Semplice stola viola in poliestere e lana. Sulla parte alta del lembo sinistro è presente il ricamo a macchina della scritta IHS, mentre nella parte finale di entrambe le bandelle è ricamata una croce dorata stilizzata. La stola è abbellita dal ricamo di una piccola croce dorata sul collo.
IHS è un nomen sacrum che fin dal Medioevo ha un uso amplissimo nell'arte figurativa della Chiesa cattolica come Cristogramma.
La sigla IHS si configura come una trascrizione latina delle prime tre lettere che in greco compongono il nome di Gesù - Yesous (ΙΗΣΟΥΣ). Il fatto che la lettera eta assomigliasse ad una H ha dato avvio all'errata interpretazione che portò poi San Bernardino a vedere nelle tre lettere l'acronimo di Jesus Hominum Salvator.
La sigla, nella forma latina, compare per la prima volta nel III secolo fra le abbreviazioni utilizzate nei manoscritti greci del Nuovo Testamento, abbreviazioni chiamate oggi Nomina sacra. Oggi compare sempre associata alla croce e a raggi di luce. Molto spesso è rappresentata nelle ostie sacre o attribuita alle specie eucaristiche.
La croce cristiana è il simbolo cristiano più diffuso, riconosciuto in tutto il mondo. È una rappresentazione stilizzata dello strumento usato dai romani per l'esecuzione capitale tramite crocifissione, il supplizio che secondo i vangeli e la tradizione cristiana è stato inflitto a Gesù Cristo; è il simbolo di redenzione degli uomini. Per i cristiani la croce costituisce un ricordo della passione, morte e risurrezione di Gesù, fasi inseparabili di una sola vicenda. Perciò la croce: è principalmente un simbolo di speranza e di "negazione delle immagini sbagliate di Dio"; è un ricordo dell'invito evangelico ad imitare Gesù in tutto e per tutto, accettando pazientemente anche la sofferenza per amore.
Il fatto che stiamo all’altare, vestiti con i paramenti liturgici, deve rendere chiaramente visibile ai presenti e a noi stessi che stiamo lì "in persona di un Altro". (PAPA BENEDETTO XVI)
La stola è l'elemento distintivo proprio del ministro ordinato. Secondo la disciplina attuale il suo uso da parte dei presbiteri e dei vescovi è obbligatorio nella Messa, nei sacramenti e nei sacramentali e ogni volta che c'è un contatto con l'Eucarestia.
Essa va indossata sotto la casula, con cui deve concordare per colore, che varia in base al tempo liturgico, o sotto il piviale. Va infilata attorno al collo, e scende dritta dalle spalle sino alle gambe.
La stola è simbolo dell'autorità sacerdotale, della dignità dell'uomo prima del peccato originale, del giogo dolce di Nostro Signore (gli obblighi sacerdotali).
Ricorda il Buon Pastore, poiché si porta sulle spalle come la pecorella smarrita, e le corde di Cristo trascinato al Calvario. Fa inoltre riferimento all'abito della festa che il Padre ha riservato al figliol prodigo una volta tornato a casa pentito.
Il VIOLA è il colore della penitenza e simboleggia conversione, attesa e suffragio. Viene usato nel tempo di Avvento, nel tempo di Quaresima e nella liturgia dei defunti.
"La differenza dei colori nelle vesti liturgiche ha lo scopo di esprimere, anche con mezzi esterni, la caratteristica particolare dei misteri della fede che vengono celebrati, e il senso della vita cristiana in cammino lungo il corso dell'anno liturgico." (Messale Romano - Introduzione - n. 37)