Il titolo "Atti degli Apostoli" è forse antico quanto il libro; ma forse risponderebbe più al contenuto se si limitasse agli "atti di
Pietro e di
Paolo". L'oggetto degli Atti è la vita della
Chiesa primitiva; e vi predomina Pietro, finché la Chiesa è limitata alla
Palestina; Paolo ne è il personaggio centrale quando, invece, la Chiesa trionfa tra i Gentili, cioè fra i popoli pagani.
La prima sezione comprende dodici capitoli e lo spazio di dodici anni; racconta come la Chiesa si è affermata a
Gerusalemme, in Giudea e nella Samaria. La seconda comprende sedici capitoli e lo spazio di circa vent'anni. Dopo aver narrato i progressi della Chiesa tra i pagani, specialmente in Antiochia, nelle isole e in Asia, segue San Paolo nei suoi viaggi apostolici in Asia e in Europa, e lo mostra prigioniero a Roma. Quindi, gli Atti presentano, con i loro racconti, il realizzarsi delle parole di Gesù: "...avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, nella Giudea, nella Samaria, e fino agli ultimi confini del mondo" (Atti 1,8).
Circa il tempo di composizione degli Atti, si può stabilire la data con relativa approssimazione. Il libro, opera di
Luca, fu concepito in modo unitario rispetto al vangelo (cui si richiama e che suppone) ed è perciò posteriore al 62-64. La data di composizione non si può ritardare molto, perché l'autore mostra di non conoscere l'Epistolario paolino, diffusosi assai presto nelle chiese del primo secolo.
Gli Atti sono quindi il seguito, il completamente del vangelo di Luca; narrano la vita della Chiesa, i trionfi della grazia e delle virtù cristiane. Sono pure la necessaria introduzione alle Lettere di San Paolo e degli altri apostoli: la loro collocazione nel contesto dei primi decenni della Chiesa, senza gli Atti, in alcuni passi risultebbe difficile.