Pratico, leggero ed elegante portachiavi in argento invecchiato con l'immagine di San Giuseppe.
Un passante in metallo dalla forma ellittica unisce l'anello in metallo al ciondolo, che misura 4 cm.
Un semplice fregio zigrinato fa da cornice all'immaginetta sacra realizzata in resina colorata. Lo stesso decoro è presente anche sul retro del pendente a racchiudere la scritta "Ora Pro Nobis" e la stilizzazione di due mani giunte in preghiera.
L'immagine di san Giuseppe con il bambino in braccio evidenzia l'importanza e la dignità del ruolo paterno del Padre putativo di Gesù e di tutti noi, in passato spesso sminuite.
Leone XIII scrive nella sua enciclica Quamquam Pluries: «È certo che la Madre di Dio poggia così in alto, che nulla vi può essere di più sublime; ma poiché tra la beatissima Vergine e Giuseppe fu stretto un nodo coniugale, non c'è dubbio che a quell'altissima dignità, per cui la Madre di Dio sovrasta di gran lunga tutte le creature, egli si avvicinò quanto mai nessun altro. Poiché il matrimonio è la massima società e amicizia, a cui di sua natura va unita la comunione dei beni, ne deriva che, se Dio ha dato come sposo Giuseppe alla Vergine, glielo ha dato non solo a compagno della vita, testimone della verginità e tutore dell'onestà, ma anche perché partecipasse, per mezzo del patto coniugale, all'eccelsa grandezza di lei».
San Giuseppe, sposo di Maria Vergine, e padre putativo di Cristo, viene menzionato poche volte nei Vangeli, che lo qualificano come tecton, l'artigiano. Le sue vicende sono state narrate più diffusamente dai Vangeli apocrifi. Gli evangelisti citano Giuseppe negli episodi relativi all'infanzia di Gesù, ma non ne parlano a proposito della vita pubblica di Cristo.
Nei Vangeli apocrifi si racconta che Giuseppe (anziano e vedovo) era tra i pretendenti della Madonna: i sacerdoti fecero collocare le verghe dei dodici pretendenti nel tempio; il giorno successivo quella di Giuseppe era miracolosamente fiorita e vi si era posata sopra una colomba. Proprio da questo episodio trae origine il suo attributo iconografico più frequente, il giglio, il quale sarebbe la trasformazione della verga fiorita.
Nel Vangelo di Matteo leggiamo che a Giuseppe viene attribuito il titolo di "giusto". Giuseppe aveva deciso di separarsi da Maria dopo aver scoperto che aveva concepito per opera dello Spirito Santo. Tale decisione non era dettata da un sospetto, ma esprimeva il rispetto verso l'azione e la Presenza di Dio, tale da spiegare la fiducia che gli venne conseguentemente accordata, per mezzo dell'angelo, di tenere con sé la sua sposa e di fare da padre a Gesù.
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Annalisa Bonadonna il 22 gennaio 2022 alle 18:04 ha scritto:
Un portachiavi molto bello e ottimo da regalare. L'immagine di San Giuseppe e i colori sono molto più nitidi che in foto e la grandezza generale del portachiavi mi sembra anche abbastabza pratica per metterlo in borsa.