'abbiamo scelta come bomboniera per la Prima Comunione del nostro bambino. Già bellissima di suo è stata poi arricchita dal confezionamento con un bel fiore di confetti, cui ha provveduto il nostro negozio di fiducia.