Icona in legno raffifurante la Madonna del Segno.
L'icona della Madonna detta "del Segno" raffigura la Vergine con le mani alzate in atteggiamento orante, lo stesso atteggiamento in cui sono raffigurati i primi cristiani defunti negli affreschi delle catacombe dei primi secoli del cristianesimo. Sul petto di Maria vi è uno scudo circolare al centro del quale è rappresentato il Cristo Emmanuele con la mano destra benedicente.
L'icona della “Vergine del Segno” è chiamata così perché si riferisce alla profezia di Isaia che dice: "Ecco Dio stesso vi darà un segno; la Vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele".
È lei, Maria, il segno che Dio dona all'umanità perché porti al mondo la speranza e la salvezza. È Maria la Vergine del Segno, che concepisce e partorisce il Figlio atteso dalle genti che porterà la salvezza a tutti i popoli. Maria continua la sua missione materna orientandoci al Figlio e preparando l'umanità ad accogliere il Figlio che viene per giudicare i vivi e i morti.
L'icona è stata realizzata dipingendo su di una tavola di legno di abete o tiglio, assemblando delle assicelle per evitare deformazioni della tavola stessa; ad essa è stata incollata con colla di caseina, una tela di bisso di puro lino candido senza nodi, lasciata precedentemente in acqua fredda per togliere l'appretto e immersa in acqua bollente affinché non restringa al momento della stesura dei successivi strati di imprimitura.
Dopo due giorni, una volta asciutta la tavola, e tagliati i sopravanzi di lino dal bordo della stessa, sono state date quattro mani progressivamente più dense di colla di caseina mischiata a polvere di alabastri di Volterra. La tavola è stata poi lisciata con carta abrasiva finissima, lavata e lasciata ad asciugare. Sono stati quindi incisi i contorni sulle parti da dorare ed è stata data con pennello un'emulsione di chiara d'uovo montata a neve e acqua in parti uguali; asciugatasi questa emulsione, sopra, sono stati dati quattro strati di bolo armeno; questa terra rossa argillosa è stata miscelata con emulsione di chiara d'uovo e acqua, asciutti questi strati il bolo viene levigato e brunito con pietra d'agata, si passa quindi un nuovo strato di emulsione di chiara d'uovo e, a questo punto, si può applicare la foglia d'oro.
La pittura viene eseguita utilizzando la tecnica chiamata a "schiarimenti progressivi", per ogni colore viene data una mano di colore più scuro su tutta la superficie, poi schiarito progressivamente. Gli strati sono quattro per colore, ma possono esserci numerose, anche sette, velature intermedie.
Tutti i pigmenti sono colori naturali (lapislazzulo, terra verde calda, malachite, nero avorio, etc.). Tutti i colori sono stati pestati sulla lastra di vetro prima di essere usati e sono stati temperati con emulsione di tuorlo d'uovo e acqua.