Ambrogio Damiano Achille Ratti nacque, quarto di cinque figli, il 31 maggio 1857 a Desio. Achille studiò a partire dal 1867 nel seminario di Seveso, poi in quello di Monza. Dal 1874 fece parte dell'ordine terziario francescano. Nel 1875 inizia gli studi teologici; i primi tre anni nel Seminario Maggiore di Milano e l'ultimo nel seminario lombardo di Roma, dove nel 1879 viene ordinato sacerdote. Laureatosi in teologia, in diritto e in filosofia, dopo un breve periodo di insegnamento, nel 1914 viene nominato prefetto della Biblioteca Ambrosiana. Quattro anni dopo riceve da Benedetto XV la nomina a visitatore apostolico della Polonia e della Lituania con lo scopo ufficiale di assistere la Chiesa polacca nella sua ricostruzione.
Nel 1919 è nominato nunzio apostolico e arcivescovo titolare di Lepanto. In occasione dei plebisciti nell'Alta Slesia e nella Prussia Orientale, per i quali era stato nominato commissario pontificio, il suo operato è al centro di una vivace polemica, ma Benedetto XV ne appoggia appieno l'operato, nominandolo arcivescovo di Milano, nel marzo del 1921, e, nel giugno dello stesso anno, cardinale. Nel capoluogo lombardo resta solo pochi mesi perché nel gennaio del 1922, dopo la morte di Benedetto XV, lascia Milano per recarsi al conclave che il 6 febbraio lo elegge Papa.
Assunto il nome di Pio XI, inizia il suo pontificato impartendo la benedizione urbi et orbi dalla loggia esterna di San Pietro, chiusa dal 1870, anno dell'annessione di Roma al Regno d'Italia. Manifestando, così, il desiderio di togliere la Chiesa dal suo isolamento e di concludere finalmente il Concordato con l'Italia, cui si giunge con i Patti Lateranensi nel 1929. Nonostante il Concordato, però, i contrasti col governo italiano rimangono molti. Il regime fascista, mal sopportando l'esistenza di organizzazioni giovanili svincolate dalla sua autorità, ne impone lo scioglimento. A questo grave fatto, Pio XI, il 29 giugno 1931, risponde con l'enciclica Non abbiamo bisogno e solo l'anno successivo giunge a un accordo con Benito Mussolini.
Dal 1922 al 1933 il Papa svolge un'intensa attività per salvaguardare i diritti della Chiesa di fronte al potere statale, concludendo concordati con molti paesi, indipendentemente dai regimi politici (Lettonia, 1922; Polonia, 1925; Lituania, 1927; Cecoslovacchia e Portogallo, 1928; Romania, 1932; Germania, 1933). Politica che attira su Pio XI molte critiche. Negli ultimi anni di vita, l'opposizione ai regimi nazista e fascista si fa più acuta, anche se in concreto i sentimenti del Pontefice non poterono tradursi in azioni aperte.
Una netta opposizione la manifesta sempre contro la Russia sovietica, contro il comunismo ateo (condannato dall'enciclica Divini Redemptoris) e contro il Messico e la Spagna repubblicana, dichiaratamente antireligiosi.
Notevole l'impegno di Pio XI per incrementare l'attività missionaria, tanto da essere chiamato il Papa delle missioni. Con le sue encicliche, Pio XI precisa la dottrina della Chiesa e la posizione del suo pontificato su molti problemi come l'educazione dei giovani e l'istituzione religiosa (Rappresentanti in terra, 1929), la famiglia (Casti connubi, 1930), il lavoro e la questione sociale (Quadragesimo anno, 1931), l'educazione del clero (Ad Catholici sacerdotii, 1935). Muore il 10 febbraio 1939. È sepolto nelle Grotte vaticane.
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