Un libro per laici che focalizza l’attenzione su Gesù e sulla sua identità, soffermandosi sui capitoli centrali del Vangelo di Marco. Un itinerario di scoperta di Cristo che affronta domande cruciali per il credente e per la persona in ricerca: Come si è posto Gesù davanti alla sua vita? E davanti alla sua morte? Che cosa ci chiedono di fare le sue scelte? Ma, soprattutto, chi è questo Gesù per noi oggi?
Destinatari
Tutti i credenti
L’autore
Bruno Forte, dottore in teologia, è stato fino al 2004 Ordinario di teologia dogmatica nella Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale. È membro dei Pontifici Consigli per la Cultura, per l’Unità dei Cristiani e per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Per due quinquenni ha fatto parte della Commissione Teologica Internazionale della Santa Sede. Nel 2004 Giovanni Paolo II lo ha nominato Arcivescovo Metropolita di Chieti- Vasto. Delle sue opere ricordiamo la Simbolica Ecclesiale (Edizioni San Paolo) in otto volumi e la Dialogica (Morcelliana) in quattro volumi. Fra i testi di esercizi spirituali (tutti pubblicati dalle Edizioni San Paolo) segnaliamo: I gradi dell’amore. Nel Cantico dei Cantici, 2007; Sotto il sole di Dio. L’Apocalisse e il senso della storia, 2008; Alla scuola di Paolo per vivere di Cristo. Esercizi spirituali sulla Lettera ai Romani, 2009; I Salmi delle ascensioni. Un cammino spirituale, 2010; La lettera dell’amore. Esercizi spirituali sulla 1a Giovanni, 201; La porta della Fede 2012.
INTRODUZIONE
Questo è un piccolo libro, di quelli che — come diceva Edmond Jabès — si tengono fra le palme delle mani: «Sai perché i nostri libri di sapienza, così come quelli di preghiere — chiese il Maestro al suo discepolo — sono di piccolo formato? — Perché sono libri del segreto, e un segreto non si divulga. — Pudore dell'anima. — L'amore si esprime a bassa voce. — Il libro dei nostri Maestri ha la dimensione delle nostre mani, aperte solo per noi», aperte verso il cielo! E così che questo piccolo libro va letto: perché è una proposta di "esercizi spirituali" per tutti e per ciascuno in particolare.
Che cosa siano gli esercizi spirituali lo spiega bene colui che diede ad essi la forma definitiva nella storia della spiritualità cristiana: sant'Ignazio di Loyola. Scrive all'inizio del suo libretto (anch'esso di piccolo formato!): «Con il termine di esercizi spirituali s'intende ogni forma di esame di coscienza, di meditazione, di contemplazione, di preghiera vocale e mentale, e di altre attività spirituali, come... diversi modi di preparare e disporre l'anima a liberarsi da tutte le affezioni disordinate e, dopo averle eliminate, a cercare e trovare la volontà di Dio nell'organizzazione della propria vita in ordine alla salvezza dell'anima» (Esercizi Spirituali, Prima annotazione).
Lo scopo degli esercizi spirituali consiste, dunque, nel «vincere se stessi e mettere ordine nella propria vita» (n. 21),per realizzare così sempre più il fine per cui siamo stati creati: «Lodare, riverire e servire Dio nostro Signore» (n. 2 3). A tale scopo il cammino degli esercizi prevede tre tappe fondamentali, care peraltro alla grande tradizione spirituale: la "via purificativa", la "via illuminativa" e la "via unitiva".
La prima tappa, la "via purificativa", punta alla riforma del cuore e della vita "deformata reformare", riformare con decisione quanto ci separa da Dio), per verificare le proprie scelte sul progetto che l'Eterno ha su di noi. Si tratta di realizzare nella vita di ciascuno le parole della promessa di Gesù: «Chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita» (Gv 8,12).
Finalità della seconda tappa, la "via illuminativa", è quella di conformare al Dio vivente il cuore e la vita ("reformata conformare", col linguaggio della tradizione spirituale): si tratta di entrare nell'esperienza della preghiera contemplativa, in cui ascoltare la Parola di Dio e percorrere a lungo i sentieri del silenzio.
La terza tappa, infine, e cioè la "via unitiva", tende a farci divenire partecipi della vita divina donata dall'alto, che ha il suo pieno frutto nella conversione del cuore e nella tensione alla santità, secondo il disegno che il Padre ha per ciascuno di noi ("conformata confirmare", confermare col sigillo dello Spirito l'opera divina nel nostro cuore e nella nostra vita).
Gli esercizi sono qui proposti in forma semplice ed essenziale, accompagnando Gesù di Nazaret, il Cristo di Dio, nel racconto di Marco: il perché della scelta di questo Vangelo è spiegato nelle riflessioni che seguono. Bastiqui dire che — anch'esso libro «di piccolo formato» — Marco si presenta come il manuale del catecumeno, adatto ad accompagnare all'incontro con Gesù chi lo desideri e si metta in ricerca.
Proprio per questo quelli che seguono vorrebbero essere "esercizi spirituali" per tutti: per i credenti, che vogliano incontrare in modo sempre più profondo e vivo il Signore della loro vita; ed anche per quei non credenti pensosi, che vogliano conoscere un po' di più Gesù di Nazaret, le scelte che Egli ha fatto e che propone a noi, aperti alla sfida e — come credo — a quella che è una promessa per tutti.
Perché il Vangelo di Marco?
Il Vangelo di Marco è il più breve dei quattro Vangeli, il più antico. Chi lo legge, anche solo rapidamente (sedici capitoli, per un totale di 678 versetti: il "Vangelo di una notte", com'è stato definito'), non può non essere colpito dalla tensione che lo percorre: è un racconto scarno, fortemente coinvolgente. Lo percorre anzitutto la tensione dal passato verso il presente: la narrazione della vicenda di Gesù di Nazaret è fatta per parlare ai destinatari dell'oggi, cui viene presentata.
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maria rosa de luca il 14 dicembre 2013 alle 15:09 ha scritto:
Il vangelo di Marco è il vangelo del discepolo che si pone all'ascolto del Maestro per scoprirne il volto e il messaggio essenziale. In questo testo mons. Bruno Forte ci accompagna, in maniera semplice ma profonda, a concretizzare tale scoperta aiutandoci a percorrere, come discepoli, insieme a Lui quel tratto di strada che ne svela il vero volto: la nostra vita non può restare indifferente ...La domanda posta agli apostoli "E voi chi dite che io sia?" è per noi oggi ed esige una puntuale risposta: nella misura in cui conosceremo
chi è Gesù per noi, conosceremo la nostra vera identità.