Diciotto omelie che seguono la scansione dell’anno liturgico e offrono una profonda e suggestiva esposizione di dottrina e di vita cristiana (Settima edizione in lingua italiana, pp. 392).
ESTRATTO DALLA PRIMA PARTE
L'autore
San Josemaría Escrivà nacque a Barbastro (Huesca, Spagna) il 9 gennaio 1902. Fra i 15 e i 16 anni cominciò ad avvertire i primi presentimenti di una chiamata divina, e decise di farsi sacerdote. Nel 1918 iniziò gli studi ecclesiastici nel Seminario di Logrofio, e dal 1920 li proseguì nel Seminario S. Francesco di Paola, a Saragozza, dove dal 1922 svolse mansioni di «superiore». Nel 1923 iniziò gli studi di Legge nell'Università di Saragozza, col permesso dell'Autorità ecclesiastica, senza che ciò ostacolasse gli studi teologici. Ricevette il diaconato il 20 dicembre 1924, e fu ordinato sacerdote il 28 marzo 1925.
Iniziò il ministero sacerdotale nella parrocchia di Perdiguera — nella diocesi di Saragozza — continuandolo poi nella stessa Saragozza. Nella primavera del 1927, sempre col permesso dell'Arcivescovo, si trasferì a Madrid, dove si prodigò in un instancabile lavoro sacerdotale in tutti gli ambienti, dedicandosi anche ai poveri e ai malati delle borgate, specie agli incurabili e ai moribondi degli ospedali. Divenne cappellano del Patronato per i malati, iniziativa assistenziale delle Dame Apostoliche del Sacro Cuore, e fu docente in un'Accademia universitaria. Frattanto continuava gli studi e i corsi di dottorato in Legge, che a quell'epoca si tenevano solo nell'Università di Madrid.
Il 2 ottobre del 1928 il Signore gli fece vedere con chiarezza ciò che fino a quel momento aveva solo presagito; e monsignor Escrivd fondò l'Opus Dei. Mosso sempre dal Signore, il 14 febbraio del 1930 inizio' l'apostolato dell'Opus Dei con le donne. Si apriva così nella Chiesa una nuova via, volta a promuovere, fra persone di ogni ceto sociale, la ricerca della santità e l'esercizio dell'apostolato attraverso la santificazione del lavoro, in mezzo al mondo e senza cambiare di stato.
Da quel 2 ottobre 1928 il fondatore dell'Opus Dei si dedicò, con grande zelo apostolico per tutte le anime, a compiere la missione che Dio gli aveva affidato. Nel 1934 fu nominato Rettore del Patronato di Santa Elisabetta. Durante la guerra civile spagnola svolse il suo ministero sacerdotale dapprima a Madrid spesso con grave rischio per la sua vita - e quindi a Burgos. Già allora dovette soffrire per lungo tempo forti opposizioni, che sopportò con serenità e spirito soprannaturale.
Il 14 febbraio 1943 fondò la Società sacerdotale della Santa Croce, inseparabilmente unita all'Opus Dei, che, oltre a permettere l'ordinazione sacerdotale di membri laici dell'Opus Dei e la loro incardinazione al servizio dell'Opera, avrebbe più tardi consentito pure ai sacerdoti incardinati nelle diocesi di condividere la spiritualità e l'ascetica dell'Opus Dei, cercando la santità nell'esercizio dei doveri ministeriali, pur restando alle esclusive dipendenze del rispettivo Ordinario diocesano.
Nel 1946 si trasferì a Roma, dove rimase fino alla fine della vita. Da Roma stimolò e guidò la diffusione dell'Opus Dei in tutto il mondo, prodigando tutte le sue energie nel dare agli uomini e alle donne dell'Opera una solida formazione dottrinale, ascetica a apostolica. Alla morte del fondatore, l'Opus Dei contava più di 60.000 membri, di 80 nazionalità.
Monsignor Escrivà fu Consultore della Pontificia Commissione per l'interpretazione autentica del Codice di Diritto canonico e della Sacra Congregazione per i Seminari e le Università, Prelato d'onore di Sua Santità e membro onorario della Pontificia Accademia teologica romana, è stato anche Gran Cancelliere delle Università di Navarra (Spagna) e Piura(Perù).
