Presepe in polimero componibile per l'Avvento.
Contiene un pezzo per ogni domenica dell'Avvento.
Sul cartoncino che accompagna i pezzi del presepe è possibile vedere la versione finale del presepe.
Lo stile grafico delle componenti del presepe è quello tipico delle illustrazioni e dei cartoni animati, quindi l'articolo è adatto al Natale dei più piccoli.
Assieme ai protagonisti sorridenti della Sacra Famiglia ci sono l'asinello, il bue e la stella cometa che salutano l'avvento del Salvatore.
Il nome presepe deriva dal latino praesaepe, prae/saepire, cingere con siepi, recinto per animali chiuso con siepi, e, per traslato, mangiatoia.
Sebbene le prime rappresentazioni siano comparse nelle catacombe, il presepe, così come lo conosciamo, iniziò ad affermarsi dopo il XIII secolo, quando i francescani ne diffusero l'uso nelle chiese in memoria dell'episodio di Greccio.
Nel 1223 san Francesco decise di preparare la messa di Natale in una grotta in mezzo al bosco, con mangiatoia, asino e bue, a ricordo della grotta della nascita che aveva da poco veduto in Terra Santa. Si narra che quella notte in molti ebbero la visione di un Bambino dormiente tra le braccia di san Francesco, che lo svegliava con i suoi baci.
Due sono i tipi fondamentali di presepe: quello contemplativo che si concentra sul gruppo nella grotta e quello partecipativo, dove i numerosi personaggi sottolineano la partecipazione di tutti gli uomini, rappresentati nella varietà di condizioni e opere.
Sono i Vangeli di Matteo [2,1-12] e di Luca [2,1-20] a fornirci le prime informazioni sulla natività di Gesù, di cui i Vangeli apocrifi daranno poi ulteriori dettagli.
Le rappresentazioni della natività scarseggiano fino al 431 d.C, anno del Concilio di Efeso che proclama la maternità divina di Maria. Questo evento, unito a quello dell'istituzione del 25 dicembre come festività del Natale, dà il via libera all'arte per cimentarsi sul soggetto della natività, che dal XV secolo in poi privilegia il momento dell'adorazione di Gesù rispetto a quello della nascita.
Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». (Mt, 2,1-2)
Secondo le sacre scritture, come riportato nel brano del Vangelo di Matteo appena citato, la stella cometa guidò i Re Magi alla grotta di Betlemme.
L'immagine, già di per sé molto suggestiva, è carica di significati simbolici e spirituali. Gli astri con la loro luce illuminano l'oscurità e sono per questo simbolo della lotta eterna tra bene e male. Quella vista dai Re Magi è una cometa, un vero e proprio segno del cielo, simbolo della speranza, della luce che viene dall'alto; stella che con la sua luce conduce a Colui che è fonte della luce stessa.
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