Fare pastorale della salute in Italia oggi. Identità involutive
EAN 9788884071392
Che la Scuola di pastorale sanitaria di Bari sia stimolo per gli alunni verso una nuova comprensione aperta e cordiale dei problemi dell’umanità sofferente e in cammino verso la salvezza, è un dato acquisito ormai da molti anni che ci riempie di orgoglio. Ma quando un docente, come nei ripetuti casi di p. Leonardo Di Taranto, p. Francesco Neri e mio, scrive pagine nuove aprendo orizzonti concreti a quanti intraprendono lo studio dell’umanizzazione del mondo della salute, si ha l’impressione che si stabiliscano punti di riferimento nuovi nella storia della pastorale sanitaria, che illuminano e facilitano il cammino ecclesiale.
Così è per la recente fatica di p. Leonardo Di Taranto che pubblica il lavoro già offerto agli alunni del Biennio di etica e umanizzazione 2008 – 2010 di Bari: Fare pastorale della salute in Italia, oggi. Già in altri testi in passato, l’autore si era occupato dell’evoluzione della sanità dagli anni ’60 in poi, sottolineando la missione nuova che la Chiesa, che da sempre si è presa cura dei malati, svolge al suo interno, cooperando ai cambiamenti. Tutto alla luce dei documenti del Magistero della Chiesa a partire dal caposaldo, la Salvifici doloris (1984) seguita dalle due Note per la pastorale della salute stilate dalla Consulta relativa e dalla Commissione episcopale per il servizio della carità e la salute rispettivamente nel 1989 (La pastorale della salute nella Chiesa italiana) e nel 2006 (“Predicate il Vangelo e curate i malati”.
La comunità cristiana e la pastorale della salute). I riferimenti si allargano anche a quanto viene suggerito più o meno esplicitamente per il nostro settore nella Christifideles laici, nella Evangelium vitae, nella Carta degli operatori sanitari, nel Dizionario e nel Manuale di teologia pastorale sanitaria. Bisogna riconoscere all’autore la sensibilità con cui ha scorto gli elementi propositivi mettendoli poi insieme con chiarezza in un progetto che, prima di essere scritto, è stato sperimentato e verificato in corso d’opera. Infatti, p. Leonardo è da trentacinque anni cappellano ospedaliero e da venticinque direttore dell’Ufficio diocesano di pastorale della salute di Bari-Bitonto, al quale ufficio fin dall’inizio ha associato l’organo collegiale della Consulta. Adesso, dopo tanto tempo, possiamo ben defi-nire la sua, passione e lungimiranza nel servizio. Questa dunque mi sembra la stagione dei frutti che segue quella della semina profusa a piene mani in terreni non sempre favorevoli e difficili da dissodare. Ecco che adesso abbiamo nelle mani un testo molto efficace che inquadra i fondamenti biblico-teologico, cristologico ed ecclesiologico della questione. Nel primo è il Dio dell’alleanza che si rivela padre-madre, pastore e medico. Nel secondo Gesù manifesta il volto del Padre e rappresenta l’oggi della salvezza.
Nel suo agire compassionevole sono descritti i lineamenti programmatici di ogni discepolo di Gesù sulla terra, tra verifica (Mt 5 - 7) e giudizio (Mt 25). Nel terzo è tracciata la storia della carità della Chiesa che si riassume nel programma del profeta Isaia di portare un annuncio di speranza agli umiliati, fasciare le piaghe dei corpi malati e dei cuori spezzati, proclamare la libertà ai prigionieri del male, donare l’olio di letizia agli afflitti, intonare un canto di lode con i disperati, inaugurare ogni mattina i tempi messianici (cf. Isaia 61,1). L’autore si addentra poi nelle finalità della pastorale della salute e traccia gli ambiti di evangelizzazione nell’impegno con i malati e i familiari, nella cultura e nella politica, nell’umanizzazione degli operatori e dei luoghi di cura, illuminandoli con la fede. Delinea poi l’identità di coloro che devono fare pastorale della salute attingendo alle due Note pastorali del 1989 e del 2006, e mette al primo posto la comunità cristiana fatta di battezzati tutti coinvolti e corresponsabili. Con la precisione espositiva che lo caratterizza, l’autore inquadra, cia-scuno in dieci punti, prima gli effetti devastanti della malattia (p. 58 e ss.), poi l’impegno del malato per trasformare la malattia in opportunità (p. 63 e ss.) e infine i compiti della comunità cristiana verso i malati (p. 68 e ss.). Tale accostamento sviluppa didatticamente in concreto l’azione pastorale e fornisce obiettivi chiari al lettore. Nel distinguere poi i sentieri della promozione della salute, seconda area di interesse della nostra pastorale, correttamente intesa a dare a tutto campo pienezza di vita all’uomo (cf. PVCM n. 33), Leonardo Di Taranto dice “quanto sia impegnativa la missione della comunità cristiana nel mondo sanitario e quale rivoluzione pastorale essa debba compiere nella proposta di una visione di salute come dono di Dio e come responsabilità personale” che implica il significato dato alla vita e la speranza cristiana. Infine la promozione della salute si allarga a intrecciare relazioni con le parrocchie nel territorio, sostenendo il valore di una pastorale integrata di tutti responsabili ormai improrogabile, pena l’affievolimento stesso dell’evangelizzazione che non fosse mediata dalla testimonianza della sequela dell’amore di Cristo pastore delle anime e dei corpi.
Tanti sono i riferimenti ai testi più aggiornati di pastoralisti odierni, nel tracciare le piste operative affinché una comunità guarita e sanante si metta a servizio concreto, con animo missionario, dello sviluppo cristiano-sociale. Sarà allora l’iniziazione cristiana, le catechesi per le varie fasce di età dei parrocchiani, la cura per l’educazione e la formazione degli operatori pastorali a svelare il senso della vita, che, benché fragile, è dono e responsabilità. Ciò si attua promuovendo anche sani stili di vita per l’uomo, che si riflettono sulla salvaguardia dell’ambiente, luogo nel quale l’essere umano è fruitore e non padrone, creatura fra creature e non cieco e arrogante despota. L’ultimo capitolo offre il panorama evolutivo delle strutture di comunione e animazione della pastorale della salute; è molto utile per com-prendere le attuali gerarchie di riferimento entro le quali si opera. Proprio leggendo fino all’ultima riga il testo, ci si accorge che l’azione dello Spirito ha trasformato la pastorale della salute da “cenerentola” a “educatrice pedagogica” delle altre pastorali perché nulla di ciò che è dell’uomo, relativo alla sua fragilità e alla sua ricerca di felicità, è estra-neo a Dio. Allora tutta la pastorale della salute va letta come missione del popolo di Dio in cammino verso il Padre, punto di origine e fine dell’esistenza umana.
Tratto dalla Rivista "Fides et Ratio" n. 1/2010
(http://www.issrguardini.taranto.it)
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