San Josemaría Escrivà è morto il 26 giugno 1975. Da anni offriva la sua vita per la Chiesa e per il Papa. Fu sepolto nella Cripta della chiesa di S. Maria della Pace, a Roma. A succedergli nel governo dell'Opus Dei, il 15 settembre 1975 fu eletto all'unanimità monsignor Alvaro del Portillo (1914-94), che per molti anni era stato il suo più stretto collaboratore. L'attuale prelato dell'Opus Dei è monsignor Javier Echevarría: anch'egli ha lavorato per vari decenni con san Josemaría e con il suo primo successore, monsignor del Portillo. L'Opus Dei che dall'inizio aveva contato sull'approvazione dell'Autorità diocesana e, dal 1943, anche sull'appositio manuum e poi sull'approvazione della Santa Sede - è stato eretto in Prelatura personale dal Santo Padre Giovanni Paolo 11 il 28 novembre 1982: era la forma giuridica prevista e desiderata da san Josemaría.
La fama di santità che già ebbe in vita si è diffusa, dopo la sua morte, in tutti gli angoli della terra, come dimostrano le molte testimonianze di favori spirituali e materiali attribuiti all'intercessione del fondatore dell'Opus Dei; fra di essi si registrano anche guarigioni clinicamente inesplicabili. Numerosissime sono anche state le lettere provenienti dai cinque continenti, fra le quali si annoverano quelle di 69 cardinali e di circa 1.300 vescovi più di un terzo dell'episcopato mondiale che chiedevano al Papa l'apertura della Causa di beatificazione e canonizzazione di Josemaría Escrivà. La Congregazione delle Cause dei Santi ha concesso il 30 gennaio 1981 il nihil obstat per l'apertura della Causa, e Giovanni Paolo II lo ha ratificato il S febbraio 1981.
Tra il 1981 e il 1986 si svolsero due processi cognizionali, a Roma e a Madrid, sulla vita e le virtù di monsignor Escrivà. Esaminati i risultati dei due processi, e accogliendo i pareri favorevoli del Congresso dei consultori teologi e della Commissione di cardinali e vescovi membri della Congregazione delle Cause dei Santi, il 9 aprile 1990 il Santo Padre dichiarò l'eroicità delle virtù di monsignor Escrivà, che pertanto ricevette il titolo di Venerabile. Il 6 luglio 1991 il Papa ordinò la promulgazione del Decreto che dichiarava il carattere miracoloso di una guarigione dovuta all'intercessione del venerabile Josemaría Escrivà, atto con il quale si sono conclusi i tramiti giuridici previ alla beatificazione del fondatore dell' Opus Dei, celebrata il 17 maggio 1992 nel corso di una solenne cerimonia presieduta dal Santo Padre Giovanni Paolo II in piazza San Pietro. Dal 21 maggio 1992 il corpo di san Josemaría Escrivà riposa nell'altare della chiesa prelatizia di S. Maria della Pace, nella sede centrale della Prelatura dell'Opus Dei, costantemente accompagnato dalla preghiera e dalla gratitudine delle tante persone di tutto il mondo che si sono avvicinate a Dio attratte dall'esempio e dagli insegnamenti del fondatore dell'Opus Dei e dalla devozione di quanti ricorrono alla sua intercessione.
Dopo aver approvato, il 20 dicembre del 2001, un decreto della Congregazione delle Cause dei Santi relativo a un miracolo attribuito alla sua intercessione e dopo aver ascoltato i Cardinali, Arcivescovi e Vescovi riuniti in Concistoro il 26 febbraio 2002, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha canonizzato il beato Josemaría Escrivà a Roma, in piazza San Pietro, il 6 ottobre 2002.
Fra gli scritti pubblicati da san Josemaría Escrivd si annoverano, oltre al saggio teologico-giuridico La Abadesa de las Huelgas, libri di spiritualità tradotti in molte lingue: Cammino, Il santo Rosario, È Gesù che passa, Amici di Dio, Via Crucis, La Chiesa nostra Madre Solco, Forgia, fra i quali gli ultimi cinque pubblicati postumi.
Una raccolta di interviste concesse alla stampa internazionale ha dato luogo al volume Colloqui con monsignor Escrivà.
