Il superamento della contraddizione tra realtà materiale e realtà non materiale reso possibile dalla scoperta della dinamica della separazione creativa e della dimensione dell'essere per investimento sessuale che comporta una visione nuova della sessualità grave. 1975, 1976(2), 1977(3), 1978(4), 1989(5), 1995(6), 2003(7), 2005(8). Testi di copertina Essi vennero, dopo questo terzo libro, a farsi interpretare i sogni. Vollero sapere perché... Prima una poi un’altra, poi un’altra ancora che prendeva il posto dell’una che si era rinnegata, si chinavano per diventare, rinunciando alla figura e alla coscienza, forme vaghe da cui proveniva il suono che tagliava l’aria tra analizzando e analista e che diceva: è vero. La coscienza che cadeva nell’inconscio si perdeva nella fantasia. «Non è importante essere creativi, è importante essere felici». «Non è importante essere intelligenti, è importante essere buoni». Questo terzo libro di Massimo Fagioli è la dimostrazione della validità e della solidità del discorso iniziato con Istinto di morte e conoscenza e continuato con La marionetta e il burattino. Sono tre volumi che si pongono come momento fondamentale nella storia del pensiero. Rendono cioè passato quanto, fino ad ora, era attuale. Il centro intorno al quale ruota questo libro è, infatti, la separazione. Non solo perché parla di essa, ma in quanto è la testimonianza, l’occasione e la proposizione di una separazione dal passato. Dalla castrazione alla nascita. Affinché il castrato possa trasformarsi e nascere come uomo è necessaria la denuncia e il superamento del fallimento teorico di Freud e la dimostrazione della verità di una analisi trasformativa della dimensione psichica umana. È quanto l’Autore fa articolando una analisi accurata, ma sempre contenuta all’essenziale, dei nodi centrali del freudismo: la permanenza del dubbio per la mancata scoperta della pulsione umana di rapporto con la realtà, le contraddizioni della teoria del narcisismo primario, il fondamento della teoria del destino della castrazione e dell’identificazione sulla negazione dell’Io del neonato, la negazione del desiderio e la sua confusione con l’invidia, l’identificazione di Freud con Schreber, l’impossibilità di cogliere il reale contenuto patologico dell’omosessualità e di pensare il superamento del complesso edipico... ecco alcuni passaggi specifici del discorso che dimostra il fallimento freudiano. Essi chiariscono come la progressiva negazione, che troviamo nel freudismo, della sessualità, del desiderio, dell’essere della donna, della separazione come creatività, della realtà del pensiero umano non siano prodotti di una degenerazione, ma le conseguenze necessarie dei continui errori di Freud nella ricerca sulla realtà psichica umana. Caratteristico è lo stile nuovo con cui Massimo Fagioli propone le sue scoperte scientifiche, stile che ora si può comprendere come realizzazione della parola che dice, della parola limpida e piena, espressione dell’investimento sessuale che deriva dall’Io interno. Quell’Io originario della nascita che, attraverso le tappe fondamentali dello svezzamento, della visione dell’essere umano diverso, della pubertà, riesce a sfuggire all’annullamento dell’istinto di morte e a svilupparsi fuori dall’eterna e ripetitiva scissione tra mente e corpo che fa invece la parola vuota e confusa usata per confondere e paralizzare. È questa la ragione per cui i tre volumi, essendo teoria sulla nascita e nascita essi stessi, si offrono all’urto delle pulsioni e delle dinamiche che incontra l’Io dell’uomo allorché non si distrugga nella castrazione e nell’indifferenza, ma si confronti con esse. Ed è anche la ragione per cui lo scrivere e, rispettivamente, il lavoro della lettura diventano equivalenti al lavoro di ricerca psichiatrica. Indice del volume Premessa alla prima edizione Premessa alla quinta edizione I. Le quattro situazioni fondamentali dell’essere umano Il non-essere dell’uomo. Annullamento e paralisi. L’“aggressività”. La crisi del padre è la speranza. Il complesso edipico e il destino dell’uomo. II La realtà non materiale Psicoanalisi e politica. La tecnica. Il fallimento di Freud. La ricerca della verità umana. III. La nascita L’assenza non umana. L’assenza umana. Il narcisismo. L’Io della nascita. Narciso. La naturale realtà umana. Il fuori di sé. La nascita. L’intuizione. La trasformazione di sé. L’idea innata della morte. L’“affetto”. IV. Lo svezzamento La trasformazione del desiderio. Svezzamento e castrazione. identità dell’essere e identità sessuale. La negazione della nascita è l’annullamento dell’identità dell’uomo. Volere l’uomo pazzo. Il ricordo-fantasia. Nascita e castrazione umana. La rimozione. La rimozione alla nascita. La delusione. Rimozione e proiezione. La nostra povera sorte. Rimozione e castrazione. La fissazione al rapporto alimentare. L’abbandono del padre. V. La castrazione La vagina. La crisi. Il diverso da sé. Il desiderio di avere la vagina. La frustrazione del desiderio del maschio di avere la possibilità dell’orgasmo. Succhiare fisicamente il pene e ingoiare lo sperma. L’investimento sessuale della realtà. L’investimento omosessuale della realtà. Il caso Schreber. Il pene. Il pene illusorio. Il pene violento. Il pene inanimato. Il pene fisico. La premessa. L’annullamento del desiderio. La castrazione. La castrazione è pazzia. La causa della castrazione. L’angoscia di castrazione nella donna. La marionetta e il burattino. La minaccia. Il fantasma. VI. La masturbazione Conoscenza e masturbazione. L’apprendimento. La castrazione. Il rapporto. L’uomo animale. Masturbazione e pazzia. La masturbazione è la cura della psicosi. Il concetto di istinto. La separazione dalla realtà esterna. L’isolamento masturbatorio. La negazione. La separazione dalla realtà nella negazione. La morte, il delirio, la castrazione. La nascita dell’uomo. La rimozione. La masturbazione come conservazione di un rapporto con il corpo. La masturbazione infantile. La masturbazione alla pubertà. Masturbazione e identità. La masturbazione mentale. VII. Il complesso di Edipo La ribellione. La malattia di Edipo. L’amore per la madre. «Ed io ero considerato il più notabile dei cittadini del luogo».