La pace possibile raccoglie gli ultimi testi scritti da Edward W. Said attorno al conflitto arabo-israeliano: un invito al confronto, alla verità e all’equità per trovare una soluzione pacifica ai contrasti fra i due popoli.
Said era convinto che un intellettuale si scredita quando si mostra troppo comprensivo nel giudicare la propria parte, ed è a questa convinzione che si è dedicato nelle sue ultime riflessioni. In questi scritti Said affronta infatti l’intrico storico-politico della questione palestinese da una prospettiva ampia, analizzando senza sconti gli errori commessi da Israele, dal governo dell’ANP e dai paesi arabi assieme alle responsabilità degli attori esterni – dagli Stati Uniti all'Egitto e alla Giordania. Una disamina che nel suo avanzare ripercorre i passaggi fondamentali del conflitto, le colpe e le ipocrisie di popoli e leader: la Naqba del 1948 e l’annessione israeliana di Gerusalemme Est nel 1967, ma anche la prima e la seconda Intifada e la nascita di Hamas.
Uno sguardo critico e al tempo stesso appassionato nel quale trovano spazio ipotesi, suggerimenti, tentativi di immaginare una via d'uscita da quella che appare come una guerra senza fine: una via che deve passare, illustra Said, dall’ammissione della verità da parte della comunità internazionale sul disumano trattamento subito dai palestinesi nel passato e nel presente, dall’accettazione da parte del mondo arabo dell’esistenza di Israele e dal confronto tra le forze politiche dei diversi territori per isolare il terrorismo e la violenza nazionalista. Un cammino difficile ma inevitabile per non vedere soffocata nel sangue ogni speranza di convivenza e coabitazione.
Edward W. Said (Gerusalemme, 1935 - New York, 2003) è stato scrittore, critico e professore di Inglese e di Letteratura comparata alla Columbia University di New York e ha insegnato in più di 150 università e scuole negli Stati Uniti, in Canada e in Europa. I suoi scritti sono apparsi regolarmente su The Guardian, Le Monde diplomatique e Al-Hayat. Il Saggiatore ha pubblicato Joseph Conrad e la finzione autobiografica (2008), Sullo stile tardo (2009), La questione palestinese (2011) e Paralleli e paradossi (con Daniel Barenboim; 2015).