PRESENTAZIONE
Accingendomi a presentare il primo volume delle Omelie di Mons. Josemaría Escrivà de Balaguer, mi tornano alla memoria alcune sue parole, ripetute tante volte davanti a persone di molti paesi e di ogni condizione sociale: Sono un sacerdote che non parla d'altro che di Dio. Il Fondatore dell'Opus Dei ha ricevuto il sacramento dell'Ordine il 28 marzo 1925. In quasi mezzo secolo, ex hominibus assumptus, pro hominibus constituitur (Eb 5, 1), scelto fra gli uomini, eletto da Dio per il bene delle anime, ha fatto sì che la vita cristiana divenisse realtà quotidiana, intima, nella mente e nel cuore di un numero ormai incalcolabile di persone. La fecondità del sacerdozio cristiano — che non ha altra spiegazione che quella del suo fondamento soprannaturale — è tradotta in una predicazione instancabile.
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angelo di marzo, angelo.dimarzo@fastwebnet.it il 25 novembre 2011 alle 23:55 ha scritto:
Questa raccolta di omelie è il primo libro di spiritualità pubblicato dopo Cammino e il Santo Rosario, ancora vivente l’Autore, nel 1973.
La caratteristica che a me sembra peculiare di queste meditazioni è l’associarsi di uno stile semplice e diretto – sono una trascrizione della predicazione viva dell’ Autore – e della profonda spiritualità da cui sono pervase.
Prendiamo ad esempio l’omelia sul “Cuore di Gesù, Pace dei cristiani”: “Nemmeno a me piacciono quelle immagini leccate, quelle figure del Sacro Cuore che non possono ispirare alcuna devozione a persone dotate di buon senso umano e soprannaturale”. Ma dopo poche righe aggiunge: “La liturgia con cui la Santa Chiesa celebra, sin dalla sua istituzione, la festa del Sacro Cuore, ha sempre offerto l’alimento della vera pietà proponendo come lettura della Messa un testo di san Paolo che è tutto un programma di vita contemplativa: ‘Cristo dimori nei vostri cuori per mezzo della fede”.
San Josemaria non usa mezzi termini per stigmatizzare certi devozionalismi, ma al tempo stesso fornisce ai suoi ascoltatori l’alimento biblico, teologico e antropologico per coltivare la vera pietà. “Quando parliamo del cuore umano, non ci riferiamo solo ai sentimenti, ma a tutta la persona che vuol bene, che ama e tratta gli altri: ecco pertanto che, considerando il Cuore di Gesù, scopriamo la certezza dell’amore di Dio e la verità del suo donarsi a noi”.
Come si vede, sono le parole classiche degli autori spirituali, ma con un contenuto ed uno stile che attingono a piene mani alla realtà degli uomini e delle donne a cui il sacerdote si rivolge. “Non ti dirò nulla di nuovo” – così presenta lo stesso Autore le considerazioni di Cammino – “intendo far scaturire qualche pensiero che ti colpisca: così migliorerai la tua vita e ti avvierai per cammini di orazione e di Amore”.
Parole che si applicano perfettamente anche all’opera presente, che nasce tutta intera dallo spirito apostolico di Josemaria Escrivà.
Agnese Fiducia il 22 dicembre 2015 alle 12:59 ha scritto:
Grazie a Dio perché attraverso San Josemaría Escrivá de Balaguer ci ha illuminato il cammino della vita, per mettere in pratica il Vangelo nella vita quotidiana. Davvero, "È Gesù che passa "! Io mi sento che Gesù passa e viene ad abbracciarmi quando leggo le omelie,anche solo pensando al titolo dato a questa raccolta di omelie di San Josemaría Escrivá de Balaguer.
Consiglio a tutti di leggerlo e di acquistare in questa libreria on line questo volume, perché le Edizioni ARES sono introvabili altrove ad esempio nei negozi e librerie. I libri di San Josemaría Escrivá de Balaguer andrebbero ripubblicati da altre edizioni ad es San Paolo, Elledici, EDB, Messaggero di Sant'Antonio, Ancora, Piemme. Se venissero pubblicati da San Paolo ad esempio potrebbero essere pubblicati con Famiglia Cristiana, se fossero pubblicati da Messaggero di Sant'Antonio potrebbero andare in offerta per gli abbonati alla rivista, così da diffondere sempre più il messaggio di San Josemaría Escrivá de Balaguer.