Cristo e la scienza
(Collana saggistica)EAN 9788889913499
Il sacerdote benedettino Stanley Jaki, statunitense di origine ungherese, è una singolare figura di teologo-scienziato, che studia la filosofia della scienza e la storia delle scienze, particolarmente della fisica moderna, con l’intenzione di riallacciare gli antichi legami tra la conoscenza teologica e quella scientifica. Usando uno stile solitamente divulgativo, egli ha messo in luce l’origine medievale e teologica di molte fra quelle scoperte scientifiche, e di alcune fra quelle applicazioni tecnologiche, che erroneamente vengono attribuite all’età moderna e allo “spirito laico”.
In questo opuscolo, che riporta il testo ampliato di una sua conferenza, padre Jaki dimostra che non è un caso se il fiorire delle scienze esatte è avvenuto in tempi e in luoghi cristiani. La dottrina cristiana, infatti, ha affermato la trascendenza di Dio sul creato, l’Incarnazione dell’Assoluto nel relativo, la esistenza di una natura oggettiva creata e la capacità umana di scoprirne la razionalità e di riportarla all’ordine originario; pertanto la mentalità cristiana, determinando la desacralizzazione della materia e la demitizzazione del cosmo, ha favorito lo studio del creato, la scoperta delle leggi di natura e lo sfruttamento delle sue forze.
Scendendo in particolare nel campo della fisica, l’autore dimostra che le sue principali leggi, come quelle della termodinamica, erano già state delineate dai teologi-scienziati medievali e poi furono solo dimostrate ed applicate dai grandi filosofi-scienziati del XVII e del XVIII secolo, da Galileo in poi.
In conclusione, padre Jaki non solo afferma la compatibilità tra fede e scienza, ma sostiene che solo la teologia cristiana può assicurare un autentico progresso scientifico, cancellando l’idolatria della natura ma illuminandola con la luce della Ragione divina. Questo viene confermato a contrario dall’attuale situazione; oggi, difatti, la crisi della fede ha favorito la crisi della scienza, la negazione della razionalità e credibilità della religione ha favorito la negazione della razionalità e credibilità delle scienze esatte, che non riescono più a trovare un fondamento razionale oggettivo e si riducono ad un vano sperimentare, che ha per fine solo il soddisfacimento degli istinti e il consumo della natura, e che scivola verso la progettazione di strumenti di morte.
Tratto dalla rivista Radici Cristiane n. 23 - Aprile 2007
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