L'ebraismo è la religione basata sulla fede nel Dio unico che si rivelò ad
Abramo, a Isacco e
Giacobbe, a
Mosè e ai
profeti. In epoca biblica, il popolo di
Israele ha ripetutamente deviato da questa fede, ma i profeti lo hanno sempre ricondotto sulla retta via. I rabbini considerano ebreo chi è nato da madre ebrea o chi, in base a condizioni ben definite (diverse per i rabbini liberali e per quelli ortodossi), si è convertito all'ebraismo (i proseliti). Per alcuni, l'identità ebraica e essenzialmente religiosa. E la fedeltà alla
Torah, la legge rivelata a Mosè sul monte Sinai a sanzionamento dell'Alleanza, legge commentata dai successori di Mosè, dai profeti e dai rabbini (maestri) che hanno instancabilmente scrutato la
Bibbia e compilato la Mishna e il Talmud. Altri pongono l'accento sull'aspetto storico-politico dell'ebraismo, lasciando in ombra l'aspetto religioso: era, ad esempio, la posizione di David ben Gurion, il fondatore dello Stato di Israele, per il quale la Bibbia era anzitutto il libro della storia del popolo ebraico. In realtà molti ebrei professano esplicitamente la loro fede nel Dio degli antenati, ma senza osservare minuziosamente i 613 precetti (mitzwot) della tradizione rabbinica. La festa dello Yom Kippur è celebrata praticamente da tutti gli ebrei, sia nella diaspora che in Israele.
L'ebraismo religioso consiste essenzialmente nell'osservanza della Torah e nella pratica dei comandamenti (mitzwot). In questo imperativo sta anche la ragione dell'elezione del popolo di Israele. La Torah insiste sul fatto che Dio chiede essenzialmente a Israele di amare Dio (Dt 6, 4-9) e afferma che l'amore di Dio consiste anzitutto nel fare la sua volontà e quindi nell'osservare i suoi comandamenti (Dt 7,8-9.11-14). Poichè il mondo è imperfetto, l'uomo deve perfezionarlo, completarlo, attraverso la pratica delle leggi della giustizia, dell'amore e della santità.
Si può quindi facilmente comprendere come l'ebraismo non si limiti al campo strettamente religioso e morale, ma includa tutti i campi dell'attività umana: doveri dell'uomo verso Dio; relazioni con i propri simili; atteggiamenti verso gli animali e la natura. Tutto è soggetto alla legislazione della Torah, esplicitata dai Talmud: servizio di Dio, celebrazione del sabato e delle feste, ma anche
famiglia,
matrimonio e
divorzio, diritto civile e penale, commercio. In definitiva, per l'ebreo non esiste alcun atto non religioso. In ogni istante della sua vita egli si chiederà come conformare la sua azione alla volontà di Dio.
Quindi tutte le 613 mitzwot sono l'espressione della volontà divina: la santificazione del sabato ha la stessa importanza dell'assistenza ai poveri; l'osservanza dei divieti alimentari (kashrut - kosher) prescritti dalla Torah ha lo stesso valore religioso della pratica della giustizia. Per l'ebraismo, la contrapposizione fra fede e riti non ha senso. Fede e riti sono uniti come l'anima e il corpo. Le opere sono la fede in azione. Per l'ebreo osservante il peso delle mitzwot è leggero, come sta ad indicare la gioia del fedele, felice di sottoporsi a questa disciplina.